Libri & Riviste Chefare di Cernysevskij Garzanti, pag. 254, L. 800 - « Contenuto del romanzo, l'amore; protagonista, la donna: sta bene; ancorché lo stesso romanzo possa essere mediocre • dice la lettrice - sono parole di C. sul libro dentro il libro. E di romanzi d'amore con donne più o meno protagoniste ce ne sono tanti meno che mediocri e molto letti perché « Tu pubblico sei rrrolto buono, però bevi alla grossa •· Ma non a caso « Che fare? • è scritto da un rivoluzionario e apprezzato da Marx e da Lenin (racconta la Krupskaia che « nessuno, forse, fu tanto amato da L. quanto C.»). L'amore, il rapporto tra uomo e donna, in C., non cadono dal cielo delle idealizzazioni borghesi né emergono dalla paludosa coscienza infelice borghese, cioè da una coscienza a compartimenti stagni e da un'infelicità nichilista. Per lui il rapporto uomo-donna è il rapporto fondamentale della società, come per Marx quello che misura il grado di civiltà raggiunto dalla specie, attraverso il quale si può leggere tutto il reale. E' una possibilità perché non sempre « il personale è politico • (e forse è troppo poco ...) ma nel personaggio portante del romanzo, Vera, questo avviene: la vita, senza introspezioni psicologistiche, è intreccio problematico di stati emotivi, problemi « generali • e destino personale. Chi ha detto che il personale sia il proprio ombelico e che i nostri sentimenti non siano dei politici? Non si può nemmeno affermare il con50 trario finché i rapporti interumani sono solo un segnale per la conoscenza del grado di civiltà umana e non già la sua vita. In attesa di tempi migliori, finché letteratura e vita restano due cose separate che si spiano e si risucchiano, la letteratura come sosteneva C., e certi libri come questo « Che fare? •, in alcune situazioni storiche possono suggerire il ritmo e i contenuti dell'uomo nuovo allo sviluppo della vita collettiva. Jazz di Arrigo Pollllo Mondadori, L. 12.000 Polillo è, come molti sanno per sentito dire, il direttore di Musica jazz, un mensile molto tradizionalista di jazz, l'unico in Italia e dunque il più serio. Ma Polillo è anche, bisogna dirlo, fra gli estensori di un'Enciclopedia del jazz prima ad esser pubblicata nel mondo intero. Non esce dal genere enciclopedico neanche quest'ultima fatica che porta il sottotitolo « la vicenda e i protagonisti della musica afro-americana • e che infatti si divide in due parti, la prima storica, la seconda composta da una trentina di monografie di grossi personaggi del jazz. Un libro puntuale e persino pignolo, frutto di ricerche in grande stile, di scartabellamenti di archivi e compulsazione di riviste specializzate anche semi-sconosciute. Volontariamente (e proditoriamente) assente é ogni punto di vista preconcetto, cioè vincen1e è il metodo della registrazione attenta e •documentaristica. Per uno che voglia spendere dodicimila lire e abbia una fame storica di jazz indubbiamente importante, per più miti pretese (e possibilità) un libro quasi inutile. Per chi poi voglia realmente capire fino in fondo i rapporti fra cultura nera, musica nera e movimenti politici neri questo libro è del tutto nocivo: la volontaria (e per questo proditoria) mancanza di punto di vista lungi dal lasciar libero il lettore di crearsi il suo in autonomia, si rivolta in pura storia di un'« arte » astratta, che, come tale, può essere di un altro mondo, di un'altra società e portatrice di altri valori. E il jazz cosl inteso perde ,completamente la sua stessa ragione d'essere. C.P. Come ravamo documenti fotografici a cura di Adriano Mordenti Savem, Lire 3.500 Come eravamo, noi del '68, varrebbe la pena di raccontarlo e una fotostoria del movimento a Roma poteva essere una buona idea per superare le difficoltà di interpretare un periodo storico importante ma troppo recente per consentire la necessaria oggettività. Poteva, avrebbe potuto, ma il risultato non è molto soddisfacente. Un centinaio di pagine, tantissime fotografie, qualche didascalia vorrebbero offrire ai giovani compagni, agli studenti che del '68 hanno soltanto sen-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==