Il Visconti desessuato Chi ha detto che il sesso ormai è un tabù superato? Può accadere che distribuire un questionario e indagare sul comportamento sessuale degli studenti sia oggetto di un'interrogazione parlamentare. Per il questionario di Muzak si è addirittura svolta un'assemblea straordinaria di genitori. « 1niziativa irresponsabile e illegale. Non è il caso di far intervenire la procura della repubblica?». Sono parole di Marcello Simonacci, democristiano, difensore dei valori della civiltà cattolica, che ha presentato una interpellanza parlamentare al ministro Malfatti, chiedendo provvedimenti repressivi ai danni degli studenti. Sono stati in molti comunque a gridare allo scandalo. Tutti i genitori benpensanti e i professori, codini nella loro stragrande maggioranza. « li questionario l'abbiamo fatto per scagliare la prima pietra. Si trattava di scegliere la contraddizione più vicina: i problemi dell'occupazione e dei contratti la gente non li recepisce più ». Così ci ha detto Lucia, una studentessa del Visconti di 17 anni, che ha curato la distribuzione del questionario. « Si tratta di affrontare le contraddizioni della vita quotidiana, per arrivare alle contraddizioni della società. « La nostra realtà è allucinante ... » ha aggiunto Luca. Il Visconti è una scuola tradizionalmente ai margini delle iniziative politiche e della lotta del movimento degli studenti. L'estrazione sociale prevalente è medio-borghese e all'interno della scuola agiscono il Cpu, che ha promosso l'iniziativa e che è un collettivo studentesco autonomo vicino alla ~111,stra rivoluzionaria, un comitato unitario legato alla Fgci e il gruppo studentesco «autonomo» di Alternativa laica. La provocazione ha dato i suoi frutti. Su 350 risposte, almeno 280 sono state « risposte serie ». Le ragazze hanno risposto con maggiore impegno e sincerità, poi, nei collettivi convocati per discutere i risultati dell'inchiesta, hanno partecipato e discusso come non avevano fatto mai. Questo perché i ragazzi manipolati dalla propaganda borghese si sentono già i futuri dirigenti; le studentesse invece sono più interessate, sono affascinate da questo nuovo tipo di discorso. Vogliono sapere come stanno veramente le cose. « In classe mia hanno risposto tutte seriamente. Magari dicendo che l'amore non lo vogliono fare. I maschi hanno scritto idiozie ». Cosl ci ha risposto Claudia. Essendo le più represse, le ragazze sono le più disposte a parlare, naturalmente con molta vergogna, ma con una relativa sincerità i «Certe cose alla mia compagna di banco le ho sempre dette. Non devo difendere il mito della virilità ». Gli studenti invece continuano a raccontare le solite avventure piccanti, quasi sempre false. Anche i compagni: « A Licola io... ». Le schede più bugiarde sono proprio quelle dei diciottenni, quelli che hanno già completamente assorbito la scala dei valori borghesi, che non possono quindi compromettersi ammettendo una verità peraltro largamente emersa. Esperti per affrontare tali problemi il Cpu non ne ha voluti chiamare: sarebbe stato deviante anche nel migliore dei casi, e cioè anche nel caso di uno specialista vero e non di un volgare mistificatore. Sarebbe stato troppo presto, avrebbe scavalcato l'esigenza reale: quella di capire come vive 40 realmente la gente, magari dentro casa, per cercare un possibile incontro, per avviare una azione politica sui problemi della vita quotidiana. 1 professori però l'hanno presa male: « avevano attaccato un mahifesto sull' aborto. Lo hanno staccato. A scuola non si deve parlare di queste cose. Abbiamo usato lo spazio elettorale, volevamo parlare di cose concrete. Non come quelli di Alternativa laica che si divertono a fare disegnini sul Cpu con tante minispranghettine disegnate, o bottigliucce molotov; e i cartelloni ce li hanno nuovamente staccati ». Persino la professoressa di scienze che ha provato a parlare di omosessualità in classe, è stata subito ripresa da un coro di professori indignati. La preside, democratica, iscritta alla Cgil-Scuola, ha l'incubo di essere sbattuta fuori e quindi limita la propria azione democratica a far rientrare i fascisti in assemblea quando ne vengono espulsi dagli studenti. Ad una domanda molte studentesse hanno risposto disegnando forche e bombe a mano: se la madre scopre che si masturbano o che hanno rapporti sessuali, le picchia, le manda a scuola dalle monache. La metà delle ragazze pensa che la masturbazione è dannosa. Si masturbano soprattutto quelle di 15-16 anni. Anche le compagne si vergognano a dirlo, ma la maggioranza non lo fa. Per i maschi è una cosa meccanica, dicono, noi non possiamo farlo. E se poi lo fanno si dicono: « aiuto che cosa ho fatto». Schifate. Hanno risposto 135 ragazzi. Su 81 con più di 16 anni 19 hanno fatto l'amore. Su 54 maschi con meno di 16 anni, lo hanno fatto in 3. 156 ragazze hanno risposto al questionario: hanno fatto l'amore almeno una volta 11 studentesse con meno di 16 anni su 82 che hanno risposto, e 14 su 76 ragazze con più di 16 anni. Si tratta di dati abbastanza diversi da quelli che abbiamo pubblicato a novembre, su Muzak 7. « Al Visconti non esiste il conformismo di sinistra di cui parlavate nella vostra inchiesta sul comportamento sessuale degli studenti di alcune scuole romane. Forse avete scelto scuole non completamente rappresentative. Da noi ci si vergogna ancora». Al Visconti l'amore lo ha fatto circa il 16 ·per cento degli studenti. Nella nostra inchiesta emergeva un dato complessivo intorno al 50 per cento. La serietà dell'inchiesta svolta dai compagni del Visconti è indiscutibile. Chi ha ragione? Abbiamo scelto situazioni troppo « avanzate», non indicative? Elaboreremo i questionari compilati dagli studenti del Visconti, che i compagni del Cpu ci hanno consegnato e apriremo il dibattito. M.S. Gli studenti del Visconti.
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