Muzak - anno III - n.10 - febbraio 1976

nei pascoli della nuova cultura, lei non ci sia mai stata neppure di passaggio. L.R. GioventùsenzaDio di Odon von Horvath ed. Bomplanl, L. 1200, pg. 172 In un campo paramilitare orga• nizzato dalle autorità scolastiche nella Germania nazista per festeggiare le vacanze pasquali, torbidi adolescenti, ignoranti senza innocenza, ottusi e brutali figli della borghesia arianà, pieni soltanto di menzogne propagandistiche, materializzano il clima di un'epoca, fra ·piccoli complotti, tiro alla car;ibina, ipocrisia, sadomasochismo, e giù giù fino al delitto. Lo racconta in un diario asciutto e disperato il professore che li accompagna. Evitando qualsiasi compiacimento tragico (nessuna tentazione, comune a tanti intellettuali, di scaricare sui « tempi oscuri » la responsabilità della propria incapacità a capire) in Gioventù senza Dio, Odon von Orvath, scrittore apolide per n11scita (Fiume, Belgrado, Bratislavia, Vienna, Budapest sono la sua città), sradicato per cultura e vocazione proprio negli anni del mito imperialista della patria e della razza, riesce ad essere il « poeta del fascismo allo stato diffuso », a interpretarne e descriverne, con la terribile capacità di evocazione dei poeti, il costume, il livello di coscienza, il sentimento, la convivenza sociale, nell'essenzialità del linguaggio, nei dialoghi scarni, c'è, precisa, la sensazione che gli uomini (i personaggi) non siano altro che il prodotto di una condizione storica, portatori quasi inconsapevoli della crudeltà d'una ideologia, disorientati e stupidi, ipocriti più che cattivi costretti a odiare. L.R. Oltre il libroditesto di Gallo-Paolello-Tarallo Musollno, pg. 160, lire 3.900. L'ipotesi di fondo del libro è che l'obiettivo didattico da raggiungere, per le conseguenze politiche che comporta, è l'acquisizione del linguaggio in tutti i suoi aspetti ». E' un dato di fatto che le famiglie e gli alunni vedono la scuola come unico mezzo di promozione sociale, di qualificazione; e richiedono quindi in qualche modo quelle « conoscenze utili ,. contenute nei libri di. testo, previste dai programmi ministeriali, il sapere imbalsamato e codificato come tale della classe dominante, per sottrarsi in maniera individuale allo sfruttamento. La « democratizzazione » della scuola riducendo parzialmente la selezione sociale ha riaperto il discorso all'interno del quale il movimento degli studenti ha ben scavato, mettendo a nudo i meccanismi della trasmissione dell'ideologia borghese. « La C/tiesa è stata sostituita oggigiorno con la scuola nel suo ruolo di apparato ideologico dominante. Si accompagna alla famiglia proprio come un tempo la chie• sa si accompagnava alla famiglia ». Ma « gli apparati ideologici di stato possono essere non solo l'obiettivo ma anche il luogo della lotta delle classi ». Sulla scia di questo discorso di Althusser, non trascurando però la questione della lotta all'inl'interno dei raporti di produzione, si sono mossi gli autori di questa interessante bibiloteca di lavoro per esperienze d:- dattiche diverse. « Oltre il libro di testo » a cura di Loredana Gallo, Maria Paolello e Piero Tarallo è un volumetto uscito in ottobre per la Musolino Editore e rapidamente esaurito nelle librerie; la ristampa, recentemente tornata in libreria si è dimostrata, con qualche limite, una miniera di utili inLh,pqalo. rlu,u. -nl •1 dtT••I- ar•tlu ... 1.. i.1 .. c "'-·'°' ..,."~ lllllllouu•l 1...on~ Hl>Hl..., ,.,,. .... ,,,u1u,1 .. ,., 47 formazioni, schede, bibliografie, suggerimenti didattici per gli insegnanti. Può anche (è forse l'aspetto più interessante) essere •utilizzato dai collettivi studenteschi, per una discussione sulla didattica che utilizzi gli stessi strumenti di informazione che vengono utilizzati dagli insegnanti democratici: il libro infatti non solo entra nel merito di alcuni interessanti proposte didattiche alternative, ma soprattutto può essere utilizzato per una discussione sulle metodologie, sulla pedagogia « alternativa», esemplificata di fatto da moltissimi spunti. Un manuale dunque molto utile per studenti e professori che può sostenere la formazione e il dibattito, molto vivo nel movimento, sulle biblioteche di classe, sul monte-ore, nella lotta contro le materie tradizionali. Per un loro rinnovamento e per la costituzione di diversi e molteplici interessi. Sette sezioni formano l'ossatura del libro: il linguaggio, la ricerca, i mezzi grafici di riproduzione, gli strumenti audiovisuali, la biblioteca di lavoro. Il prezzo, 3.900 lire, è un po' alto ma vale la pena di acquistare il volumetto in tanti per utilizzarlo insieme. La scomparsa diMajorana Di Leonardo Sciascia M.S. Einaudi, pg. 80, Lire 1.000 Ettore Majorana, fisico di grandissimo valore, scomparve improvvisamente alla fine di marzo del 1938. Recentemente il « caso Majorana » è tornato all'attualità e si è voluto da più parti vedere nella misteriosa scomparsa (probabilmente volontaria: suicidio, ritiro in convento, espatrio sotto falso nome...) di Majorana la metafora perpetua dello scienziato costretto a fare i conti con i risultati della propria ricerca. Questa è anche la tesi di Sciascia in questo volumetto, che pone in strettissima relazione la scomparsa del fisico con le intuizioni che egli avrebbe avuto sulla costruzione della bomba atomica. Con la genialità che gli era propria (e confermata dai più grandi fisici dell'epoca, da Fermi a Amaldi a Segré) Majorana sarebbe arrivato, secondo Sciascia, per primo alla rivelazione del possibile uso del processo di fissione nucleare e non avrebbe sopportato l'idea di essere il padrino di un'operazione dai risvolti tanlo terrificanti. La questione è comunque avvolta nel mistero e Sciascia ne tenta una rilettura apparentemente da giallo, smontando alcune tesi e proponendone una sua, in realtà di cronaca e minibiografia di Majorana contrappuntata da notazioni di carattere filosofico e morale, senza troppe pretese né, peraltro, presunzioni. Ne esce un libretto agile che si legge rapidamente, con una sua suspance ma nulla più. • Linus-l'uno N• 2, anno 12 pag. 114 Lire 700 G.P. « Carissimo, sei un cretino. Infatti, dove hai letto che c'è stato un calo di lettori »? Queslo risponde l'ineffabile OdB, ad un lettore anonimo che si preoccupa di una fase calante nelle fortune di Linus, caposcuola dei giornali a fumetti (sulla breccia da dieci anni vende ancora più di 100 mila copie). Nonostante l'ostentata leggerezza, però, il direttore di Linus si preoccupa dei tempi che cambiano, e per tallonare le mutate esigenze del pubblico ha rilanciato con il numero di febbraio la formula fumetto+ scritto+ fumetto, inserendo nel giornale, che si avviava a diventare sempre di più pura antologia di cartoons, un supplemento staccabile (un sedicesimo in carta finta povera), rivista nella rivista, intitolato •«L'uno». Sottotitolo: il settimanale mensile (formula che, in tempi di settimanali quotidiani come Le repubblica non stupisce più molto, ma è sempre carina). E' un elegante alternarsi di cinema, politica rivisitata in una prospettiva scherzoso-amatoria (Lenin e l'amore, seni e capezzoli nell'arte popolare cinese eccetera) e fumetti satirici. L.R.

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