A chi ti dice che i fascisti è inutile e sbagliato picchiarli, ma che il problema è di isolarli, ditti d'accordo: i fascisti vanno isolati, odiati da tutti ... prima di essere picchiati. A quel fanatico che lucida la sua chiave inglese e si vanta di « averla lunga », a quell' i mpaziente che vuole sostituirsi alle masse e crede di poterne essere l'esecutore non dar retta. E ora ricordati di questi consigli pratici: quando in piazza la polizia è scatenata non farti prendere dal panico, ma neanche dall ' euforia. Guardati intorno, non stargli mai troppo vicino, più dell'eventuale necessario, ma neanche troppo lontano: è meglio avere un'idea personale di quello che sta succedendo. Non dimenticare che i poliziotti possono avere più paura di te, ma che sono armati e facili ai raptus. Non ti soffermare mai dove sono avvenuti degli scontri: la polizia arresta sempre dopo e denuncia i curiosi per resistenza aggravata. Soprattutto fai tesoro di questo principio: il nemico principale è quello più forte: cioè non metterti mai contro uno più grosso di te o contro un numero superiore di nemici: è sempre meglio aspettare un'altra occasione e in anto, sulla sponda del fiume, vedere se ci passa il tuo nemico. Von Clausewitz ze è quella che subisci in famiglia. Mio padre fa il pilota all'Alitalia: vola, non c'è mai. Per quei tre giorni al mese che è in casa vuole recuperare tutte insieme le sue funzioni paterne e mi ossessiona con mille domande e mille divieti per mettersi la coscienza a posto, per aver l'impressione di non venir meno ai suoi doveri. Lui sì che è violento: accende la televisione tutte le sere, per vedere che cosa hanno combinato i comunisti di tutto il mondo e prendersela con me. Si può dire che guarda il telegiornale 33 solo per insultarmi. Sono scappata di casa tre volte ma ho sempre dovuto tornare. Non è vero che le famiglie borghesi ti lasciano in pace di più. Antonella: lo sono figlia di un ex muratore che adesso è un piccolissimo impiegato e si crede di essere diventato un padroncino. Mia mad~e è una massaia di stampo contadino, abruzzese, anticonsumista, di quelle che fanno la conserva e la marmellata. Non sono mai andati al cinema, per comprarsi una casa: vivo come una violenza perfino la loro mentalità. In più lui mi mena. E quando mena, mena per ammazzarmi. Mia zia e mia sorella tante volte hanno dovuto fare cordone per difendermi. E' perché io se mi mollano una sberla, non sto zitta, cerco in tutti i modi di ridargliela. Lo stesso faccio con mia madre, che è aggressiva con urla e lamenti: mi negano una cosa e io la faccio lo stesso. Sto a casa il meno possibile, I' unica cosa che desidero è andarmene. Solo con questa anarchia riesco a resistere. Lidia Ravera
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