Muzak - anno III - n.08 - dicembre 1975

La Pioneer mette questo spazio a disposizione di chiun- --------------------------------- que abbia qualcosa da dire sul problema della comunicazione musicale. Inviate i vostri interventi a: Spazio Libero Pioneer-Audel - Via Ximenes 3, 20125 Milano « LA MUSICA PORTA ALLA ROTTURA DEGLI SCHEMI, DEI FILTRI E DEI GIOCHI DI PRESTIGIO... » Continua il dibattito sulla musica, scriveteci le vostre opinioni, verranno pubblicate sul numero successivo. Da quando nei primi anni '60 ai tempi dei Beatles, la cosidet· ta musica giovanile, per i gio· vani. come la volete chiamare, ha fatto ingresso prepotentemente sul mercato dei dischi, sconvolgendo e mutandolo profondamente, si è sempre legata questa musica. altre musiche da quella popolare al free jazz, ad un senso di liberazione, senso politico, di intervento sulla realtà per mutarla. Una volta si svisceravano testi e suoni dei gruppi rock inglesi o di quelli della West Coast, a ricercare qualche parola impegnata, politica. Si prendeva Dylan come profeta ideale di una generazione. Adesso, dopo quindici anni si comincia a definire lucidamente il fatto che il rock in ogni sua forma è sempre stato prima di tutto. anche se non esclusivamente, un grosso affare. Ci interessa prima di tutto il paese in cui viviamo; il passaggio da una economia agricola all'industrializzazione è stato cosi pieno di contraddizioni, intoppi, miserie, carenze di pianificazione, rapine su vasta scala a tutti i lavoratori CQe, oggi, 1975, nell'area dei paesi •sviluppati» capitalisticamente l'Italia è forse l'unico in cui è ancora possibile la correzione di questo sviluppo verso l'interesse delle masse popolari, Questo grazie alla forza dello schieramento operaio, della sinistra tutta. Il punto, allora, è uno: usare la musica per il progresso, per andare avanti. per contribuire a questo processo che, se non è rivoluzionario, come minimo, va avanti per migliori condizioni di vita di tutta la collettività. Ma la musica è poca cosa; di fronte, per esempio alla vertenza Leyland-lnnocenti. C"è qualche cosa che la musica può fare, come strumento di lotta per far sì che la British Leyland non metta sulla strada 1500 metalmeccanici milanesi? rano in Italia, che si vogliono porre a diretto servizio della classe operaia. E nessuno può avere ragioni per dirgli di non fare in questa o quella fabbrica occupata concerti di canzoni politiche; un modo per aumentare la tensione emotiva della lotta e per contribuire economicamente a mantenere la lotta stessa. Ma in un'ottica più vasta cosa può fare la musica per mutare i rapporti fra la gente, i rapporti fra chi detiene potere di informazione e detta modelli di comportamento, e chi subisce potere e modelli? Molto, certo, e penso sia la chiave di volta della possibilità di intervento. Oltre, ben oltre le rapine economiche, quello che lo sviluppo del capitalismo porta via a tutti, proletari e borghesi, è il contatto di ognuno con la propria esistenza e con quella degli altri. Tutto passa attraverso reificazioni, quantificazioni, svilimenti pratici quotidiani. L'uomo, la donna, non sanno più nulla perché nulla vivono come esperienza diretta, fisica, non mediata. Tutto passa attraverso grandi modelli, sensi generali, regole, funzionali alla struttura di sfruttamento della società capitalista. Quello che la musica può portare è la rottura di questi schemi, filtri, giochi di prestigio operati dal sistema di informazione dello stato borghese. Giochi di prestigio perché quello che è realmente stupefacente è il fatto che ci sia gente, tantissima, tutta in pratica, che di fatto accetta di lavorare una vita per poco più del pane; senza casa. senza nessuno spazio per sé. E ulteriore incredibile gioco di prestigio, basato sul condizionamento dell'informazione, è che una buona parte della popolazione dia fiducia. elettorale e quotidiana, ai suoi stessi boia. E la musica? La musica può essere, uno dei pochi mezzi di comunicazione non passato attraverso la logica, le parole, le vanificazioni verbali che giocano intorno alle cose senza mai toccarle per quello che sono. Può essere qualche cosa nella misura in cui NON usa nulla della sotto-logica borghese e occidentale del « tutto definito », « tutto chiaro e risolto » a priori. Può essere qualche cosa ogni volta che si pone come diversa dal pacchetto di emozioni già confezionate e risolte, carosello emotivo indifferentemente per massaie o intellettuali di sinistra, dove cambiano le parole d'ordine, i cardini di identificazione (da piange il telefono alla morte di questo o quel compagno) ma il meccanismo, il finto scambio rimane lo stesso. Scardinare la logica borghese, il senso del già detto e già fatto. Ogni volta. Senza •logica». Ma11lmo VIiia Ho sedici anni, frequento la terza media. Scrivo da anonimo per non farmi criticare dai miei paesani che vanno pazzi per « Yuppi Du », ecc. lo sono d"accordo con Battiate che un disco del genere andrebbe bene per i cani. Purtroppo al mio paese saremo una trentina a ragionare in questo modo, alla gente cretina e truffata non si può far capire che tipi come Battiate o Eno, per esempio. si rompono il c... a introdurre l'intelligenza nell'elettronica, e poi magari la gente ha anche la faccia di criticarli. Il popolo di oggi preferisce andare nel passato e non nel futuro. Questo tipo di musica è un'espressione superintelligente, che non è cosa per 1'80% degli italiani, dilettanti. « Per fare della musica ci vuole almeno un po' di intelligenza... ». Ma ci vuole solo quella? Allora è stupido colui che non riesce a farne perché « non è entrato nel giro »? E se c'è l'intelligenza e mancano i mezzi? E se dentro si hanno le idee, e si ha la capacità di svilupparle meglio di quanto non facciano i Pooh, i Camaleonti, le Orme, i Sensation's Fix, ecc.? E se, tristissima condizione, ci si trova in una città in cui NON ESISTONO locali in cui suonare e fare i soldi per l'amplificazione? E dopo avuta l'amplificazione, dove andare? A Catania, a Palermo ... A Roma ... Ecco la meta, l'ideale, il sogno irrealizzabile, perché i treni costano, gli indirizzi mancano, e la scatola chiusa non fa fruttare l'industria discografica. Bisogna essere a Roma o poco di più, per essere P.F.M. oppure B.M.S. o... Sensation's Fix? È BELLO FARE MUSICA CON INTELLIGENZA, ma avere intelligenza vuol dire comprendere come è difficile (dopo aver tentato per anni) far ascoltare della musica a qualcuno ... Giorgio Carena, Enna. ® È una ipotesi di lavoro su cui si muove una certa parte dei musicisti democratici che ope• --------------PIONEER' 8

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