Muzak - anno III - n.07 - novembre 1975

pochi. Gli operatori, non invogliati alla partecipazione a causa del clima di incertezza che aveva preceduto la rassegna, non hanno giudicato opportuno di prendere rischi. Hanno sbagliato. Quelli che invece hanno partecipato sanno che sarebbe stato un peccato ed un grosso errore commerciale rinunciare ad un informato pubblico di 60.000 persone che le grosse ditte milanesi della « coalizione » hanno sottovalutato, preferendo magari vedere come tirava il vento e affrettandosi a prenotare Io stand per l'anno prossimo. Le novità esposte erano poche, per le ragioni che abbiamo indicato. C'erano però i nuovi amplificatori Hirtel, la ditta di Torino incredibilmente produttiva che costruisce alla giapponese e che ha ormai una gamma di amplificatori da 10 + 10 watt a 200 + 200 watt, c'era la nuova linea americana della Sae importata dalla stessa ditta di Modena che distribuisce le famose e vendutissime Tempest con il tweeter di Heil, c'era tutta la gamma Pioneer, dall'amplificatore Sa - 5300 da 100 mila lire e 10+ 10 watt, all'amplificazione Spec 1 e Spec 2 a due telai, i nuovi amplificatori della Steg Elettronica che suonano in modo fantastico, i Galactron sempre fedeli, non solo alla musica ma anche a tutti gli appuntamenti con il pubblico, e soprattutto i nuovi am63 plificatori della Rcf di Reggio Emilia, che si approntano a dare una lezione di riproduzione del suono ai concorrenti giapponesi, in alta fedeltà e ... in italiano. Il pubblico, Io abbiamo detto prima, non ha avuto la mostra che meritava; la avrà l'anno prossimo, visto che il blocco, il monopolio milanese è stato faticosamente sconfitto. E c'è da scommettere che, con il pieno di espositori, e delle iniziative culturali del valore di •quelle di quest'anno, i visitatori saranno molto più numerosi. Roma ha finalmente la sua mostra di alta fedeltà, « Il Suono », un suono che nessuno è riuscito a fare tacere. Daniel Caimi

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==