Muzak - anno III - n.12 - aprile 1976

Claudio Lolli « Festa dovrebbe essere per me l'occasione in cui la musica e la cultura ritrovano o ricercano un loro valore d'uso; pratica che significherebbe evidentemente intaccare il concetto stesso di cultura borghese nei suoi aspetti di mercificazione da un lato, di repressione e di imperialismo dall'altro. E se il ritrovamento potrebbe essere quello dell'antica festa contadina, la ricerca deve senz'altro essere quella di un « decentramento», non più solo funzionale, ma di creazione di nuovi modi di comunicazione, capaci di innestare nella festa quella tensione rabbiosa e innovatrice che permette di evitare sia l'idillio che lo psicodramma. C'è bisogno quindi di scelte culturali nuove e coraggiose (dicendo addio, è naturale, ai divi della musica leggera) e anche di scelte organizzative coraggiose e spregiudicate (per esempio una festa in un luogo di per sé non festoso) perché alla fine lo spazio che si conquista sia reale e non fittizio. Un grosso impegno, infatti deve essere quello che simili manifestazioni non ri• mangano isolate, ma riescano a generare una nuova intolleranza capace di estena· dersi e di contagiare anche la quotidianità dei giorni successivi ». B. M. Angelo Branduardi « La festa pop non deve essere un'ammucchiata musicale, bensì un grande ombrello sotto cui tutti stare bene. Dispiace vedere 20 mila persone unite solo dal biglietto pagato all'entrata, rapporto che non va molto oltre le 50 lire che legano i passeggeri sul tram. Sorgono problemi di convivenza, paragonabili al fastidio che ti può dare il sudore del tuo vicino. Se è una fe. sta nel vero senso del termine, si deve stare bene inDossierfeste Ciragionoeparlo sieme ed è difficile che con la musica soltanto si possa giungere a questo. La grigliata, la porchetta, la discussione, il concerto, un insieme di interventi possono fare la festa che al limite potrebbe anche essere fra due persone senza bisogno di niente ma come solo stare insieme. Importanti soprattutto dal punto di vista organizzativo, sono i Festival dell'Unità, ma parlando di valori umani, diventa un vero problema. Di una cosa sono convinto, che considerare tutto come problema 31 organizzativo, sia veramente sbagliato, deve essere problema di mente e di cuore ». Roberto Cacciapaglia « Sono contro la casualità e il dilettantismo con cui le feste popolari vengono organizzate. E' un'occasione· di spazio alternativo che deve essere filtrato dando sfoggio a quelle iniziative purtroppo emarginate. Molti mi considerano antipopolare, ma questa per me è solo carenza d'informazione. La mia scelta di linguaggio non ha precisa collocazione, è quindi più scomoda proprio perché vuole uscire dagli schemi tradizionali (leggi reazionari) e quindi non creativi ma ripetitivi, tali da perpetuare quel quotidiano lavaggio del cervello a cui siamo sottoposti. Ciò ha portato a cercare le cause delle non assimilazioni di certi linguaggi non nelle sovrastrutture che ne condizionano la libera fruizione e accettazione, ma nei linguaggi stessi. Il fenomeno pop che tutti conosciamo subisce una critica interna di linguaggio dovuta alla sua non evoluzione che l'ha portato ad essere schiavo dei propri schemi cioè a ripetersi meccanicamente. Da rivoluzionari a reazionari. Non è musica liberatoria. L'o~ganizzazione deve avere una visuale completa delle esigenze di informazione per supplire alle strutture tradizionali che regolano informazione e comunicazione al servizio del sistema, interessate quindi a tenere nella ignoranza il popolo. Alla festa non va ricostruito un ambiente populista da balera o partita di calcio. E' una occasione che deve servire per un'evoluzione individuale e sociale. Logicamente in una società dove i mezzi d'informazione sono di per sé democratici, ci si potrebbe solo divertire ». Dodi Moscati « Ogni manifestazione dovrebbe essere preceduta da un volantinaggio nelle scuole, nelle fabbriche, nei circoli ecc., con la banda musicale che gira per i quartieri annunciando il programma della festa. Questo per coinvolgere più gente possibile e soprattutto coloro che senza un'adeguata opera di coinvolgimentonon parteciperebbero mai ad una festa di piazza o a qualsiasi altro tipo di manifestazione. La festa, per questo, dovrebbe essere rivolta a vasti strati di pubblico, delle più diverse estrazioni; ➔

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==