Muzak - anno III - n.10 - febbraio 1976

Eno Il registratore bentemperato Si dichiara non-musicista. Non scrive partiture, non impone nè i colori, nè le tonalità: manipolando i suoi nastri (incisi con la tecnica di un dilettante), ottiene risultati che superano le scuole e gli stili. Eno è il personaggio chiave dell'avanguardia musicale britannica. Ha rinnovato non tanto la materia sonora da cui traggono origine le forme più attuali di musica pop, quanto il modo di porsi di fronte a essa e usufruirne. Egli è un non musicista dichiarato: ciò comporta il fatto che il suo punto di vista sul suono in genere non corrisponde a quello di uno strumentista o di un compositore. Eno è il filo che unisce i vari ruoli che si possono avere in musica, e a tutti rimane esterno. Per questo gli album che vedono il suo contributo, anche gli stessi realizzati da titolare, si avvalgono innanzitutto del contributo di musicisti veri, poi della sua « idea » in rapporto alla composizione. Nel suo primo album da solista, composto e inciso dopo l'abbandono del gruppo Roxy Music, non stupisce il contenuto musicale, simile a tanti altri intelligenti tentativi di dare al pop nuove forme, ma il metodo con il quale è stato realizzato Eno -ha diretto in ogni minimo particolare l'incisione, pur se ai musicisti ha dato un compito ben vago da svolgere. Non ha scritto partiture (nè le sa scrivere), non ha imposto la sua personalità su quella dei collabo-. ratori, non ha spiegato tonalità o colori da dare alle composizioni. Canta, e a volte suona il sintetizzatore o altri strumen°ti con la tecnica di un dilettante ma con la visione già formata del pezzo, del risultato finale. Che ottiene attraverso la manipolazione dei nastri e del materiale già inciso a vari stadi dello sviluppo dell'idea formata. Ciò sta a indicare che se anche il pezzo è già deciso quando l'idea si è formata nella mente di un non musicista, questa idea va soggetta a un'evoluzione o è modificata da mutazioni che avvengono a livello inconscio nella mente del non musicista. Eno ha scritto un libro al proposito, pubblicato nel 1970: La musica per ,i non musicisti. Egli ha suggerito una soluzione attiva non appena il pop si è avvicinato alla crisi. Non ci si può stupire se ora è il personaggio più rispettato dai musicisti inglesi avanzati: se da loro il pop riassumerà il significa-· to di fenomeno di massa sarà anche e soprattutto grazie a Eno. Che poi da parte sua ci siano state alcune incertezze, derivate dal periodo passatò con Roxy Music e dal ruolo di stella che non gli è mai appartenuto per convinzione, non •è il caso di sottolinearlo L'àlbum d'esordio dei Roxy Music è stato superprodotto e abbastanza compromesso. Il secondo For your Pleasure mal inciso e rozzo nei particolari. Ma entrambi rimarranno nella storia del pop inglese, ancora una volta per merito di Eno. I suoi primi due album da solista (Here come the warm Jets e Taking Tiger Mountain by Strategy) hanno formato i presupposti del nuovo metodo, che egli si rifiuta sistematicamente di chiamare « compositivo », « d'arrangiamento » e persino « interpretativo » nel senso più stretto. La sua è interpretazione, non esiste ombra di dubbio. Ma travalica il senso che nella musica pop si tende ad attribuire al termine, avvicinandosi piuttosto al termine avvicinandosi piuttosto al . termine classico di « tocco » (elemento che distingue varie interpretazioni di una stessa opera) Eno ha sottolineato questo particolare per mostrare che il superamento da parte dei musicisti consapevoli della crisi del pop può venire, anzi verrà di preferenza, da elementi esterni al pop st(lsso, da altre culture e da altre coordinate logiche. Così per risolvere i problemi inerenti la composizione e la stesura di un pezzo, Eno ha inventato le Oblique Strategies (stratagemmi indiretti) rifacendosi anche alle leggi casistiche dell'/ King, un libro che raccoglie le conclusioni dei « saggi » in più di cinquemila anni di storia cinese. E ne ha· semplificato il metodo di consultazione, reso alla portata di chiunque, musicista o non, lo voglia adoperare a scopi musicali. Eno produce anche un'etichetta della Island, sua casa discògrafica, la Obscure Records. Per la Obscure escono composizioni di musicisti e compositori dell'avanguardia classica e non. Allo stesso Eno è dovuto un volume con un'opera per sintetizzatore alquanto intrigata, che manca d'immediatezza almeno a livelli di fruibilità popolare. Così non sono le due opere incise in coppia con Robert Fripp, ex chitarrista dei King Krimson (No Pussyfooting, Evening Star), aperte e decisamente sperimentali: riescono a coinvolgere nell'esperienza d'ascolto anche le persone che per la prima volta si avvicinano a questo modo di far musica. E soprattutto il recente Ariother Green World, Eno a titolare, convince come nessun altro disco uscito in Inghilterra, negli ultimi anni. Il suo metodo di usare il suono elaborando quello di altri non è cambiato, ma hà. raggiunto la perfetta coerenza, la maturità senza impennate nè compromessi. E' una raccolta di canzoni comprensibilissime, da tutti. Eno ha saputo applicare una idea geniale nella pratica, e ne ha voluto rendere partecipi tutti, indistintamente, come fecero i Beatles e gli altri gruppi pm importanti nella storia del pop. Ci è riuscito. Mauro Radice

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