Muzak - anno III - n.12 - aprile 1976

Dossierfeste Frail Lambro eLicola ci sta Ravenna Anche i giovani comunisti hanno capito che le feste giovanili non devono essere le sorelline minori del Festival dell'Unità. Creativa, collettiva, spontanea è in preparazione LICOLA 2 Nella Fgci il più indignato era stato Ferruccio Capelli, responsabile degli studenti comunisti. Venti settembre, terzo giorno di festa: invitato a partecipare al dibattito sulla disoccupazione giovanile organizzato da cps, cpu e cub, le organizzazioni studentesche della sinistra extraparlamentare promotrici della prima festa nazionale del proletariato giovanile, era arrivato in anticipo. Quando si è presentato ai giovani raccolti nella zona-dibattiti, una radura tra gli alberi della spiaggia-pineta « mille pini » a Marina -di Licola, era già sconvolto. Dopo gli avvisi della radio interna ( « fate attenzione, è in vendita dell'acido cattivo, recatevi allo stand di Stampa alternativa prima di prenderlo»), i cortei « musicali » con le lattine sbattute e la manifestazione dei nudisti in spiaggia che avevano movimentato la giornata, Ferruccio Capelli si è affrettato a raggiungere la radura-dibattiti per discutere la disoccupazione giovanile. Le prime rimostranze le ha fatte agli esponenti aoellecipdup che dal « tavolo della presidenza » - accovacciati al centro del capannello - lo stavano aspettando, senza fumare nel frattempo hashisc e soprattutto vestiti, cioè in costume. Fin qui giunge la ricostruzione minuziosa di un osservatore diretto. « Ho fatto personalmente una campagna contro la festa di Licola » conferma Ferruccio Capelli, ricordando il suo imbarazzo; così è cominciata una polemica destinata a continuare anche quest'anno. Poi è intervenuta l'Unità e la scomunica del Partito comunista è sembrata a tutti ferma e inequivocabile. E ora che la Fgci ha deciso di organizzare una campagna nazionale di « feste della gioventù » che si concluderà alla fine di luglio con una festa nazionale a Mari24 na di Ravenna, verrà anche una risposta concreta. « Non vogliamo fare un festival de l'Unità per i giovani » dicono alla Fgci, convinti della necessità di utilizzare la esperienza delle diverse feste della gioventù promosse in questi ultimi tempi, e di utilizzare l'esperienza stessa della festa di Licola. Nelle intenzioni degli organizzatori è presente l'esigenza di creare una situazione meno elefantiaca e faraonica dei tradizionali festival nazionali della stampa comunista, cercando invece di organizzare dei momenti di aggregazione dei giovani in grado di favorire una riflessione sui temi del costume e della vita quotidiana e quindi una sintesi organica di musica e politica, cultura e politica, privato e politico. « Attraverso gli spettacoli e tutto il programma culturale vogliamo far emergere il "modo nuovo di vivere", la proposta ideale e morale che la Fgci intende portare avanti»; questo il senso della iniziativa di Ravenna. Ma a Lotta continua rispondono polemici: « La Fgci dopo aver insultato ripetutamente la festa di Licola, ora goffamente la imita. Ma il problema non è quello di mettere dei festoni colorati su una teoria grigia e conservatrice. I « nuovi » valori della Fgci sono quelli vecchi che la borghesia in crisi ha abbandonato. I valori della rispettabilità e del lavoro, dell'ordine e della noia. Su questi « valori » si può anche organizzare una festa, ma essa finirà col rassomigliare a Canzonissima o alla Tre Valli Varesine ». In questo modo Luigi Manconi, dirigente di Lotta continua e organizzatore della festa di Licola ha aperto il fuoco contro l'iniziativa della Fgci. Ma all'interno delle stesse organizzazioni della sinistra rivoluzionaria che avevano promosso la festa, il giudizio sull'esperienza di

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