Steve Howe: Beginnings (WEA) S1cve • Howe, chi1arris1a deglt Yes, confeziona un album della sua misura. che res1a al medesimo livello degli ullimi Yes, cioè un pop cris1allino quan10 fumoso. che non lascia il tempo che 1rova giuslo per gli illus1ri passati dei pro1agonisti. Che qui ritroviamo pun1ualmente nella ispirazione musicale se non come compar1ccipi alla registrazione: rispetto a Ycs il suono è comunque più compat10, basato sulla solida ritmica howiana e sugli impasti di Bill Bruord alle percussioni in «Plesure Stole The ight » e «Break Away from 11Ali». on è molto. in un prodolto che denuncia non 1an10 la scarsa vena di Howe qua1110 la povertà del pop inglese. M.8. Eric Burdon & The Animals• Cream-Jimi Hendrix (Phonogram) 'Jon è noslra abitudine segnalare i 45 giri ma la ristampa di alcuni grossi temi del rock blues angloamericano degli anni '60, rende il fallo a11raen1c ~d intcressanle. Dunque i Cream, con « Sunshinc Of Your Love» ed « I Feci Free», se commenlo ci sia è l'idea di Bruce a venire a galla. il suo bassimmo precursore, certa liricità plastica di Clap1on, il vigore di Bakcr. Con gli Animals di Burdon il discorso si arricchisce di blues tutto inglese, • Ring Of Fire ». ritmico, apcno ed ossessivo, mentre spiega ben altre intenzioni in « San Franciscan Nights •· qui in versione integrale. finalmenle priva del parlato in ila• ltano, e dolce come sempre. Per finire, Hendrix: • Ali Along lhe Watchtowcr• di Bob Dylan cd • Hey loc •· Nien1'altro da aggiungere. M.B. Woody Guthrie: Bound tor glory (Albatros) l'inalmen1e un'altro disco di Gu1hrie padre è arrivalo a rimpinguare lo scarno mercato ila• hano. E· certamente un fatto importa111e. Inutilc soffermarci in qucsla sede (in queste poche righe) sulla figura enorme di Guthrie o anche solo su questo disco e su queste canzoni, ogni tentativo di sin1esi sarebbe vanificalo. Rimandiamo, dunque, chi fosse interessato a scoprire una delle più belle pagine della musica popolare americana al libro di Sandro Porlelli « La canzone popolare americana • edito da De Donalo e alle canzoni che si possono ascoltare su questo meraviglioso disco che prende 1i1olo dalla autobiografia di Gu1hric. Un ellepi finalmcn1e indispensabile. Le ballate irlandesi Arion La Arion. casa discografica parigina (da poco distribuila in I lalia dalla Ricordi), propone un ca1alogo molto vas10 e inleressante. Essenzialmente due se11ori: uno di musica genericamen1e « folk », l'altro di rari gioiellini classici, musica colta e raffinala. Per ora ci occupiamo del primo scllore, in panicolare di queslo cllepi di ballare irlandesi. Se la ves1e grafica, formale. le regislrazioni, sono veramen1c 011,me (basli come esempio la meravigliosa copertina di questo disco) non si può dire al1re11an10 dei contenuti. del discorso più ampiamente culturale. Manca quel rigore cri Iico che pcrmclle di vedere e presentare la musica popolare non nel godimento eso1ico e quasi metapolitico, ma nei suoi aspe11i reali: espressione di un popolo, di una classe. Anche l'in1endimen10 di fornire delle « fotografie sonore • (segno di oggettività) porta (per assurdo) a considerare nello stesso modo. e comunque in un inesis1cntc iperuranio folk, la banda dei carabinieri di Pioppi e il coro dei pastori di Orgosolo. Anche la mancanza di indicazioni più precise sui cosiddetli « porlalori • (ovvero: quegli 01timi musicisti che sc111iamo nel disco sono profcssionis1i? sono dile11anti? sono ambulanti? sono pro1estanti?). e sulla da1a e il luogo delle regislrazioni, non fa altro che co111inuare una 43 già cn11ca1a