Muzak - anno III - n.09 - gennaio 1976

vato» per terra decine di persone in galera, come del resto è successo dal 1968 ad oggi utilizzando la vecchia legge. Questa nuova ha anche degli articoli in più: per esempio anche chi non parla male della marihuana (il direttore responsabile di Muzak e il sottoscritto, tra gli altri) va dritto in galera. Naturalmente la legge viene applicata con discrezione, di• pende dalla situazione politica, chi sono le persone coinvolte, ecc. Però gli articoli ci sono, e possono essere usati. Nell'estate del 1975 è cominciata la campagna per arrivare a una nuova legge. li motivo pressante c'era: la vecchia legge lasciava campo libero agli spacciatori di eroina, e la gente di eroina cominciava a morire. Non studentelli annoiati, ma meccanici, baristi, benzinai, portuali, giovamss1m1. A giugno, in una conferenza stampa del comitato « Libertà e droga » il sociologo Guido Blumir spara dati sconvolgenti: 10.000 eroinomani, 10 morti di eroina in pochi mesi (a ottobre saranno già il triplo), 300.000 fumatori regolari di marihuana. Secondo un sondaggio, il 37 per cento degli studenti sono favorevoli alla liberalizzazione della marihiuana. li dato viene confermato due giorni dopo a Roma. 50.000 dicono no all'eroina e si alla depenalizzazione della marihuana, alla prima manifestazione-concerto su questo tema promossa da Muzak. A questo punto il progetto di legge, che sonnecchiava da tempo nelle aule riceve una spinta e comincia a trottare. Per accelerarlo ancora, Marco Pannella fuma pubblicamente hashish Con la nuova legge facili le provocazioni da parte della polizia 10 e viene arrestato. La droga è ormai in prima pagina, e ci resterà per molti mesi. Una spinta decisiva all'approvazione della legge viene dai radicali, che annunciano digiuni e si fanno ricevere dai democristiani. Alla fine, il 24 settembre, salta fuori il testo definitivo della legge. Delusione. Stampa alternativa, in una conferenza-stampa, afferma che la legge è peggiore della precedente, mentre i radicali continuano a inviare telegrammi per la sollecita approvazione e per l'emissione, da parte del governo, di un decreto legge che la anticipi. Il deputato socialista Signorile, a novembre, presenta un pacchetto di emendamenti che migliorerebbero di molto la legge. Quasi nessuno viene approvato in comm1ss1one alla camera, e la legge passa, espurgata soltanto di una enormità: il ricovero obbligatorio in manicomio per i fumatori di rnarihuana (300 mila in manicomio?). Un giudice di Pescara fa in tempo ad « anticipare » la legge e prima che sia approvata a spedire due ragazzi, che detenevano qualche grammo di hashish, in clinica per una bella curetta a base di elettroshock. Ora la legge c'è, vediamo com'è fatta. Le droghe sono divise in cinque tabelle: in due le pesanti, in due le leggere (c'è chi preferisce chiamarle « non-droghe ») e in un'altra tabella i farmaci che contengono droghe (da questa tabella sono stati cancellati una serie di pericolosissimi barbiturici e psicofarmaci, prodotti da grosse industrie farmaceutiche). Tabella I: a) oppio, eroina, morfina e derivati; b) coChiè d'accordeochino Radicali. Dopo aver tanto premuto per l'approvazione della legge, si sono trovati davanti a un nuovo fermo di droga. Ma a quel punto non potevano più dirlo: « la legge è stata approvata grazie ai nostri sforzi » avevano dichiarato con soddisfazione; come potevano ora ammettere che si trattava di una cattiva legge? ». Comunisti. I deputati e senatori hanno presentato emendamenti giusti, ma dopo la bocciatura di questi il Pci non ha iniziato una campagna contro la legge: al contrario, ha detto che era « uno strumento da usare». Sinistra extraparlamentare. E' spaccata in due. Da una parte c'è il Movimento studentesco della Statale di Milano (il gruppo Toscano) che ha lanciato una campagna « contro la droga arma della borghesia », senza distinzioni fra pesanti e leggere. con dubbie «vigilanze» nelle scuole e nei quartieri. Ha lanciato un Comitatone, con la consulenza « scientifica » del prof. Madeddu, grossi nomi, la (titubante) adesione di Avanguardia operaia e la (proclamata) adesione di Psichiatria democratica. Poi il Comitatone si è sfaldato, prima Camilla <:;ederna, poi Giulio A. Maccacaro, lo hanno abbandonato. Psichiatria democratica ha subito smentito la stia adesione e preso posizione contro la legge. I dirigenti del Ms prima hanno detto che la legge andava bene, poi hanno cambiato posizione. Dall'altra parte ci sono Lolla continua e il Pdup. Per prima e con più vigore Le ha precisato la sua posizione sulla legge e sulla droga in genere. li Pdup ha avuto dapprima qualche esitazione, ma poi ha fatto un documento in cui lancia una campagna con argomenti simili. Cli ultragruppi. Renudo e Stampa alternativa sono sparatissimi. Sostengono non solo che« si può» essere buoni militanti e fumare erba (e anche prendere Lsd, su questo Le e Pdup non sono d'accordo) ma che la vera rivoluzione passa attraverso (anche) la liberazione delle coscienze, e non attraverso il• « marxismo liofilizzato di Toscano, Corvisieri e Capanna ».

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