Muzak - anno III - n.10 - febbraio 1976

Johnnye Edgar Winter li piglio fieramente rock blues di Johnny sarà ancora una volta affiancato allo stile vicino nel feeling alle radici texane di certe band di jazz di suo fratello Edgar. Per molto tempo i due fratelli hanno limitato la collaborazione a singoli intervalli l'uno su un album dell'altro (Edgar su Second Winter di Johr10y e Johnny su White Trash di Edgar per esempio) ma ora i tempi sembrano maturi per un'esperienza insieme che dovrebbe durare circa un anno. li mio gruppo è una dittatura mentre quello di Edgar è una democrazia - ha detto Johnny dopo l'ultima delle tre sessions che lo hanno visto in settembre al fianco di suo fratello - Abbiamo finalmente stabilizzato le nostre identità. Ma non significa che non possiamo ancora suonare insieme - La sostanza sonora del breve tour avrebbero dovuto essere brani completamente nuovi ma dopo i primi due giorni di prova i due bianchissimi rockers hanno deciso di suonare materiale già familiare e i 42.000 accorsi all'Oakland Coliseum Stadium si sono potuti scaldare al suono di gemme come « Rock'n' Roll Hootchie Koo », « Let The Good Times Roll», «Soul Man» di Sam & Dave, « Harlem Shuffle », « Day Tripper » e « Mercy Mercy ». Naturalmente la seconda chitarra era suonata dall'ex Mc Coys Rick Derringer, da lungo tempo collaboratore prima di Johnny poi di Edgar. Ora i due fratelli cominceranno a cooprodurre i loro nuovi solo, poi c'è il progetto di un lungo tour Edgar-JohnnyDerringer. - Qualcuno si chiede se i nostri ego ci saranno di impaccio - ha detto Johnny - e io dico: no cristo! - Solo se cercassimo di tenere la situazione in piedi per troppo tempo - ha aggiunto Edgar. - Giusto. Un album e un tour. Durerà circa un anno e poi io ed Edgar saremo veramente pronti e tornare alle nostre cose per un po'. So che non potremmo mai impegnarci totalmente l'uno con l'altro ma suonare di nuovo insieme non sarà un disastro. Dopotutto ci vogliamo bene. Marco Dani CharlieMingus La WEA italiana ha pubblicato in questi giorni due album che raccolgono le più recenti registrazioni del notrssrmo contrabbassista, nonché leader e compositore, Charlie Mingus. I due dischi, « Changes one » e « Changes two », sono una sintesi del Mingus più recente, quello più volte acclamato dal pubblico italiano ai recenti festival jazz, ma anche una summa di tutta la sua opera, secondo la consuetudine mingusiana di essere sempre interamente presente con i suoi corsi e ricorsi, con allusioni e citazioni di ogni genere, con i suoi cicli ricorrenti, con tutto lo spessore « storico » della sua intera carriera artistica. Una carriera che, peraltro, ha attraversalo i momenti salienti del jazz moderno. Tanto che Mingus può essere det'inito come uno dei pochissimi jazzisti viventi (paragonabile in questo forse solo a Miles Davis) la cui vita coincida per molti tratti con la stessa storia del jazz. Ed èproprio a questo « spessore », a questa presenza storica che si avverte nella musica di Mingus, che si deve attribuire il fascino, il grande interesse e l'importanza del personaggio. Charlie Mingus (54 anni) ha suonato addirittura con Armstrong e poi con tutti i grandi del bebop: Charlie Parker, Gillespie, Bud Powell ecc... Da alCharlle Mlngus 41 !ora ha iniziato la sua prestigiosa carriera di leader, che continua ancora oggi. I recenti dischi ne sono una conferma, se non fosse sufficiente il successo riportato nei concerti italiani. La formazione è la stessa: Jack Walzath (tromba), George Adams (sax), Don Pullen (piano) e il fedelissimo Danny Richmond (balleria), gli ultimi di una eccezionale serie di musicisti scoperti e lanciati da Mingus. Stilisticamente la musica di Mingus è un curioso e personalissimo miscuglio di tradizione e di avanguardia. Gli elementi sono l'allusività ironica e sorniona, i rapidi cambiamenti di ritmo, l'imprevedibilità tematica, i riferimenti extramusicali, l'accentuazione grottesca ed esasperata di elementi• tradizionali e cosl via dicendo. Il contrabbasso (ed è un'eccezione) è il perno di questo mondo espressivo. Uno strumento a cui Mingus dà un ruolo che va ben al di là del tradizionale accompagnamento, che spesso è addirittura protagonista, con una vasta gamma di sfumature espressive, con una funzione-guida che indica e dirige i cambiamenti di ritmo e di atmosfera, che « conduce » nel senso più lato possibile. Un modo di usare il contrabbasso assolutamente unico ed irripetibile che è il momento centrale della poetica mingusiana basata sull'ironia dissacratoria, sui toni contrastanti, sull'esuberanza improvvisativa, sulla memoria di un patrimonio musicale pre-jazzistico fondato su sentimenti orgiastici e rituali ma anche allusivi e collettivamente «impegnati». Elio Petri, evidentemente sensibile a queste tematiche, ha scelto Mingus per la colonna sonora del suo prossimo film trailo da un romanzo di Sciascia: « Todo modo». Roberto Renzi TheEverly Brothers Quando nel sessantaquattro i Beatles uscirono con le prime composizioni caratterizzate da ricchi accordi di chitarra e voci armonizzate in armonia stretta, quei suoni risvegliarono un nuovo interesse per la musica in molti di noi. Forse non tutti conoscono invece gli Everly Brothers a cui si deve il perfezionamento di quello stile che fu la base delle prime esperienze beat fino al perfezionamento massimo con Simon & Garfunkel. Il primo successo dei due fratelli Everly data nel 1957, è By By Love di cui verranno fatte moltissime versioni e vende subito un milione di copie. Dal '57 al '65, gli anni in èui si svolge la carriera attiva di incisioni e spettacoli, gli Everly vendono complessivamente, tra album e quarantacinque, 35 milioni di dischi! Walk Right Back, Lucille, Cathy's Clown, Crying In The Ranin, sono altrettanti singoli che colorano le gite in macchina di notte con l'accompagnamento di radio e barattoli di birra dei giovani americani che oggi hanno sui trentacinque anni. Sul lavoro degli Everly si va fondando tutta una tendenza che produrrà decine di artisti e lo stesso Dylan dovrà affermare « dobbiamo tutti qualcosa a quei due ragazzi ». Eppure quando, dopo il momento del twist, il rock si trasforma momentaneamente in beat, pochi, specie da noi, ricordano la « close harmony » dei due rocker sentimentali e le gesta dei quattro di Liverpool sembrano ancora più mirabili di quanto siano in realtà. Discografia essenziale: The Everly Brothers, Walk Righi Back With The Everly, Warner Bros. Marco Dani

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