Muzak - anno III - n.09 - gennaio 1976

to..: noi ... armati solo dall'entusiasmo volevamo ... volevamo riprendere le antiche posizioni. .. un lacrimogeno, un altro ...un altro ancora ... La battaglia infuria - Il racconto si fa più concitato, oltre alla nebbia dell'ubriachezza un altro velo offusca gli occhi del narratore. Un altro gruppo di avventori riesce ad uscire alla spicciolata. - ... Un ferito per terra, un poliziotto. Di colpo ... come per un improvviso ... tacito accordo la battaglia si ferma... il ferito viene racco.lto da un nostro compagno... e.... ascoltate! deposto nel silenzio più assoluto ai piedi dello schieramento avversario ... la battaglia riprende ora più violenta. Con un vile stratagemma quando le sorti erano a noi favorevoli, veniamo attirati in una trappola, circondati da contingenti nemici freschi, giunti improvvisamente e poi picchiati, battuti, dispersi, arrestati ... ma ciò nonostante ci impadroniamo delle città, del paese intero e non c'è strada che non abbia echeggiato i nostri passi... i nostri slogans ... - Ma non dimentichiamo, giovani - E' il secondo reduce che parla, mentre il . primo cade con un tonfo sulla sedia, il capo circondato dalle braccia appoggiato sul tavolo - che non solo di battaglie è fatta la nostra epopea ... ma di dibattito ... - Un altro folto gruppo di clienti lascia precipitosamente il tampar - ... di studio ... - Un cliente fa per entrare, si rende conto della situazione, scappa come morso da un insetto - .. .lo slogan la fantasia al poter.e... - I quattro reduci sono rimasti sol i. - ... I consigli. .. I'assemblea... la partecipazio39 ne ... - Il secondo reduce arringa imperterrito una folla inesistente. Il locale è deserto, illuminato a giorno dal neon, il ronzio dei cervelli elettronici accompagna le parole dell'ubriaco, ferocemente guardato dal vigilante. - Abbiamo tra noi un poeta, un poeta misconosciuto, che ha cantato le gesta,. i fatti di quel periodo ... una chitarra, dategli una chitarra ... una chitarra - Ma anche il poeta dorme, sdraiato sul tavolo. - Stop! - Grida il regista. I riflettori si spengono. Tecnici, maestranze, comparse, attori parlano ad alta voce, in una gran confusione in attesa di girare i primi piani, i dettagli del « Totale » appena girato. L'arredatore, rimette a posto la scena. E' un giovane freak, che si muove ritmando continuamente il tempo con ogni parte del corpo. Nel millenovecentonovantanove, infatti, tutti i neonati sono sottoposti ad un lieve intervento chirurgico: viene loro applicato, nel cervelletto una minuscola radio ricevente che consente loro di ascoltare muzak (nel senso di musicaccia) a tutte le ore del giorno e della notte, senza interruzione, perché così si sentono più liberi. L'arredatore, continuando a muoversi in tutto il corpo, seguendo il ritmo di un frenetico « Poppone » (in voga dalla seconda metà degli anni novanta), domanda al regista: - Dottò ... ma de che sessantotto parleno? ... del 1868? ... Sì, del milleottocentosessantotto: primo ministro e ministro degli esteri Luigi Menabrea, ministro degli interni Cadorna. Paolo Pietrangeli

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