Muzak - anno III - n.07 - novembre 1975

molto: i giovani politicizzati, infatti, come vedremo a parte più corretti e avanzati in altri settori dell'inchiesta, sull'omosessualità brillano per la loro subordinazione: sul 15% che dichiara di aver desiderato, il 4% soltanto sembra avere tradotto il desiderio in carezze fra gli studenti politicizzati; fra i qualunquisti il rapporto è 14% e 7%. Oltre la gelosia? Le sberle Che cosa fai quando ti rendi conto che la tua ragazza va con un altro? Che cosa fai se il tuo ragazzo preferisce un'altra? Lei: « Cerco di conoscere l'altra », « Cerco di riprendermelo », « Piango e mi dispero », « Gli chiedo che cosa c'è in me che non va ». Lui: «Cerco di capire e se è vero spacco tutto », « La picchio », « Meno », « Pianto lei e meno a lui », <i Prima sto male, poi cerco di capire e poi la lascio e non la voglio vedere mai più ». Una cosa è evidente: il verbo capire nel contes·to delle reazioni maschili al « tradimento », significa indagare per scoprire l 'entità della colpa e adeguare l'indiscutibile castigo. Capire nel senso più civile di comprendere è atteggiamento di pochi. Per le ragazze prevale la desolazione: non mettono in discussione il comportamento del partner ma la propria adeguatezza. L'aggressivit.à è nel confronto con l'altra, poi c'è la rinuncia. Queste le tendenze emerse dalle risposte alla domanda aperta. Riducendo in numeri1 però, viene fuori che in percentuali che si aggirano sull'80% la reazione alla gelosia non è aggressiva. Il massimo della correttezza alle ragazze politicizzate con un 95% di non aggressive. Peccato che per le donne, come si è visto prima, non essere ~ggressive voglia dire molto spesso soprattutto corrispondere a un ruolo dolce e perdente imposto dalla società. Sulla gelosia, infatti, quasi nessuno si è dimostrato particolarmente « alternativo » o « comunista », quasi nessuno cioè ha risposto che non esiste il senso del possesso, che si può stare in tre, che di una ragazza uno non acquista l'esclusiva come di un servizio fotografico. E questo patriarcale egoismo di coppia a privilegio del maschio è confermato dai ·dati sulla fedeltà. Tu stai a casa a fare la calza che io esco a farti le coma Fra le ragazze la percentuale di fedeltà va da un minimo 39% a un massimo 63%. Fra i ragazzi si va dal 10% al 15%. Ancora una volta il modello culturale risulta confermato. Non si ha neppure più voglia di stupirsi. Una lettura di dati in chiave di classe ci stupisce di più:· a far le spese della monogamia sono soprattutto le ragazze proletarie, fedeli al 63% . Per loro il « dono di sé » è veramente quasi l'unica merce di scambio. Come per i loro fratelli la forza lavoro. Da I loro soltanto si pretende e Unospiritosi aggiraperlescuole si ottiene la dedizione assoluta. La voglio bella, emancipata, dolce, remissiva, intelligente Volevamo saper qual era la dote principalmente ricercata dagli studenti nelle loro compagne. Nessuno o quasi ha avuto il coraggio di metterne una sola, e siccome la bellezza, in coscienza, proprio non poteva stare fuori, i più hanno dichiarato « bella e intelligente ». Inchiesta fallita. Chi non vorrebbe che fossimo tutti « belli e intelligenti »? Molte anche le contraddizioni: come si può desiderare una donna contemporaneamente « emancipata e remissiva? » Qualche giovanissimo poco smaliziato ha scritto, incurante o forse incosciente di possibili giudizi negativi: « La voglio alta, snella, bruna e bona ». La clitoride è quando lui ml capisce Prima cosa importantissima: la maggior parte degli inchiestati è, in qualche modo, politicizzata. Questo senza nessuna volontà da parte nostra, ma per un dato chiave, semplice e fondamentale: i compagni, i potenziali compagni, i migliori sono quelli che più spesso e più volentieri rispondono alle domande, quelli che sono più disposti a socializzare la propria vita privata, le proprie esperienze, più disposti anche, sicuramente, a collaboCi sono anche gli spiritosi dalle battutine decisamente vecchie, di un genere che non è rimasto sepolto dal crollo dei suoi padri di 30 anni fa purtroppo recuperato dai nipotini di ieri e dai loro figli di oggi. Siano essi il « castelnuovino un po' invecchiato » ammiratore della superiorità maschile, che ci sollecita calorosamente ad occuparci degli «affari nostri»; o lo studente del Mameli, liceo classico dei Parioli, che con le raf/.azu non ha problemi: « le porta al Circeo». C'è chi le vuole « bone » e accessibili, per addormentarsi « poi ,. con le tre noccioline di cui ci assicura essere il felice proprietario. E c'è persino chi, pur non confessando particolari propensioni OJnosessuali, si limita a comunicarci, dopo alcuni rtistici virtuosismi disegnati, il suo desiderio verso il nostro intero-maschile-corpo-redazionale. Dopo alcuni turpiloqui insofferenti, da improvviso raptus computeristico-percentuale, ci siamo lentamente rassegnati all'impossibilità di trasformare migliaia di studenti m una colonna di cifre, secondo le nostre iniziali aspirazioni: Esemplari le risposte « riflessive », ad es. quelle sulla gelosia: « perdono le scappatelle, ogni individuo ha bisogno a volte di cambiare», « ch'aggia a fà », « mi informo e poi abbozzo », « piango aspettando il suo ritorno•, « me ne trovo un'altra», « le svergino le orecchie », « lascio perdere tutto», «lo picchio», « la picchio », « li picchio tutti e due, medito il suicidio, cerco di capire e poi sto bene » « anche loro poi mi picchiano insieme "· Ne viene fuori un quadro un po' ,011fuso, di tentativi di capire a suon di busse, che è cosa alquanto difficile. Ma è bello e soprat/r1tto molto simpatico che tutto ciò venga descritto, non limitandosi per . /'appunto a4 una crocetta.

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