E' una questione di scelta per l'ultimo giorno del!rt mw visita in California: a Los Angeles, nello Stadio di Anhaem m Grange Cormty ( quella di Zappa) c'è un concerto con gli Eagles, ]ackson Browne e Linda Ronstad; quattrocento miglia più giù, al Golden Gate Park di 5. Francisco si esibiscono ]efferson Starship e Grateful Dead, gratis. I nomi di Starshipp e Dead bastano da soli ad in/ luenzare la mia decisione. Al Golden Gate ci sono cinquantamila persone di tutte le età e mentre la musica va avanti avvengono distribuzioni di « natural food » e caffè all'americana dietro il palco. E' da marzo che i ]efferson non suonano a Frisco. Hanno fatto una lunga tournée che li ha portati anche due settimane nelle Haway e questo concerto è più ·che altro un ritrovarsi di amici, rivivere insieme vecchie esperienze: una festa in casa in cui suona il gruppo di casa. Nell'aria assieme alle note volano « /reesbees » colorati: uno finisce sul palco e Grace Stick coglie l'occasione per scambiare quattro chiacchiere con i più vicini al palco. Per me che sto ormai da due mesi in California questa è un'ennesima conferma che questa realtà è molto differente da quella che avevo immaginato ascoltando quelle stesse note uscire dai diffusori del mio giradischi a casa mia. La "cultura dell'acido" ormai è buona soltanto per i ragazzini vagabondi di tredici anni mentre nella pupilla di Kantner e compagni intravedo un bagliore di Champagne più che peyote o psilocibina. C'è Friberg che è impegnatissimo a tenere alcuni marmocchi esuberanti lontani dagli amplificatori e contribuisce così a dare al tutto l'aria di « domenica al parco » coi figli. Il resto è musica dall'ultimo album Red Octopus. Il primo brano è per Martin Balin, è Miracles, un inno alle delizie dell'amore in cui è bello perdersi: « se tu credessi come credo io ai miracoli...» Balin procede nella sua « performance » sull'eroe solitario alla ]ames Dean tipo « oggi sono qui domani chi sa dove sarò » e intanto sorride sotto i baffi del leggendario Airplane che dopo la defezione di Cassady e Ka11konen pare aver ereditato definitivamente. Musica da quarantacinque giri in testa alle classifiche scorre disinvolta come su un nastro: vocalismi potenti e ancora «freschi» di Grace sulle linee basse corpose di Frisberg. Si fa sentire la mancanza della naturale semplicità delle invenzioni di Papa ]ohn Creach mentre Kantner appare assente, quasi sconfitto dalla vena ripescata e ancora esuberante di Balin che è la vera guida di questo concerto. ]ohnny Barbata, in splendida forma, divide coi colpi della sua batteria i tempi naturali del tramonto sulle colline di Berkley divertendosi forse a influenzare i sussulti e i guizzi dei corpi di quanti hanno cominciato nel frattempo a ballare. Dietro di me una donna balla e continua a ripetere: - E' solo un momento, soltanto un momento d'abbandono -. Emanuele Bevilacqua JeffersonAirplane Unatterraggio a SanFrancisco Dal nostro Inviato: cronaca di un concerto
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