M.: Tu dici che questo colpisce? G.: Io non ho capito che cosa colpisce. Infatti penso che colpisca il fatto dei metalmeccanici, della manifestazione, perché arrivano questi e certi dicono: « Ah! Piangevo! » Piangeva, ti credo, perché c'era una strizza terribile tutto il giorno, poi te lo senti ricantare proprio come è stato e piangi, no? P.: Però ci sono delle altre cose, nell'ambito delle canzoni politiche, che hanno avuto successo ( fra virgolette) ed altre ancora che non l'hanno avuto, pur avendo il testo aderente, ecc. Tu davi degli esempi, prima, di canzone politica da non imitare ed io sono d'accordo, però ci sarà un motivo per cui una canzone politica, come Reggio Calabria, ha questa grande rispondenza ed altre, che magari sono più pregnanti, non la hanno? Cioè, in fondo Reggio Calabria è una canzone del '72: ha tre anni, quest'anno è stata lanciata, se vuoi, l'abbiamo cantata con insistenza. M.: Forse c'è anche il discorso della musica popolare. Magari come riproposizione. Per quanto si potrebbe anche tentare un recupero in altri modi, una continuazione, non riproporre tale e quale, ma riuscire a trovare i modi e le situazioni in cui questo tipo di cultura può continuare. P.: C'è da dire che la canzone politica che si fa adesso, al livello di cultura urbana, non è più come la musica popolare (contadina di fatto ) che grazie ai ritmi del lavoro in campagna è una musica che nasce dalla realtà cosl com'è. I ritmi nella cultura urbana ricalcano per grandissima parte canzoni preesistenti, ed è sempre stato cosl. E allora questo tipo di cultura musicale non riesce ad entrare in un sistema culturale, nella produzione di musica e cultura operaia. Perché l'importante 18 è comunicare certi contenuti, circoscritti al momento particolare della lotta, e allora il discorso della musica urbana si allarga e forse trascura la musica ma comprende il campanaccio a una manifestazione, le urla, i modi di organizzarsi. Poi certo, ci sono anche altri elementi. Come per esempio la Nuova Compagnia di Canto Popolare, che fa la riproposizione abbastanza inventata, ma non troppo inventata, di un materiale popolare. Ma anche la riproposizione ha scatenato un fenomeno abbastanza ·positivo. Al Festival dell'Unità di Napoli, per esempio, a conclusione hanno fatto una tammurriata come da tempo non ne sentivo: cioè le avevo già sentite, ma mai avevo visto una tammurriata che arrivasse a tanta gente, che fosse cosl generalizzata. G.: Certo, adesso la gente conosce le tammurriate come mezzo espressivo, ed è importante anche se la riproposta è fatta proprio tale e quale. P.: Io credo, infatti, che di qualunque cosa più livelli di lettura si fanno meglio è. Cioè io penso che la cosa migliore, la cosa meglio riuscita sia quella che consente veramente tantissimi livelli di lettura, direi dal più indifferenziato in poi, e allora ll riesci veramente a fare delle cose. Cosl, per dirne una, anche una manifestazione come Umbria Jazz ha questa componente che ha poco a che vedere con la musica in quanto è una cosa in cui la gente sta insieme e tutte queste altre fresche, però in mezzo a questa componente credo ci sia qualcosa che sposta un po'. Cioè il passare di moda di certi fatti e il venire di moda di altri va nella direzione di un discorso musicale più valido, di fruire musica migliore. a cura di Giaime Pintor
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