Muzak - anno III - n.12 - aprile 1976

Licola è controverso. All'indomani della Festa del proletariato giovanile il dibattito su quel tipo di iniziativa aveva diviso praticamente tutte le organizzazioni promotrici. Il Pdup, che non ha preso nessuna posizione ufficiale, ha avuto complessivamente un atteggiamento benevolo e aperto, ma non impegnativo. Avanguardia operaia, per bocca del direttore del Quotidiano dei lavoratori Silverio Corvisieri, invece ha pesantemente criticato, già all'indomani della festa·, la impostàzione delle giornate di Licola e, in particolar modo sulla questione delle droghe leggere, si è impegnata in una battaglia frontale. E ha persino aderito al comitato antidroga costituito a Milano dal Movimento studentesco. Secondo Vincenzo Vita, responsabile nazionale dei circoli La comune (il braccio culturale di Ao) l'esperienza di Licola è stata una esperienza interessante perché ha permesso l'esplosione di una realtà giovanile che i gruppi non avevano precedentemente affrontato in termini corretti. « Ma il nostro giudizio sugli sbocchi e sullo svolgimento di quella festa non è positivo ». Licola, secondo i1 compagni di Avanguardia operaia è stata carente soprattutto sul piano della prospettiva politica; non ha dato una ipotesi di lavoro « corretta » alle decine di migliaia di giovani convenuti a Napoli da tutta Italia. Il dissenso di Avanguardia operaia dalla gestione troppo « liberale » e troppo poco « politica » della festa di Licola era stato fatto proprio, già al secondo giorno di festa, anche dal settore più rigido dei militanti di Lotta continua che aveva contestato la completa liberalizzazione dell'uso delle droghe leggere all'interno del recinto della festa. In questo modo i dissenzienti si facevano portatori di una preoccupa25 zicme più ampia che avrebbe conquistato importanti settori di tutte le organizzazioni e addirittura la maggioranza di Ao. Il dibattito interno a Le e le lettere al quotidiano hanno invece sostanzialmente confermato la posizione di Manconi e dei settori più disposti ad una apertura di confronto con la massa dei giovani che pur _non militando in nessuna organizzazione esprimono, attraverso comportamenti e concezioni della vita, bisogni radicali e diffusi di trasformazione. L'unico modo per imporre politicamente il confronto su queste tematiche poteva essere l'impatto, anche brutale, dei militanti delle diverse organizzazioni politiche con la espressione concreta di contraddizioni e problemi diffusi a livello di massa: un confronto inevitabile in un fatto politico, culturale e umano straordinario come quello rappresentato dall'aggregazione di decine di migliaia di giovani. Realtà diverse a confronto in un intreccio di tolleranza, rispetto e volontà di stabilire continuamente «cosa è giusto», per costruire collettivamente una nuova identità culturale e morale. Questo Licola '75 si proponeva di essere. Lotta continua, dopo aver coinvolto lo scorso anno anche gli altri gruppi nella promozione della festa, è l'organizzazione che più spinge a organizzare nuovamente una festa nazionale del proletariato giovanile. « Faremo Licola 2 anche se per vari motivi il posto non potrà più essere Licola». Luigi Manconi, dopo aver organizzato Licola 1 è decisi a ripetere l'esperienza. E intanto sono già iniziate le consultazioni tra le diverse organizzazioni e riviste culturali. Lotta continua e Re nudo hanno infatti deciso di proporre ad Avanguardia operaia e al Pdup, a Muzak e al Pane e le rose di organizzare una prosecuzione di Licola che sia in grado di esprimere le novità, il salto in avanti compiuto dal movimento nella riappropriazione e nella formazione di una propria autonoma cultura, che raccolga le molte idee sparse e le molte esperienze, anche ambigue, fatte in questi mesi. Dove si svolgerà Licola 2 non è ancora chiaro, ma è sicuro che sarà nel meridione. « Perché è nel meridione che i bisogni delle masse giovanili si manifestano con maggiore forza e radicalità e minori sono le occasioni di aggregazione e di confronto - ricorda Manconi - e d'altra parte c'è nel proletariato giovane meridionale una capacità espressiva, una fantasia, una volontà di lotta e di unità che devono essere raccolte, sostenute, riproposte». Dal punto di vista più strettamente culturale la correzione di tiro più grossa sarà rappresentata dallo spazio estremamente più ampio che ➔

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