Muzak - anno III - n.10 - febbraio 1976

Contrappunatiifatti Vostro' nore, hoscopato E finalmente! Noi, lo sapete, non abbiamo mai apprezzato tutta questa confusione, non tanto morale ma di ruoli « storici ». E temevamo, sinceramente, che dopo otto anni di studi il Sant'Offizio se ne uscisse con un documento dal titolo « Sodomizzate pargulos et masturbate vos ». Per fortuna, invece, le cose sono andate a posto e possiamo sinceramente tornare a fare gli anticlericali senza essere, per questo, considerati estremisti avventuristi. Cosa ha detto la « Congregazione per la dottrina della fede » ( che è un po' il nome d'arte del Sant'Offizio)? Ha detto che si può fare l'amore solo con una persona di sesso diverso e dopo aver stipulato il sacro contratto matrimoniale. Che ci sia di strano, nel fatto che i vescovi facciano i vescovi, dio solo lo sa. Anzi: nel medioevo gli omose~suali erano mandati al rogo, adesso i vescovi si limitano a mandarli all'inferno, che sempre fuoco è, però, come si dice, metafisico. Così, se un procuratore della Repubblica, su denuncia di alcuni genitori, ci indizia per « corruzione di minorenni » per un questionario sul sesso, fa il suo mestiere, quello di repressore, e i genitori fanno il loro· mestiere di repressori. La dialettica della storia (se ci permettete di citarla in una sede non acconcia a una cosa così grossa) è fatta anche di repressi e repressori: e ognuno sceglie il ruolo che più gli aggrada e che più gli serve. A Milano, dopo solo due giorni di programmazione, viene sequestrato e processato per « oscenÌtà » l'ultimo film di Pasolini. E' un terzo episodio qualitativamente affine agli altri due: è lo scatenarsi cieco dell'armata Brancaleone che puntella questo regime che sfacela. Dall'una all'altra parte del Paese si seguono sequestri e denunce. Due episodi ancora: a Palermo è sequestrato un questionario simile al nostro, a Rovereto, dopo una minaccia analoga del preside, viene addirittura occupata la scuola. Che vuol dire tutto questo? Una recrudescenza di scrupoli morali? O invece solo la semplice continuazione di una falsa morale e della sua difesa con i sistemi repressivi sempre più raffinati che questo Stato si dà. Una continuazione che oggi, proprio perché le lotte su tutti i campi stanno assumendo una globalità e una visione totale raramente vista, non riesce più a dividere operai, disoccupati, soldati e studenti. Non è solo sul terreno della morale che si combatte: ma tanta foga repressiva da parte di un fronte così ampio (genitori reazionari, preti, giudici, presidi) significa che anche sulla morale si può assestare un colpo. Un colpo a tutti coloro che credono di difendere là morale e il pudore dando una rara prova di mentalità malata e di psicologia affetta da gravi disturbi e turbe. Il tutto per coprire, con la scusa del comun senso del pudore la •continuata e mostruosa offesa al rispetto del prossimo: lo sfruttamento inumano, la repressione continuata, la sessuofobia che una volta di più maschera la continuità della subordinazione della donna all'uomo, del diverso al « sano », dell'amore alla famiglia intesa come cellula prima dello sfruttamento. Sfruttamento su cui i sani, i confessori, i ricchi,';i maschi, campano ... con buona pace della morale. Giaime Pintor

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