Muzak - anno III - n.11 - marzo 1976

torna a scuola, proponiamo di fare assemblee dovunque preparando per martedi, il ventitré, una marcia simultanea di tutte le scuole di ogni ordine e grado sui provveditorati di tutte le città ». Ci sono 92 provveditorati in 92 città ... « Andremo ovunque e a Roma anche al parlamento; vogliamo arrivare ad una prova di forza col ministero della pubblica istruzione, per imporgli i nostri obiettivi: no ala selezione, scuola unica di massa, no alla controriforma che è in discussione alla camere». E' la secca risposta. Il modo in cui Lotta continua si prefigge di organizzare lo sciopero di primavera è semplice: « proponiamo cortei delle scuole femminili che vadano alle scuole maschili, che i professionali vadano ai licei, che tutte le separazioni di sesso e di età vengano rovesciate. Insieme a tutte le rigidità, alle costrizioni su cui è basata la scuola borghese, a partire dalla impostazione di materie obbligatorie, su cui poi si viene bocciati ». Su questa proposta di festa-lotta di primavera Rostagno è scatenato, « proponiamo che gli ~tudenti vadano nei quartieri in corteo, che gli operai delle fabbriche in lotta vadano a scuola insieme ai disoccupati e alle donne dei quartieri a discutere con le proprie figlie studentesse sulla liberazione della donna. E' poiché a scuola vadano i soldati, quella fetta del proletariato giovanile con i capelli corti, segregata per 12 mesi in una squallida camerata lontano dagli amici di sempre ad obbedire a qualche stelletta ». « Questa è la nostra cultura » ribadiscono a Le « Lo sciopero è la vera festa proletaria e quindi lo sciopero e le feste devono trasformarsi in una espressione di forza con la quale raccogliere e organizzare la battaglia sessuale e intellettuale della gioventù ». « Come vedi - dice Mauro Rostagno - si tratta di una esigenza ambiziosa e addirittura sfrenata, che è del movimento giovanile, e non del nostro partito, liberazione dei giovani sarà opera dei giovani stessi, quindi è ora di finirla con questa visione imbecille della gioventù come felicità perché si tratta invece di una delle condizioni più tristi, a cui tutti i diritti sono negati a partire dal più importante che è il diritto al piacere, negato a scuola come in famiglia. Anche Berlinguer si schiera contro i giovani quando dice che lo studio deve essere fatica assuefazione e noia. Noi invece pensiamo che studiare insieme può essere bello, che la mortificazione della nostra intelligenza e della nostra gioia di vivere non ci va, che a scuola vogliamo imparare come siamo fatti, come funzionano i nostri sensi, vogliamo capire i popoli, imparare a lottare per essere più felici ». E questa, secondo Lotta Continua, non deve essere una parentesi: « Non ci piacciono le parentesi », afferma Rostagno, « vogliamo essere felici sempre ». « Rostagno non ha capito il senso della festa di Licola e ora vuole strafare ». E' stato il commento di un militante che lo conosce bene. E alla Fgci hanno aggiunto: « L'assenteismo dalle lezioni e dalla didattica è un fenomeno grave e preoccupante per i danni che crea al paese, a questa generazione e allo stesso movimento degli studenti ». Ferruccio Cappelli della direzione delle organizzazioni provinciali del Pci sulla proposta di Mauro Rostagno è ancor più drastico se possibile. «Ho fatto personalmente una campagna contro la festa di Licola, a cui sono andato per partecipare ad un dibattito - dice il responsabile degli studenti comunisti - ora risponderemo con una nostra iniziativa ». In tutti i posti dove sarà pos22 sibile la organizzazione giovanile del Pci ha deciso di organizzare « feste della gioventù » che si concluderanno in estate con una grande festa nazionale, sul modello delle feste nazionali de L'Unità. Si vuole in questo modo restituire spazio ai giovani spesso sacrificati musicalmente e culturalmente dalle scelte che prevalgono nelle « feste adulte ». Il programma preciso non è stato ancora deciso ma lo obiettivo di fondo è chiaro. « Vogliono far emergere attraverso gli spettacoli e tutto il programma culturale » il nuovo modo di vivere « che i comunisti propongono alle nuove generazioni ». E' già stato precisato ad esempio che « nessuna forma di cedimento ai fenomeni disgregativi » sarà tollerata, e questo è il modo con il quale i giovani comunisti usano definire quelle forme di comportamento giovanile come l'uso della droga (che viene severamente condannato, senza riserve o distinzioni alcuna). Il posto dove si svolgerà la festa è noto: l'appuntamento è per la fine di giugno al massimo la prima metà di luglio lunga la marina di Ravenna, sul mare. Questa iniziativa si porrà quindi in rapporto con le altre iniziative musicali e politiche che saranno programmate come è consuetudine intorno a quello stesso periodo: la festa del parco Lambro a Milano, « Licola due » se ci sarà e infine Umbria Jazz. « La parte principale della nostra campagna sarà quella di far emergere i valori progressivi dello studio e del lavoro. Questa grande spinta alla libertà, che è il motivo fondamentale emerso in questi anni, deve incontrarsi con la visione progressiva del movimento operaio. Dobbiamo conciliare questa spinta alla libertà con uno studio che sia nuovo ma rigoroso, con un lavoro che sia diverso ma che resta il fondamento della società ». E' dunque su questi temi della lotta al'« irrazionalismo » e alla « disgregazione » che si articolerà la battaglia ideale e morale dei giovani del Pci. •

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