JeffersonAirplane Questo aereoplano é unjumbojet Nel loro ultimo concerto californiano, a cui Muzak era presente, i Jefferson Airplane hanno dimostrato quel che è ormai noto: non sono più i cantori dell'oppressione e della volontà di lotta della nuova sinistra, ma uno stanco e ricco supergruppo. Politica. Sesso. Liberazione. E' il cervello la parte più sporca del nostro corpo (Frank Zappa). La morte di tre bambine ed il crollo di una chiesa non possono non lasciare una traccia nella vostra esperienza culturale. Ecco che cosa intendo per avanguardia (Archie Shepp). Tutto ciò riguarda i Jefferson Starship, li ha riguardati, li ha costruiti o dipinti diversificandoli dalle altre formazioni angloamericane, o questo è favola per bambini cattivi, è sogno culturale e utopia sociale? Starship come « nave delle stelle », o la « The Crystal Ship » di James Marshall Morrison: almeno una colpa le si può subito ascrivere, il fatto che il viaggio abbia validità solo in sé e riscontro solo nell'individuo. La ricerca, nel viaggio, è un gioco dal quale sarebbe lecito attendersi qualcosa di costruttivo. Invece scopri che nei gruppi che ne hanno parlato, nelle persone che lo hanno dato alla gente, esistono una grande impotenza comunicativa e la difficoltà di trasporre in realtà e in lotta la propria esperienza: il viaggio, sulla nave dei Jefferson e per altre vie è ormai fuori del mondo. Ed è un fatto dimostrato, Jefferson Airplane non esiste più. Come forza politicamente creativa è nullo, come successo discografico è al suo grado più alto. Primi in classifica in USA con «Red Octopus», vale a dire parecchie centinaia di migliaia di copie vendute, Jefferson Starship non è più un simbolo, anche per gli sciocchi e i creduloni, però invita ancora a viaggiare, ad essere libero, ad uscire con la mente. Gli artisti possono esprimersi a piacere, ti coinvolgano o no nella loro sfera vitale, ma questa va divenendo una palla da medium-marketingman, piuttosto che l'espressione della propria realtà esperienziale e sociale, quindi nasce il prodotto, confezionato alla perfezione. costruito con un mosaico di pezzetti del nostro cervello, catalogati, ed inizia la scala alle vendite: i dirigenti sono contenti. Jefferson Starship ha una propria etichetta, la Grunt, ma che dipende da una grossa industria, a livello di produzione economica, commercializzazione e vendita. Quando nacque la Grunt, Paul Kantner e Grace Slick erano fra i santoni dell'ultima spiaggia californiana, assieme a Garda, Crosby e qualche altro più o meno indipendente. Simboli innanzitutto di una rivoluzione vissuta dopo i primi seri movimenti del '68 e portata avanti fino alla metà del '72 con una certa coerenza, con molto coraggio soprattutto, vista la politica interna californiana, dominata dalla gestione fascista del conservatore Reagan. Grace e Paul erano già famosi: il loro gruppo Airplane, nasceva nel '65, con un nucleo che ebbe definizione con l'innesto della Slick al posto della prima cantante Toly Andersson, mentre erano in attività gruppi come Mistery Trend, Warlocks (poi Dead ) , Charlatans. L'ambiente di Frisco e la freschezza di una beat generation questa volta acida, incattivita ed aperta ad ogni soluzione, facevano il resto, portando Jefferson e Dead alla testa delle nuove formazioni. Jefferson è sofisticato, a tratti dolce, accompagna spesso acusticamente anche gli episodi più violenti, Dead è blues acido, un tipo di luce diversa, che tutti cercavano. J efferson si può ascoltarlo sui dischi, Dead in concerto, per sei, sette ore: ma Jefferson comunica ugualmente, Marty Balin, Grace Slick, ]orma Ludwik Kaukonen, Alex ( Skip) Spence, Jack Casady sono in grado di fore all'amore: col suono. Marty Balin dichiara « tutto il nostro materiale è amore. Tutte le nostre canzoni hanno qualcosa da dire, tntte possono identificarsi in vecchi gruppi, con l'amore, C'm il passato, nell'inizio o nel cercare... trovare qualcosa nella vita ... spiegando chi sei tu nella realtà ». Le idee sono state mantenute a lungo, sino alla prima uscita dall'organico da parte di Marty, sino a « Crown Of Creation » ed oltre, sino alle lotte intestine con i futuri Not Tuna, Casady e Kaukonen, sino all'innesto del violinista Papa John Creach, sino al progressivo addolcimento del suono, a favore di una maggiore comunicazione con la gente, non più avvezza ad accettare la spiritualità sincera e sognante di 'Blow Against The Empire'. E il ritorno di Marty per dare ordini alle cose, confuse e gelide da quasi due anni, cristallizzate negli esotismi di Grace, fregate ritmicamente dal definitivo allontanamento di Casady e Kaukonen ferme come espressione politica più che musicale. Le cose vengono a galla, le ville a Beverly Mills, i conti in banca, ed il contrabbando di un libertarismo ormai poco sincero, poi di nuovo il sogno e la nav in 1 ,r.e_: ,.pe • altri r conti tezza giorn ste c.-.-~,,Jl'I, Gross Jefferson, a poesia dicati, la lotta alla religiosità bigotta, il senso storico di una rivoluzione silenziosa o continua vengono meno nel paradosso, in un mare di contraddizioni. « Red Octopus » permette di prendere coscienza, l'ascoltatore è immerso in un'atmosfera melensa e priva di forza, anche se il « sound » vale ancora qualcosa ed è tenuto insieme da un Balin tornato a vivere ed a sorridere, probabilmente proprio dei Jefferson. Ora sono quasi in mano sua, almeno cosl sembra e la strada del compromesso è magnificamente aperta. Maurizio Baiata
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