mistificazione sul folk e sui suoi significati. Nel caso specifico di « Le balla1c irlandesi », però, siamo anche di fronte a un disco piacevolissimo, tu110 da ascoltare, se non allro per il fascino che i suoni dell'arpa cellica, dei violini. delle zampogne, ecc. riescono ad emanare. Un'immagine dell'Irlanda. molto bella, forse un po' 1uris1ica. comunque, ben fatta. ben confezionala. tutta da ascoltare e da approfondire nella sua vera e più nascosta natura. C. R. Blues Oggi I dischi del sole 11 disco è il risultato di una ricerca nel 1erri1orio di Memphis nel Tennessee compiu1a nel '72 da due giovani ricercatori romani. li disco si propone di offrire al pubblico i1aliano un' immagine finalmen1e reale del blues, come espressione culluralc au1onoma del popolo afroamericano. Non sle111iamoa collocare « Blues oggi • Ira i migliori dischi blues mai ascolla1i: spon1anei1à, tensione crea1iva. i111cnsi1à,vengono riprodo11i fcdelmenle dal disco. tra l'altro registrato molto bene. ell 'album è compreso un libretto con i 1es1i e le lraduzioni delle canzoni, tre inleressanli saggi sul blues e foro (molto belle) dei vari musicis1i e dcll'ambienle. Chiaramente (e per for1una) nulla a che vedere con i vari Mayall, Korner, ed cdulcoratori bianchi in genere. Provare per credere. Francls Kuipers: Folk, Blues and Rags C. R. Bluegrass, ballad, coun1ry folk: sono gli clementi di una ricerca che l'inglese Francis Kuipers lavora al fine di raggiungere una propria iden1ità che si iden1ifichi nella lradizione, nel non perdere la musica della terra, cioè il prodo110 più spon1aneo ed immedia10. quale il folklore. Per espressione che abbia tradizione Kuipers inlencle eviden1cmen1e il country bluegrass americano, suono di fattoria e di piccoli gruppi - banjo e fiddle - e lo s1esso tempo « rag • discorsivo che egli suona personalmen1e, con inlerpretazioni 1utte e sue ed europeizzate: tocca qua e là Woody Guthrie, Blind Lemon J efferson e Big Bill Bronzy, ma quello che ne esce sopratlutlo è il nuovo song country che Kuipers reinventa anziché seguirne gli schemi. Le incisioni presenti in queslo album della Cc1ra (fa parte di una vasta serie dedicala al folk) sono ben costruire, dove quello che c'era da lasciare intatto è reso nella magia originale. quan10 era possibile pulire o sghct1izzare è restituito ad una musica che non può essere solo passalo .. M.B. Americanta Il quc1zal, uccello sacro della tradizione maya, fa parte del ges10 musicale latinoamericano perché simbolo di liber1à, di terrore per gli oppressi - i conquistadores spagnoli, dice la leggenda, lo resero mulo - ma è ancora simbolo di gioia e grazia. di lolla e poesia. Amerieanla ed il can10 del quctzal. della libertà, nel recupero di una forza poli1ica che si vuole morta e che esuli e uomini lon1ani dal loro paese conservano gelosamente e propongono in formule aperte, quasi magiche alla Marqucz, che sono il prodo1to prima di una profonda coscienza culturale, sociale e poli1ica, poi di grandi s1orie etniche. Troviamo temi venezuelani e cileni, argentini e cubani, dove l'insieme è nella stupenda semplici1à, nella slrumenlazione leggera e nel respiro di popoli affamali di liber1à, contro la violenza di ogni tempo e per la libertà di oggi. Rolling Stones Rolled Gold The Very Best of the RolJing Stones M.B. Per una volta una raccolla an1ologica che dice « il meglio di ... • lo è veramente. Le incisioni s1oriche dei Rolling Stones del primo periodo sono tutte presenli, da Li11le Red Rooster e Gel off of my Cloud ~
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