Muzak - anno III - n.10 - febbraio 1976

Inchiesta Il pop é incrisi: nonhapiùlamaggioranza Ai concerti i critici, raccolti in capannelli gelosi, se lo ripetono scuotendo la testa, mentre dai loro giornali e dalle loro stazioni radio piangono sui miti della loro adolescenza ormai passata. Ma tutti, con diverse motivazioni e diverso dolore, sono unanimi: il pop è in cris.i C'è, come sempre, una linea di « destra » che indica nell'esaurirsi della vena dei musicisti il principale motivo della crisi, chi (a « siParco Lambro nistra ») crede di rintracciare in questa crisi, che non sembra transitoria, mutate condizioni sociologiche e una crescitanotevole dell'intelligenza (e dunque delle preteseculturali) del pubblico. Ma destra e sinistra sono (o rischianodi essere)alleate in una sola cosa: saltare sulla testa del pubblico stesso e tentare di spiegare in astratto il fenomeno-crisi e di imporre questa spiegazione. Ma il pubblico, i com25 pagni che ascoltano? In un primo rapido giro d'orizzonte, Muzak ha sentito il pareredi un giovaneoperaio milanese,di due studenti romani, di quattro giovani napoletani d'estrazione sottoproletaria, di un giovanissimo musicista con le idee chiare: dai colloqui è uscito un piccolo quadro della storia dei rapporti tra giovani (lontani per esperienze e per storia culturale) e la musica pop. Hobisogno di sentirmi partediuna massacheconta « Qualche anno fa la musica io la ascoltavo soltanto, per me non era altro, anche se qualcuno faceva degli scontri per i prezzi dei concerti a me andava bene perché gli scontri mi vanno sempre bene e perché sono sempre solidale ai discorsi di prezzo, ma niente di più». Claudio, un operaio magazziniere della Pabish di Milano dall'alto dei suoi vent'anni mi ha raccontato come in questi anni sia completamente mutato il suo atteggiamento nei contronti del pop, dei concerti e di tutto quello che vi è connesso. « li primo concerto pop a cui sono andato è stato quello di parco Lambro del '74 e lì mi sono accorto che la musica ci entrava con la gente e con i suoi problemi. Ma soprattutto la scoperta fu che c'entrava anche con i miei. Da allora ad oggi è successo un cataclisma » Claudio, che ora è diventato un frequentatore assiduo di tutti i concerti mi ha spiegato le ragioni fondamentali di questo cambiamento « Li si creano delle condizioni artificiali capaci di metterti in contatto con gli altri come te, ma in modo nuovo. Prendi in fabbrica quando si parla di droga quando l'operaio chiama bastardi tutti i drogati o quando io li difendo o quando mi prende per culattone perché difendo Pasolini. Sono tutte discussioni accademiche. Uno scambio di opinioni, mentre l'incontro diretto avviene sui problemi concreti del lavoro, dei soldi, dell'.orario e del capo che ti rompe i coglioni ,._ Al parco Lambro è tutto diverso. E' quello il luogo fisico delle sue contraddizioni con gli amici, con la donna, fra i suoi bisogni e le possibilità di soddisfarli. « Dove tu vivi, dove tu sei parti sempre da quelle contraddizioni li. A scuola vivi quelle dello studente, nelle fabbriche quelle dello sfruttato. In un concerto sono tutt'altre, quelle, come dire dei rapporti umani ». Ma non è soltanto una situazione in cui confrontare f ➔

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