Muzak - anno III - n.11 - marzo 1976

C'è chi parla di svolta copernicana, chi si limita a scomodare Gramsci e chi non sa che pesci pigliare; intanto nelle scuole si fanno i consigli ma il movimento degli studenti è a un bivio anzi, secondo i più ottimisti che parlano di « nuovo movimento degli studenti », una svolta c'è già stata. Nel frattempo tra le diverse posizioni politiche si è tornati ai momenti di feroce polemica degli anni passati anche se continua il ripensamento delle rispettive proposte e quindi degli obiettivi, degli strumenti che occorrono per raggiungerli, e delle forme di organizzazione del movimento. Il '68 ormai è sullo sfondo e viene apertamente contestato in molti suoi aspetti. « Più politica e meno ideologia, dalla disputa alla rivendicazione concreta, e soprattutto l'introduzione di una prospettiva di lotta legata al movimento sindacale ». Questi sono secondo Ferruccio Cappelli, 22 anni, responsabile nazionale degli Studenti Unitisì masenzaEllecì Tra l'emergere delle studentesse • che contestano scuola e sesso contemporaneamente, la volontà di coordinamenti unitari e la necessità di pause per riflettere, il movimento degli studenti va verso la primavera. studenti della Fgcf gli elementi che occorrono oggi per costruire un movimento «nuovo». Su alcune di queste critiche è d'accordo anche Lucia Annunziata della commissione scuola del Pdup per il comunismo che ricorda il movimento del '68 come contestazione di tutta una società, come il movimento del rifiuto. « La conoscenza dei meccanismi concreti è venuta dopo » dichiara e nel frattempo i protagonisti sono cambiati, ora l'avanguardia delle lotte è rappresentata dagli studenti professionali, interessanti in prima persona alla unificazione della scuola media superiore e vicinissimi (dopo tre anni di corso) alla prospettiva di una lunga disoccupazione. Sono le studentesse che scendono in lotta contro una scuola che le emargina, per chiedere l'istituzione dei consultori autogestiti e per l'abolizione delle scuole femminili. E poi gli studenti degli istituti tecnici del meridione, le scuole dei paesi e dei piccoli centri: tutte 1 realtà trascurate dal movi- .. mento del '68, in larga par- g. te concentrato nei licei pre- -· stigiosi di Milano, di Tori- g no e di Roma, vicini alle I esperienze universitarie più clamorose. « Per vincere ci i" siamo posti il problema di ; elaborare una « nostra » :I piattaforma, necessaria a ] gestire la « nostra » vertenu. i Nel discorso di Fulvio del coordinamento dei professionali di Torino ci sono 2 concetti nuovi che si sono ormai affermati: l'esigenza di avere delle richieste precise da sostenere con la lotta, e la tendenza ad unificarsi intorno alla rivendicazioni di settori interi di movimento « E quindi - conclude Fulvio - ora scendiamo in piazza anche da soli». Lo stesso meccanismo è scattato, anche se per motivi diversi, con le studentesse che in questo periodo andando alla costruzione delle proprie strutture autonome, i « collettivi femministi » d'istituto riservati esclusivamente alle donne; soltanto a Roma sono stati organizzati in più di 65 scuole e organizzano diverse migliaia di studentesse. « Abbiamo bisogno di scen- -+

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