torpore di una mattina scolastica. I più seri ci hanno rimproverati di scarsa «scientificità medica », come se il sesso fosse una malattia di cui parlare con le opportune formule incomprensibili. Una ragazza con un pennarello verde, studentessa del XXII liceo scientifico, ci ha accusati a margine di aver « messo in risalto solo i piaceri del sesso, in modo molto meccanico, egoistico, non valutando assolutamente l'amore in sé e la bellezza naturale dell'unione dei corpi ». I più simpatici hanno fatto notare la loro difficoltà a sintetizzare in una crocetta le passioni e le angoscie della scoperta del sesso. A coronamento di tutto un gruppo di mamme, attente, come sempre, a non turbare l'ordine della inessenzialità scolastica, sono andate in delegazione a Paesesera per una « vibrata protesta »: non è ammissibile rivolgersi con « simili sconcezze » a dei ragazzi, hanno detto, ormai nella scuola gira veramente di tutto. La cosa non ha avuto, almeno per ora, nessun effetto, le schede, 5 mila, sono tornate indietro al 50%, compilate bravamente, con alcune spiritosaggini e alcune piccole menzogne., ma anche queste rientrano nella categoria dei dati significativi, non sono astratti incidenti o deviazioni della moralità ma espressioni tangibili della parziale impossibilità di essere fino in fondo sé stessi in una società che ci impone schemi prepotenti di virilità, tabù, repressioni, modelli falsi e percorsi obbligati. A questo servono le inchieste: a confermare o a negare il sistema delle proprie opinioni, a generalizzare la part!colarità de!Ia propria esperienza. Ma leggerne i dati non è un puro esercizio aritmetico: a due domande analoghe qualcuno dà risposte contraddittorie e le contraddizioni rivelano tendenze nascoste, nuove verità. La freddezza di una crocetta ( risposte a una domanda chiusa) è contraddetta o ampliata dalle tre righe che rispondono a una domanda aperta, spaziando al di là del sl e del no. E di tutto questo bi~ogna tenere conto. Muzak ha previsto domande chiuse e aperte, ha distribuito i questionari ( quattro pagine divise in una parte generale e due particolari, una dedicata alle donne e una agli uomini) in cinque scuole (un liceo classico, uno sperimentale, uno scientifico un magistrale, un istituto tecnico), li ha fatti distribuire non da funzionari in camice bianco ma da gruppi di studenti, perché fossero in grado di riferire reazioni, di precisare l'ambiente e le condizioni materiali di libertà in cui gli inchiestati hanno compilato i questionari. Le chiavi di lettura scelte per decifrare i dati sono età, sesso, classe sociale, partecipazione politica, perché riteniamo che siano i fattori reali che influenzano i giovani nei loro comportamenti, nelle loro opinioni, nelle loro scelte. Ne è risultato qualcosa che sta fra l'inchiesta sociologica e l'inchiesta politica, dove alla limitatezza della campionatura sopperisce una visione complessiva della condizione degli inchiestati. Proponiamo questa inchie- ➔
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