Muzak - anno III - n.09 - gennaio 1976

Concerti nelle scuole Forse ce la faremo. Purtroppo « forse » per le stupide vedute reazionarie di un preside e di un inutile consiglio di istituto. li Virgiglio è stato un caso tra i moltissimi. Questi luoghi della routine e del tedio scolastici che finalmente potrebbero proiettarsi eccezionalmente in una dimensione nuova, ricca di suoni e di colori. In cui trovarsi insieme coinvolti, pilt simili e intimamente vicini. l concerti nelle scuole hanno costituito un momento particolarmente significativo di lotta, .mostrando il loro potenziale rivoluzionario. li collettivo musicale romano è nato dentro una scuola, durante un concerto. E' una delle possibili indicazioni oSigle Le cercavo ovunque. E quando ne trovavo ero entusi/.1sta. Scritte sui muri mi sembravano onesta e indiscutibile rivendicazione di proprietà, posta in calce ad orrende (e qualche volta giuste) a/ fermazioni, esigenze. priorità, invettive. Soprattutto inveiti ve. Firma autografata sui muri, a conclusione di striscioni e manifesti: piccole grassette lettere puntate. Come insulti di cui ci si vergogna un poco: /rettolose iniziali, giuridicamente responsabili, questo sono le sigle. Mi ha divertito a hmgo l'Ùso di tale ci/ rato linguaggio. Usarlo è semplice, si fa prima, è persino serioso. professionalizzante: « sentiperative di un discorso quale quello delle « settimane autogestite », che legano gli interessi dei singoli studenti in lavori di gruppo, rifiutando la. cultura tradizionale. Adriano del Collettivo musicale romano to il parere della quinta commissione della cicici, il cici in seduta plenaria ha deliberato. Due espulsi e tre radiati. Sono tutti d'accordo, poche astensioni; si tratta indubbiamente di attività antipicì ». A volte naturalmente c'è anche qualche caso di dissenso. Di recente ad e35 La « morale » del preside Al le IO era stato esposto un cartello firmato Partito Radicale in cui il Fuori riprendendo il fatto di Pasolini denunciava il linciaggio politico e morale, e molte volte anche fisico in cui _vengono a trovarsi gli omosessuali. Alle I0,30 il cartello non c'era più: un bidello, su indicazione del preside, l'aveva fatto staccare. Alle reazioni di numerosi studenti democratici, il preside ha risposto che una simile cosa non può essere esposta in una scuola per via dei suoi contenuti «morali». Allora abbiamo appeso un altro manifesto di condanna di questo fatto che, indipendentemente dal contenuto del cartello, lede la libertà d'espressione, limitando gli spazi democratici conquistasempio: « le cief /e, a seguito di incidenti provocati da compagni maschilisti inf iltratisi nella manifestazione nazionale delle donne, hanno deciso di inFadere la riunione del cienne di ellecì. Plauso, clamore di tutte le compagne dell'organizzazione. Qualche contrarietà nella essegi ». E poi addirittura cose divertenti: « una festa dei cipiessecipiucub, aoellecipdupc. A marina di Licola (Na). Peccato che non siano venuti gli ossea, co11 i loro cugini romani dei ciu. insieme ai f igicì ». E moltissime altre sigle ancora: i didi, un cief /e, il pie/, l'emmeessecon l'emmeo. il ciemmeciemme, il cio, l'esseo, la cicidielle. la erreessea, il citi dagli studenti attraverso anni di lotte. Ancora una volta la medioevale ideologia sessual-conservatrice della borghesia colpisce le più elementari libertà. La loro moralità è forse quella che acconsente i crimini spagnoli e cileni? a larga maggioranza la VB del Il itis Bergamo di. il cidief /e, il cierre, il cigi, la cigielle, il ciclidi e la madonna santissima sa quante alt re. « Eraclito depose il libro nel tempio di Artemide e alcuni a/fermavano che intenzionalmente lo avesse scritto in forma oscura a/finché vi si accostassero solo quelli che lo potevano, e un tono /acile non lo esponesse /.Il dispregio del volgo ». Diogene Laerzio, disseppellito da Umberto Eco. Elogio della comprensibilità, contro il 1 inguaggio special ist ico-bu rocrat i zzante. In particolare contro l'uso delle sigle nel linguaggio comune. L'avete capito o no!

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