Muzak - anno III - n.12 - aprile 1976

Studenti Rossidifuori,Sporkididentro « Se vedi un punto rosa / spara a vtsta o e un saponena / o è una femminlsta ». Questo è lo slogan di fondazione del Collettive Uomini Sporki, nato al Castelnuovo, liceo rosso e tradizionalmente avanzato. E' una reazione isterica alla crescente importanza politica, del femminismo? Muzak l'ha chiesto agli « uomini sporki » (che si difendono) e alle loro compagne (che li accusano) Vecchi ta-tse-bao appiccicati l'uno sull'altro tentano di trattenere la luce che attraversa implacabile i molti Nembo Kid, uno su ogni finestra, che da un manifesto radicale di due anni fa chiedono il diritto di voto a diciotto anni: nella palestra del Castelnuovo, il liceo scientifico di Primavalle e della Balduina (uno dei quartieri più poveri e uno dei più ricchi di Roma), si sta proiettando « I pugni in tasca », un film di Marco Bellocchio. Fuori piove sulle macchine degli insegnanti ammucchiate all'ingresso e sui motorini degli studenti: sui prati che circondano il fabbricone rosa della scuola, oggi non c'è nessuno. Il Calstelnuovo non fa più notizia sui giornali con quelle iniziative clamorose che scandalizzarono la borghesia romana negli anni tra il '68 e il '71-'72. Il più caldo dei licei caldi di Roma è diverso dal passato, lo sente e ne soffre anche un po'. Il mito del '68 visto e « ricordato » come esperienza completa e totale, scelta di campo e insieme grande amore, paralizza gli studenti più impegnati nella ricerca di un modo nuovo e profondamente diverso di lotta politica. I tentativi di rinnovamento didattico. portati avanti da una presidenza « illuminata » e da un gruppo di professori progressisti sono falliti molti anni fa, di fronte all'impatto avuto con un movimento degli studenti radicale e polemico; stretti tra una politica ministeriale rozza e repressiva e una crisi dei valori e delle aspirazioni che è anzitutto crisi delle società, e non della scuola, ma che nella scuola e tra i giovani si traduce nella più acuta disgregazione. Alle elezioni dei decreti delegati il Collettivo Politico Studentesco di Le ha conquistato due dei seggi disponibili per la componente studentesca e la coalizione di Avanguardia operaia, Pdup e Fgci ha ottenuto gli altri due. Una scuola « rossa » dunque, la « scuola della violenza » come scrive il settimanale parafascista Gente. Ma nonostante la presenza numerosa· delle avanguardie politiche che rende il dibattito vivace e capillare, o forse anche per questo, al Castelnuovo come in tutti i licei classici o scientifici il movimento è da tempo in crisi. « Lotte interne vere e proprie non se ne fanno mai, non c'è neanche una vera e propria controparte » dicono gli studenti più impegnati che organizzano spesso vertenze e discussioni sugli « obiettivi interni » - biblioteche di classe, studio collettivo, monte ore autogestito, lotta alla selezione ecc. - che vengono anche accettati, limitati controllati e respinti, dal collegio dei professori. Piattaforme che non « passano » non per la opposizione frontale della destra insegnante quanto per il clima di disgregazione ormai completamente dominante. E' per questo che nonostante una apparente liberalizzazione le lezioni si svolgono nella ma20 niera più tradizionale del nozionismo bieco, minimalista e svuotato; e poi alla fine dell'anno le bocciature sono moltissime. Gli insegnanti democratici vanno quasi tutti via, magari verso le scuole sanamente reazionarie, dove qualcosa ancora si può fare per cambiare la scuola e per insegnare; o altrimenti restano magari in preda alle velleità repressive portate dall'esaurimento nervoso. In questo clima, tra discussioni pazzesche, crisi collettive e diserzioni indivjduali, passività e opportunismi, fallimenti clamorosi e noia, servizio d'ordine e militanza « seria », la discussione interna alle organizzazioni politiche studentesche sulla politica e la vita, è diventata improvvisamente preistorica. La nascita e lo sviluppo del movimento femminista ha ribaltato completamente la sitÌlazione, « emarginando » tutte le forze politiche e costringendole a confrontarsi con una logica nuova. « Nel cps è successo un casino, ci siamo spaccati a metà, da una parte le compagne che si riuniscono da sole, insieme alle altre studentesse del collettivo femminista e dall'altra i compagni, membri del servizio d'ordine e del collettivo Uomini sporki ». Così dicono i compagni di Le del Castelnuovo, al centro della polemica che ha diviso tutta la scuola. E una compagna di Ao polemicamente aggiunge: « mi sento più vicina a qualsiasi studentessa che a un "maschio" della mia organizzazione ». compagni sono molto « comprensivi » nei confronti del femminismo; nessuno si oppone alle iniziative o alle problematiche delle compagne. Le riunioni di sole donne sono state accettate sportivamente, ma dopo la terza o la quarta riunione delle compagne sono cominciati gli scherzi, quasi sempre pesanti o addirittura feroci. In bocca la sensazione amara dell'emarginazione, della perdita dell'egemonia politiUn • mi lttante • del

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