Muzak - anno III - n.08 - dicembre 1975

Antifemminismo Cosìpiccola cosiperversa Respinta e perseguitata dal femminismo, la « femminilità » si rifà sulle bambine. Prima dell'autocoscienza e dell'autoironia, a 12 anni sognano un futuro di seduttrici. Il vieto e malefico stereotipo della femminilità colpisce ancora! Sembra impossibile che nel mondo infantile-adolescenziale di oggi, pieno di attività sportive, attività politiche, unisex, manifesti di Che Guevara, Marx, Lenin e Bob Dylan, possa esistere ancora che una bambina venga sollecitata, attratta e affascinata dal vecchio stereotipo della cosiddetta « femminilità ». La falsa « femminilità » delle copertine di Cosmopolitan et similia. La bimba non ha colpa. Quella ragazza che si affaccia sempre sorridente e voluttuosa dalle copertine di questi giornali e dai manifesti pubblicitari è bravissima e sa fare di tutto: la peperonata e anche il cuscino all'uncinetto per l'automobile, oltre a essere splendida e bellissima; infatti essa sa truccarsi alla perfezione e sa muoversi come un felino, conosce l'arte di accalappiare un ottimo marito, e quella ancora più difficile di conservarselo! E' bene informata sul fatto che a Lui deve sempre sorridere e dire «sl», e che da Lui non deve mai farsi trovare, quando rientra dal lavoro, con i bigodini in testa e con la crema nutriente sul viso, né con le pantofole mentre frigge, né a spolverare i mobili con quell'orrendo piumino. Lei è perfetta, è a conoscenza di tutte queste cose, sa che 57 deve farle, ma di nascosto, e poi, come per effetto di una magica bacchetta, si farà cogliere dal suo maritino (ma come farà mai? ) sempre in posa, sinuosa, affascinante, sorridente eccitante ( soprattutto); in questa maniera non lo perderà mai e vissero felici e contenti! Ma queste bimbe sono attirate anche dalle flessuose « pantere» di Playmen: « quando avrò i seni, sarò la più bella di tutte » !! E certamente. Già ora che è uno scricchiolo si muove meglio di quelle, figuriamoci fra qualche anno! E così passano le ere storico-biologiche e questo dannato seme della razza-donnafemminile ancora non si estingue. La battaglia femminista contro il ruolo della donna-oggettoerotico quan,- to dovrà ancora durare, se anche oggi molte bimbe vengono educate alle arti casalinghe e seduttrici e non a divenire degli esseri umani indipendenti, consapevoli delle loro qualità morali e del loro diritto a vivere nella società un ruolo dignitoso fatto di lavoro, di amore, di lotte e di soddisfazioni, e non di cieca dipendenza dall'uomo sia come casalingamantenuta sia come essere non pensante, oggetto da vetrina, sollazzo da salotto? Il sesso come prezzo di vendita, il sesso come potere di acquisto, il sesso, non come una delle componenti naturali della nostra esistenza, ma come merce di scambio. Nel 197 5 dunque c'è ancora chi educa una fanciulla a conquistare una « posizione sociale » (che poi sarebbe quasi sempre un triste, squallido e arido matrimonio) per mezzo delle arti culinarie e le seduzioni erotiche, soffocando così tutte le qualità che potrebbero venir fuori da lei, impoverendola insomma nella sua umanità. Questo è come un infanticidio. Agnese de Donato

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