Muzak - anno III - n.09 - gennaio 1976

mendo, sgelando le correlazioni ambigue tra rock e musica contemporanea - da Ricochet viene musica rock e poco altre, - in favore del primo. Era forse necessaria un'occasione dal vivo. comunque il gruppo, che in ogni caso è indietro rispe110 a Can e Popol Vuh, mostra segni di ripresa. soprallullo nei diciassette minuti della prima parte, liquida e priva delle strozzature delle ultime uscite per la Virgin. M.8. Rory Gallagher: Agalnst The Graln (Chrysalls) L'ultimo album di Rory Gallagher, chitarrista irlandese sulla breccia da molti anni. è stato accolto con entusiasmo dalla c1·i1ica e dal pubblico inglese. Non è la prima volta che accade, Rory ha un suo seguito affezionato anche in Europa, in Italia si è esibito più volte. portando il suo rock blues allungato e corrosivo al vertice di un'ollima struttura ritmica. L'artista di «Against The Grain• non differisce molto da quello conosciuto in passato, dal mitico • Deuce » allo splendido doppio live • Iris Tour '74 » eppure sembra ulteriormente maturato, la sua frase si è fatta più solida e stringata, « Cross Me Of Your List » pur respirando la stessa aria distesa e bluesy, « Ain't Too Good », di altre occasioni. Un album che non deluderà gli appassionati di una musica ancora sana e vibrante, tra le poche cose restate in terra inglese. Splendida la seconda pane. M.8. StreetwalkersOowntown Flyers-Vertigo Seconda opera per gli Streetwalkers nati dall'estinzione della gloriosa Family. Naturalmente il sound più vicino a quello del gruppo madre è stato conservato dal chitarrista Whitney e il cantante Chapman che già erano responsabili per gran parte del materiale della •famiglia». Streetwalkers è un gruppo più duro della Family, con meno manierismi e più rock 'n 'roll. nel bene e nel male. Di questo album sanguigno ci piace specialmente Catfish che. manco a farlo apposta, è stata scritta dai due nella grande creatività del scssan10110. Ange-Emile JacoteyPhilips 92120 033 A V. M. Che una scuola ben definita esista per quello che riguarda la musica pop è so11olinea10 in questi giorni dall'uscita di questa che è la terza opera di Ange un gruppo francese emerso dalle nebbie del sessan10110. Atmosfere a la Gong prima maniera emergono dai solchi mentre il rock che ascoltiamo è quasi sempre sufficientemente originale. a volte avvincente come in Le ain De Stanislas o Bèle Bèle Petit Chevre. Peccato che ormai la lingua internazionale sia l'inglese e ci è spesso impossibile capire i testi che si prospettano per altro suggestivi. Possiamo dire che la lingua è usata con una funzione ritmica interessante. Jimi Hendrix: Midnlght Llghtnlng (Polydor) D. M. Già nel precedente Crash Landi~g, la chitarra di_ Hendrix fu missata a strumenti incisi sollo la produzione di Alan Douglas ~ Tony Bongiovi. nel 1975. Coloro sostengono che il lavoro di Hcndrix negli anni '68-'70 voleva esser da lui diversamente arrangiato. e almeno Douglas era a conoscenza dei progetti. La scusa per mantener un minimo di rispc11abili1à è detta. E sinceramente preferiamo ascoltar Hendrix dietro un simile rimaneggiamento che allraverso scarti e prove di registrazione archiviate. Sorge un solo dubbio: la presenza costante di due chitarre nei brani confonde la parie ritmica e quella solista. In Machine Gun. ad esempio è più veritiero che la parie solista (ponante di 1u11a la composizione) non sia eseguita da Hendrix. Poi dubitiamo che 42 Hendrix avesse mai voluto cori mielosi negli arrangiamenti, e tanto meno abbia eseguito una intera Blue Sucde Shoes non accompagnato dalla sezione ritmica. M. R. Todd Rundgren's Utopia: Another Live ( Bearsville/Wea) Dopo più di un anno di conceni e registrazioni Utopia ha una sua configurazione - band elettrica di stampo Mahavishnu - e l'eredità di un suono elegante e nobile. sposato, non si sa come, all'elc11ronica massiccia, completamente emotiva. Rundgren è qui leader più moderato di altre occasioni (trova soprallullo in Roger Powcll un continuo alter ego). questo si nota nella seconda parte piena di equilibri sospesi e di fascini facilmente riconducibili al migliore McLaughlin, come in • Mister Triscuits •· e nella prima, con • The Seven Rays • e « Another Life ». Perfettamente nella personalità di Rundgren's è ballad elellroacustica • The Wheel ». condona da un solo robusto, quanto scolastico, di Roger Powcll alla tromba mentre il lavoro di Moogy Klingman e Ralph Schuckett ai sintetizzatori è ormai fondamentale nell'economia della formazione. li leader. sostenuto dalle ritmiche di Siegler e Wilcox. è ormai padrone della situazione, su di lui poggia interamente il peso di una formazionemammu1h alla quale non manca che un poco di umiltà per essere la più importante band di rock elettrico elci momento. M. IJ. Van Der Graaf Generator: Godbluff Ritorno per i YDGG, nella formazione tipo che li vide protagonisti. qualche anno fa. del!' ascesa italiana di uno stile inglese legato al « romanticismo » degli spazi e della solitudine. 11 leader di allora, compositore musicista e buon le11era10, Peter Hammill. conduce ancora la danza del generatore, ma rispetto alle opere di allora, da «Thc Least We Can Do ... » e • Pawn Hearts • le idee sembrano essere qui saccheggiate a piene mani. anziché reinventate. come ci si allendeva. M./J. Steve Hackett: Voyage or the Acolyte ( Charlsma) Sei e dodici corde per i Genesis e, nel momento in cui il loro teatro falso e spocchioso è ormai cadente. la chitarra sposa il mellotronismo, diviene un album, «Voyage of The Acolyte». firmato da Stcve Hackett. E' un po' il ripetersi della storia alla Yes, dove i solism i hanno portato cose completamente fasulle e molto contrabbando in favore del narcisismo pesante dei protagonisti: Hackell non sfugge alla regola. è giusto più equilibrato, nel dosare il kitsch e non gliene vogliamo perché sembra sincero. Le Orme: Smogmagica (Philips) M.B. Merenda di cavoli, le Orme su Muzak, ma il fa110 è che questo il panorama italiano offre in attesa di migliori congiun'. zioni astrologiche. So110 il cielo del «pop» il suono di Tagliapietra e compagni si è arricchito con l'innesto di Tolo Marton, chitarra elettrica ed armonica. riprende in qualche modo la vecchia prosa bilaterale - canzonc11a/rock - del primo album e condisce la pietanza di una forlc salsa inglese. Smogmagica quindi non evita al gruppo i pericoli di sempre: accanto alla buona disposizione strumentale l'inventiva fa capolino solo nelle composizioni prive di voce, nella sua narrativa cosl piatta non può impedire il sorriso, il sarcasmo. Ma l'album è comunque dignitoso, tani 'è per la prima« Los Angeles•, per •Laserium Floyd • e • Primi passi ». non molto ma già distante da Felona e Sorona. Dedicato ai pazienti amanti del beat nostrano. M.8.

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