Muzak - anno III - n.11 - marzo 1976

Genesls A Trlck Of The Tail (Phonogram) Parliamo di un disco in cui non riponevamo alcuna fiducia e che ha in qualche modo superalo le nostre aspettative. Si tranquillizzino gli amanti di Genesis: il gruppo non sembra aver sofferto terribilmente della dipartita di Peter Gabriel e si ripresenta anzi con un album a della di molti superiore al precedente The Lamb Lies Down On Broadway. L'abilità della band di creare atmosfere piene di melodie orecchiabili e nello stesso tempo sostenute dal ritmo è impiegata qui meglio che in altre esperienze e anche se l'atmosfera si mantiene sempre ad un livello di favoletta troppo ingenua e fumosa per sembrare autentica non mancano istanti di suggestione. Specialmente indovinalo, a nostro giudizio, il lato B con l'incalzante Robbery Assault And Ballery, Ripples dal ritornello arioso e sentimentale e il finale, Los Endos, realizzato con grande dispiegamento di tastiere da parte di Tony Banks. Chissà che senza Gabriel Genesis non trovi il modo di perfezionare il proprio discorso musicale per un po' cristallizzalo dalla formula del successo? Joumey: Look lnto the Future (Columbia) * M.D. Journey è formalo da due membri della prima Santana Band (Neal Schon alla chitarra, Gregg Rolie alle tastiere) e dal batterista Aynsely Dumbar, collaboratore di Mayall nel suo periodo più felice, Zappa Bowie e autore anni fa di un eccellente « solo »: While Whale. All'album d'esordio il gruppo non riusci del tutto convincencenle. Look inia the Fùture è un enorme passo avanti, ora che i membri dell'organico hanno raggiunto l'affiatamento e i concerti di Journey sembrano essere fra le più belle performances dei gruppi californiani. Sull'album si trovano soluzioni a metà fra il rock duro e una maggiore apertura all'esperimento: alla prima facciata tutto sommato di facile ascolto fa riscontro una Look into the Future elaborata nelle forme dell'ultimo heavy metal di California. Journey può diventare uno dei migliori gruppi di quei luoghi. M. R. John Mayall: Notlce to Appear (Abc) * Toccato il fondo della sterilità creativa, Mayall si affida anima e corpo alle cure di uno scaltro produttore americano, Allen Toussaint, che in questo disco ha il compito di comporre quasi ogni battuta, di suonarla con professionisti degli studi d'incisione e di arrangiarla secondo i canoni più sfruttati del rhythm'n'blues di New Orleans. Mayall, dal canto suo, non fa quasi niente: suona, coperto dagli altri strumenti, esegue con unti voce chiusa perfino A Hard Day's Night dei Beatles in ritmi da discoteca, e guarda. In un anno e mezzo ha composto due sole canzoni (mediocri a dir tanto) e in una dice: « Nei miei so• gni il blues continua a tornare / Ho bisogno di suonare la mia vecchia steel guitar / soffiargli via la polvere e abbandonarmi alla solita routine». Qualcosa non va per il verso giusto. Un anno fa pensavamo che Mayall fosse uscito di senno. Ora ne siamo certi. Emmylou Harris: Elite Hotel (Reprise) * M. R. Presente nell'ultimo album di Bob Dylan, Harris è una delle cantanti di country più dotate d'America. Ha collaborato con Gram Parsons nel suo ultimo periodo, ha inciso una prova d'esordio eccezionale, Pieces of the Sky. Elite Hotel è ancora superiore per interpretazione e scelta dei brani, fra cui spiccano le trac. ce di Parsons che più hanno contribuito alla sua immagine: Sin City, Wheels e Ooh Las Vegas. La voce di Harris non ha eguali nel suo ambito. 46 Reinventa brani tristi, distesi, anche emotivi con una sensibilità tutta particolare, ed è frullo di una consapevolezza interiore che sembra mancare a gran parte delle interpreti americane. M. R. Hot Tuna: Yellow Fever (Grunt) Nel 1970 Jorma Kaukonen e Jack Casady, componenti dei Jet'ferson Airplane, formano Hai Tuna e suoneranno country blues acustico e blues elettrico fino alla riduzione del gruppo in trio, all'incisione di The Phlorescent Rat e America's Choice: prove di rock duro anche se inventivo, con il blues a base continua dei fraseggi. • Yellow Fever non è buon successore di alcuno dei precedenti album. E' identico a America's Choice, ma non ne possiede la stessa freschezza. Fra tutti i brani che lo compongono, Sunrise Dance far the Devii, Bar Room Crystal Bali e Surphase Tension anticipano una possibile evoluzione dell'heavy metal che ancora in gruppo suona con estreme capacità. /. B. Jade Warrlor: Wawes (lsland) * Autori di tre album in passato (Jade Warrior, Released e Last Autumn's Dream) vicini alle tradizioni armoniche dello estremo oriente, elaboravano parte delle loro composizioni in scala pentatonale con flauto, percussioni e chitarra acustica. Con il precedente Floating World si sono avvicinati a un modo d'esprimersi più semplice ed effellistico, con largo uso di sovraincisioni ma anche con un feeling proprio a un gruppo che sappia suonare con coerenza dal vivo. E Waves non conferma che le premesse: a tratti esuberanti, dinamici ed effettivamente validi, il gruppo alterna battute di hard rock (come di consueto) e di misura più o meno scontata, nulla togliendo comunque all'unitarietà dell'opera. M. R. Peter Lang: The Thlng at the Nursery Room Wlndow (Takoma) • Chitarrista americano di musica tradizionale, sui passi di Fahey e Max Ochs, ha inciso questo album da cui emana una profonda religiosità che è testimonianza della sua pace interiore. li suono di Lang ha radici nelle tradizioni popolari degli Stati Uniti, nel blues e nel country d'inizio secolo, nel fandango e in altre musiche del Messico. Tutti possono fruirne, anche coloro che non credono in una forma d'espressione realizzata attraverso l'uso di una sola chitarra. The Thing at the Nursery Room Window è un capolavoro che va accettato per intero, una grande opera unitaria e armonica che spiega una California del tutto diversa da quella che è uso conoscere. M. R. Patti Smith: Horses (Arista) * Le parole e i suoni che compongono Horses sembrano l'appiglio descrittivo di una ragazzina innocua che ha imparato a memoria i versi di Baudelaire, Rimbaud e dei poeti della beat generation e che vuole ora veicolarli con la voce e una musica scarna, vicina al le metriche del primo beat. E' prodotta con impegno da John Cale, che già più di una volta ha saputo guidare ai migliori risultati simili artisti. Ma poche cose sono rivolte al futuro. Non appena la America sotterranea saprà risvegliarsi dal torpore nel quale è immersa, le opere di chi vuol vedere a tutti i costi più confusamente degli altri (come Smith tenta di spiegare nei suoi testi) saranno ben presto cancellate. John Mlller: Let's go Rlding (Rounder) * f. B. Fra i massimi artisti contemporanei accolti dalla Rounder, Miller reinventa il country blues, il bluegrass e certa « old time music », come egli stesso ha voluto definirla. Suona la

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