Schede Ange Parliamo di un gruppo francese, quello degli Ange, di cui è uscito recentemente un interessante Lp, « Emile Jacotey ». Ange nasce dalla fantasia di Christian Decamps, cantante pittore che, non più pago delle canzoni scritte da altri per lui, imparò a suonare l'organo per tradurre le proprie visioni in musica. Erano tempi d'opera rock e Decamps scrisse la sua. « La fantastica epopea del Generale Machin » fu rappresentata in pubblico dopo quattro mesi di prove con i suoi diciannove brani. E' a questo punto che il manager Jean-Claude Pognant si comincia ad interessare alla band e ottiene per loro un contratto con la Phonogram. Dopo il primo quarantacinque, « Tout feu, tout fiamme» prepara il terreno tra la simpatia di pubblico e critica francese e il successivo • Le vieux de la montagne » rimane per parecchi mesi in classifica. Una tournée con Johnny Holiday nel '72 per provare la sensazione li suonare per un pubblico veramente grosso e nello stesso anno il Grand Prix della musica pop francese attribuito al gruppo da una equipe di rappresentanti del giornalismo musicale. In effetti questa prima opera pubblicata nel nostro paese, « Emile Jacotey », parla di un gruppo con un'esperienza consistente. La lingua, il francese, che è in musica tristemente nota per certe canzonette in musica leggera peggio delle nostre, viene qui usato in maniera molto estetica. Il gruppo ha elaborato evidentemente una sua formula originale in un paese e in una lingua che non posseggono un idioma rock molto reperipile. Quest'opera è superiore, dal punto di vista della presa di possesso di un linguaggio importato, di gran parte della produzione pop italiana. Vengono in mente certe fantasie di marca Gong in certe idee dell'arrangiamento ma il gruppo ha una fisionomia propria abbastanza compiuta. Marco Dani LoouReed Pochi interpreti hanno realmente seguito l'evoluzione logica del rock di rivolta dei primi anni '50. Fra questi, almeno tre sono diventati leggenda: Mie~ Jagger cantante dei Rolling Stones, David Bowie e Lou Reed. Lou Reed è da dieci anni a questa parte simbolo dei disadattati, interprete di vero rock non meno di un rocker degli anni '50, dedito per sconfitta morale alle droghe pesanti, omosessuale convinto, ma con effetti che spingono la sua omosessualità alla malattia. Si veda il sadomasochismo come tema centrale delle sue composizioni passate, sia che esse parlino di rapporti umani o caratterizzino un dialogo serrato fra le varie personalità dello autore. Nei Velvet Underground, primo gruppo di Reed, egli ha il compito di impersonare le idee più violente e anormali. A fianco di Nico e John Cale, altri componenti del gruppo, ha fatto di Velvet Underground uno dei pochi gruppi che esprimesse per intero la situazione degli emarginati di New York e riuscisse al medesimo tempo a renderla comprensibile. Ange Nei suoi testi e nelle sue musi~he esiste una precisa descrizione della realtà americana. Perché nei primi Velvet Underground la creatività è sottomessa al realismo, e l'unica possibile via d'evasione rappresenta la schizofrenia e il rifiuto di qualsiasi posizione fattiva, oltre la distruzione. In White Light • White Heat, l'album più riuscito del gruppo, si giunge a dissacrare l'immagine predominante nel pop americano anteriore al '68: mentre sulla West Coast si ricerca una soluzione di vita attraverso il contatto umano, la comunicatività e la creatività i Velvet Undergraund pongono il pubblico di fronte a se stesso senza indicargli una possibile soluzione al di là delle risorse personali. Nel primo show progettato da Andy Warhol il gruppo fa assolutamente partecipare il pubblico alla realizzazione globale, ma l'ambiente che si crea era del tutto diverso da quello di un concerto libero nei quartieri di S Francisco o a Woodstock. E' il. riassunto e il rigetto del modo di vivere americano. E gli spettatori che agiscono d~ tali sono costantemente messi di fronte alla loro realtà e al loro falso coinvolgimento nell'operato del gruppo. Anche i Fugs, Frank Zappa e Hot Tuna - (Jack Casady, Sorma Kaukonenl Joe Byrd tentano simili • avvenimenti». Ma la loro musica non è rock, è pop nel senso più largo. Lou Reed agisce ora esattamente come in quei giorni. La sua opera mantiene un enorme potere comunicativo, anche se costruita nella maniera più semplice attorno a un giro di pochi accordi. Dopotutto il rock'n'roll era tre accordi alternati in dodici battute, e ancora gli interpreti di pop stentano a trovare una forma più comunicativa. Il penultimo album solista di Lou Reed, Metal Machine Music, è un capolavoro di tensione nel processo ritmico e armonico. Sono quattro facciate di suono ipnotico, incise con la supervisione di La Monte Young, musicista contemporaneo. Non è rock, e non conserva l'immediatezza delle altre opere. Solo per questo Reed lo ha rinnegato. Il suo ultimo Coney Island Baby lo mette all'apice della sua realizzazione come unico interprete a ponte fra gli anni '60 e i '70, che ha fatto del rock la sua espressione e ha ridato ad essa le caratteristiche che aveva ancora perso dopo il tramonto del Mito di Mick Jagger. Tutto è identico all'azione condotta dai Valve) Underground, sebbene Reed non voglia ammetterlo con chiarezza. Egli ha soltanto dovuto rinnovare il modo di veicolarla. A Gift, Nobody's Business e Kicks ne sono i migliori esempi: se Reed non è un grande musicista, è di certo chi più di ogni altro ora tenti di dare al rock una funzione attiva, mantenendosi legato alla gente. Reed è l'unico che l'ha fatto superando il compromesso commerciale, e dovrebbe essere l'unico esempio ancora valido per chi, volendo suonare rock, non voglia coinvolgere il pubblico in una musica morta. Mauro Radice Charterline li prezzo dei dischi è alle stelle e ogni tanto ecco spuntare una collana economica come quest'anno se ne è già vista più d'una. La Wea dà questo mese il buon esempio con la Charter Line una serie venduta a tremila lire e per una volta contenente materiale più che ascoltabile. In realtà si tratta di incisioni della stessa qualità delle originali. C'è una compi!azione Doors, Aretha Frankhn, Ray Charles, Vanilla Fudge,
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