Muzak - anno III - n.10 - febbraio 1976

Fausto Bancarà (nella foto In basso): • Rimpiango la legione straniera 14 perché li si viaggiava e si ammezzava sul serio ... avventura: « Io piuttosto di fumare uno spinello, mi scoperei una vecchia di ottant'anni », dichiara subito Fausto. « Ci hanno chiesto se eravamo drogati, ci hanno chiesto anche se eravamo. fascisti: nel nostro bar ce fl'è, e anche ragazzi che si bucano. Ma noi quando stiamo con uno mica andiamo a chiedergli se è di destra o di sinistra ». Si dichiarano « anapolitici » e indifferenti alla droga, anche se dopo un po' ammettono che « qualche cosa » l'hanno presa ogni tanto. « Anzi... » Fausto afferma che quelli « più inscimmiati di eroina >}, sono quelli di sinistra, perché « quelli di destra, i sanbabilini, hanno già i soldi » e chi ha i milioni non ha bisogno dei paradisi artificiali, perché i paradisi se li compra. Franco non è d'accordo: « E Carlo Bresciani e Maioli? Quelli sono di destra ». Verso chi muore di eroina, comunque, non c'è nessun giudizio negativo (in realtà si rifiutano di esprimere giudizi come giusto o sbagliato, di prendere partito, su tutto): « Si fanno tre o quattro punture, per noia, poi non possono più smettere» Chi? Tutti, tutti meno i ricchi « perché i ricchi non hanno niente da dimenticare ». Simulazione di avventura Li hanno condannati per simulazione di reato (e disturbo della quiete pubblica, procurato allarme, e porto d'armi abusivo sono caduti, perché la pistola era un giocattolo e il primo allarme alla polizia non sono stati loro a darlo, ma un cittadino spaventato). Aggravante: il futile motivo. « Siamo colpevoli di aver scherzato, ma lo scherzo non è reato», dichiara Fausto, in un ultimo supremo sforzo di recuperare il suo ruolo di persona per bene. Dopo il sequestro tutto è diventato più difficile: li hanno accusati di aver « sputtanato il bar » e adesso non li accolgono più come prima. Il gruppo si è sfasciato: « Il Musmano si è messo a parlare di fino, è uno stronzo: se sei dei nostri devi parlare come noi » A Franco, in officina, non lo lasciano più uscire a provare le macchine dei clienti, non si fidano, anche i rapporti con i compagni di lavoro si sono inquinati: « Si vede che gli è rimasto il dubbio che sono un delinquente ». La gen·te si volta per strada, e questo è bello, ma i vicini non ti salutano più e schivano tua madre (« Non che me ne freghi niente del loro saluto, però ... ») E poi se qualcuno ti da del pirla « non puoi neanche reagire e spaccargli la faccia, perché sei in libertà provvisoria ». Avevano inventato questo bello scherzo per avere qualcosa da raccontarsi, qualcosa che li unisse di più fra di loro, per potersi riconoscere nel gruppo, volevano addirittura fare un filmato delle loro gesta per riproiettarselo alla sera, al bar, si sono ritrovati più soli e disgregati di prima. Li hanno anche accusati di essere di destra: « Non se ne può più: i rossi ti atcusano di essere fascista, i neri di essere rosso. Noi non siamo di destra, tanto meno di sinistra. E poi è anche pericoloso: se un giornale scrive che sei sanbabilino, ti picchiano quelli del movimento studentesco, se un giornale dice che sei nappista te le prendi dai fasci ». « Ma non vi piaceva il rischio?»« Non per delle scemenze. Noi non parliamo mai di politica, è vero che frequentiamo gente di destra, ma per andare al cinema con uno mica gli chiedi cosa pensa ». Sembra che l'importante sia non passare per scemi, come le Brigate rosse « che fanno tanto casino e non gliene viene in tasca niente ». Lidia Ravera

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