Libri Allaricerca del~ntotto perduto Fra il romanzo e la testimonianza Lenz è un libro da leggere comunque: l'ha scritto un protagonista. Peter Schneider era, nel '68, uno studente dell'Sds tedesco, più tardi piombato a Trento a farvi da leader a fianco (e spesso contro) Mauro Rostagno, poi ricacciato in Germania dalla polizia. In Germania ha fatto per un certo tempo l'operaio, poi l'animatore culturale, e poi ne abbiamo perso le tracce. Ha scritto un saggio importante su Letteratura e/ o Rivoluzione uscito da Feltrinelli, e questo romanzo breve o racconto lungo, Lenz, uscito solo ora in Italia ancora da Feltrinelli, che consigliamo di leggere a chi voglia confrontare i suoi problemi di compagno di oggi con quelli di un compagno tedesco del '68 che, una volta tanto, sa narrarli in forma letterariamente convincente, adulta, bella. In Italia non esistono libri del genere. I compagni diventati scrittori, registi, poeti non ci sono, il movimento non ha suoi cantori - forse perché le energie migliori hanno preferito al- · l'arte la politica o la scienza (l'economia, la storia) per mancanza di fiducia nell'arte derivata anche dal costernante panorama tutto e solo borghese offerto dagli uomini di cultura ed artisti italiani. C'è certo qualche eccezione, ma piuttosto penosa e sulla quale è meglio stendere un velo di pudico silenzio, e quelli che in genere scrivono romanzi o fanno film su cose politiche o sulle lotte sono borghesacci della malora, mediocri come scrittori e come individui, del tutto estranei ai problemi, alla realtà, all'ottica del movimento e delle lotte, letterati nel peggior senso della parola. Lenz merita un'analisi seria e profonda, perché è un libro serio e profondo. Qui ci limiteremo a indicare solo quei motivi di interesse più « nostri », cioè più legati alle nostre esperienze di compagni italiani. Ma è utile chiarire almeno il significato del titolo. Schneider è uno seri ttore che sa qual è la migliore tradizione letteraria tedesca, e ad essa si rifà esplicitamente. Lenz, il protagonista, si chiama come il protagonista di una novella incompiuta di Georg Biichner, che vi rievocava nel 1835 la figura di uno scrittore, Jakob Lenz, morto pazzo nel 1792. Si tratta di un'affermata continuità tra i dilemmi di due scrittori tedeschi, rivoluzionari rispetto al loro tempo, e i suoi di oggi - con la differenza che il Lenz di Biichner, e Lenz stesso e Biichner stesso, sono finiti male - il che non è il caso del Lenz di Schneider. Ma il riferimento è anche interno, stilistico: lo stupendo frammento di Biichner (un autore di cui bisognerebbe che tutti leggessero almeno 56 il W oyzeck, il primo dramma della letteratura europea ad avere a protagonista un proletario e le oppressioni di cui è fatto oggetto dal sistema della borghesia) è scritto in termini di un'oggettività quasi scientifica ma con la partecipazione e l'acutezza di un poeta in qualche modo fratello al personaggio. Anche il Lenz di Peter Schneider è la narrazione oggettiva di incontri, dibattiti, sentimenti, pensieri fatti in terza persona, e Lenz non è l'autore, ma un fratello, un alter ego dell'autore, visto quindi allo stesso tempo con distacco e con passione - coerentemente al dilemma di Lenz che cerca un accordo tra la sua soggettività e la oggettività dell'azione politica. Lenz, infatti, cerca come Schneider, un'adesione tra il « politico » e il « privato », « trascinato di continuo, avanti e indietro, tra nevrotici e teorici, cercando presso gli uni le passioni, presso gli altri la salvezza ». In brevi episodi staccati lo vediamo dentro i luoghi tipici dell'esperienza dello studente del '68: le riunioni, la fabbrica ( in cui entra a lavorare come operaio), le manifestazioni, le «feste» di salotto, l'alienante e fredda città industriale, e insieme i personaggi tipici di quest'esperienza: le ragazze, gli intellettuali di sinistra, i compagni, gli operai, gli immigrati. Nella parte tedesca del racconto, le ragazze sono due: una transitoria studentessa, e la più problematica L., una ragazza proletaria con la quale Lenz non riesce a stabilire un rapporto di coppia, soprattutto a causa delle differenti origini di classe; e gli intellettuali sono un grasso socialdemocratico (Gunther Grass?), un rivoluzionario (Enzensberger?) e un terzo arido teorico piuttosto Pc; e i compagni, infine, soprattutto un nevrotico sbandato vicino alla pazzia, e un giovane operaio che lucidamente analizza per Lenz l'atteggiamento distorto degli studenti nei confronti degli
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