Schede Caravan Il gruppo, originario di Canterbury, deriva direttamente dai Wilde Flowers, che si sciolsero nel 1967. David Sinclair, tastiere, e Pye Hastings, chitarra e voce, ne sono gli elementi distintivi. Fin dall'album d'esordio, Caravan decide un linguaggio autoctono e personale, di una maestria tecnica che gli ultimi Wilde Flowers, specialmente Hopper e Lawrence, hanno diretto alla simbiosi di pop (nascente) e nuovo jazz britannico. Il processo di riaccostamento al pop in senso più largo è evidente nella metodologia compositiva e improvvisativa di Where but Caravan would I, brano più esteso dell'album. Che ha fra l'altro il pregio di facilitare l'ascolto, semplificando al massimo l'uso dei mezzi espressivi. Nel secondo I/ I could do il al/ over, l'd do il al/ over You, il gruppo scopre il modo di alternare pause e fraseggi, di sincop11rele battute, che sarà proprio ai Matching Mole di Robert Wy11tt.- Logiche delucidazioni sono ovunque: Caravan è un gruppo innovator~. anche se i propri meriti sono· stati misconosciuti a lungo. Con un mm1mo di seguito il nucleo prepara In the Land o/ Grey and Pink, capolavoro. Qui l'anticipazione del Sinclair organista in Matching Mole è diretta, specialmente in Nine Feet Underground, una suite iri otto parti. Altrove la loro musica punta a una remissione agli schemi della « canzone » in senso stretto, anche nei seguenti tre album. E' il limite attuale di questi musicisti. Con il recente Cunning tunts il gruppo ha cercato nuove vie espressive, ma quel che ne è uscito è accettabile solo a tratti (pochi). E' importante in ogni caso che il gruppo non si sia del tutto fossilizzato. Dal vivo ha dimostrato una coerenza musicale maggiore che in passato. Il prossimo disco potrebbe essere l'inizio di un nuovo ciclo creativo, per il gruppo e per la scena sotterranea inglese dell'altra generazione, ormai ridotta a pochi nomi. Telaiomagnetico In Italia l'idea di una musica « reiterativa » che possa coinvolgere pubblico e musicista è luri Camisasca Jonny e Edgar Winter 40 svolta dal Telaio Magnetico. Gruppo aperto di bravissimi musicisti, ha centro in Franco Battiato (Voce e tastiere), Iuri Camisasca (voce), Lino « Capra » Vaccina (percussioni) e Mazza Roberto (oboe e sax soprano). Il processo attraverso il quale si evolve l'elemento sonoro di base non è scritto né determinato, ma guidato da una costruzione ritmica decisa al momento. Il suono si sviluppa in modo ritmico e spontaneo, improvvisato, libero da schemi imposti, deciso sia dai musicisti che per l'azione del pubblico presente. L'autentica volontà di comunicare senza mistificazioni o autocompiacimenti di sorta è sconosciuta alla quasi globalità dei gruppi italiani. Sorprende l'apertura dei membri del Telaio Magnetico a un continuo ·confronto (anche non musicale) con il pubblico e nello stesso tempo alla ricerca di forme sonore avanzatissime E' reale disponibilità verso il pubblico, nel senso che il gruppo lo spinge ed è spinto a sua volta a una presa di coscienza veramente collettiva. Hanno recentemente concluso una tournée nel sud Italia e in Sicilia, incontrando ovunque ottimi consensi. Segno che anche una musica come questa può essere veramente considerata popolare L'esperien• za è nata dalla necessità di un incontro, di una verifica fra musicisti di ·diversa estrazione, accomunati dall'esigenza di aprire una nuova via all'avanguardia musicale italiana. Un'avanguardia che finalmente non sia slegata dalla gente ma che ne rappresenti la più diretta espressione. NeilSedaka A diciotto anni di distanza dal suo grande hit Oh Carol (scritto per la fidanzatina Carole King) Neil Sedaka sta vivendo un grande ritorno come performer. Neil aveva infatti smesso abbastanza presto di interpretare i suoi brani per dedicarsi con più impegno a seri• vere. Dopo aver scritto brani di successo per Tom Jones, i 5th Dimension etc., nel '71, con il ritorno della figura del cantautore, Neil incise Emergence seguito da Solitaire (che contiene Our Last Song Together delicata e romantica anche se un pochino leziosa). Poi The Tra La La Days Are Over (i giorni del tra lala sono finiti) e l'ultimo (ultimo in studio veramente) Laughter In The Rain in cui Nei! si eleva di una spanna al di sopra di tutti i compositori e esecutori di musica leggera. Il suo prossimo N. I dovrebbe essere Bad Blood registrata nel '74 per l'album Hungry Years e suonata da musicisti di prestigio come Nigel Olson (Elton John band) alla batteria, Jim Horn al flauto e lo stesso Elton John che canta. Per quello che riguarda questo tipo di canzoneballata che affonda le proprie radici storiche nel periodo a cavallo tra il cinquanta e il sessanta quando il rock'n'roll si cominciò ad ingentilire fino a divenire musica leggera, Nei! Sedaka è l'autore e l'esecutore più convincente. Una buona tecnica nel suonare il piano, l'inconfondibile voce alta e pura, la ricchezza armonica dei brani: Nei! si merita in fondo questo ritorno. Ma Sedaka è tornato per « restare? " - Vorrei farlo ancora per cinque anni - dice - e poi dire di nuovo arrivederci a tutto. Non ho la forza di rifarlo ancora dall'inizio alla fine. lacques Bore/li
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==