Posta Cari compagni, vi scrivo in riferimento all'articolo su Fabrizio De André comparso sul n. 4 di Muzak. Forse le mie obiezioni in merito dovrebbero limitarsi al « Di lui cutti sappiamo cutto ». Ma visto che non so ancora tutto vorrei pormi in difesa del cantautore genovese. Mi sembra che siate fin troppo duri nei suoi confronti. D'accordo, De André non avrà detto esplicitamente frasi (fin ad un certo punto, però) atte a colpire la borghesia od altro di simili, ma non mi sembra siano poi delle canzoni cosl pessime da gettare. Mi sembrava, nel leggere l'articolo di Simone, di trovarmi sotto agli occhi la recensione di un disco di Orietta Berti o simili bestie. Poi, sempre in quell'articolo, si salta dalle ballate iniziali a « Storia di un impiegato » definendolo un salto nel buio. Vorrei però farvi notare che, tra le prime canzoni e Storia di un impiegato, De André ha sfornatuto « Tutti morimmo a stento » e « La Buona novella », opere secondo me di alto valore artistico. E poi ancora « Non al denaro, non all'amore, nè al cielo» in cui De André ha sfornato « Tutti colpire lo stato o simili ma il perbenismo ipocrita con tutte le conseguenze che porta. Fabrizio in· fin dei conti segue sino a qui la corrente, come giustamente avete detto anche voi, che si era scatenata agli inizi degli anni '60. Le lacune poi che voi riscontrate in Storia di un Impiegato io non ve le trovo. L'avevo considerato un disco concepito per vendere, commerciale quindi. D'accordo poi che De André si sia imborghesito, ma per quanto non si può dire che le sue canzoni siano cattive. Ad un certo punto, prima o poi (a parte pochissimi), tutti gli artisti intascano al te somme (vi citerei anche Bob Dylan, per esempio che sappiamo cosa ha impersonato). Ed in ultima analisi anche lo stesso Guccini, sappiamo cutti cosa è stato e cosa rappresenta tuttora, ha detto in una sua recente canzone che « a canzoni non si fan rivoluzioni ». Dario ? - Lecco L'imborghesimento non c'entra (De André non è mai stato un proletario). Quanto al resto di opinioni ce ne possono essere tante: rimane il /allo che fare oggi canzone politica di tipo nuovo ha da essere uno sforzo e non un meccanico politicizzarsi dei testi. Questo secondo Dessì è il grave limite di De André. « A canzoni non si fan rivoluzioni »: se è per questo momento a giornali, lettere, discorsi o manifestazioni. E allora che facciamo, stiamo tutti fermi? Avendo letto il vostro articolo sulla marijuana in muzak di luglio, trovo a pagina 10 che la quantità letale di marijuana è nella dose di 20 kg. Ma non è vero! E ritengo che sia mio dovere dimostrarvelo e vi prego di mettervi in contatto con me attraverso la rivista e di fornirmi tutto il materiale occorrente a vostre spese ai fini della mia dimostrazione. Tantissime vibrazioni. Uno sballato di nome Ciulfo A/fare /atto! Però devi mellerla tutta in unico cannone (un chilometro circa) e fumartela in un'ora e poi dimostraci il teorema di Pitagora. Stravaganti di muzak, prima mi fate critica eccezionale (o quasi) a Dragon Fly (muzak 2 mi pare) poi in muzak 4 mi dite di un cerco « deprimente Dragon Fly ». Sbaglio o c'è qualcosa che non quadra? Marco Gal/eri - Brescia 66 Cari amici, ho smesso di studiare, non ho un titolo di studio e quindi conoscete le mie prospettive di lavoro, ho però una modesta rendita familiare. Tra lo andare in fabbrica e il non far niente, ho deciso di non far niente. A volte però penso che se fossi un giornalista, se fossi un Bertolucci, oppure un Francesco De Gregori, forse allora chiamerei tranquillamente parassiti quelli come me ... Roberto - Torino Excusatio non petita, come si dice... questo Roberto è un tipo classico di lei/ore con coda di paglia. Non è questione di parassitismo, comunque, è questione di capire il mondo e capire il mondo tenendosi fuori dai processi materiali concreti è come infilare il filo in un ago con gli occhi bendati e una mano sola.. teoricamente è possibile. Caro Muzak, non avrei mai voluco scrivere questa leccera, ma a questo punto, leggendo l'ennesimo numero di Muzak mi vedo costretto a contestare. Muzak non è più il giornale che ho cominciato a comprare due anni fa, per il semplice motivo che da giornale di informazione esclusivamente musicale è andato a finire a giornale d'informazione politica e attualità giornaliera. Eh no, se compro Muzak è perché mi piace la musica, perché se voglio altre cose vado in edicola a con:,prare il Corriere od altro. A. D. - Milano Ohibò, quanto acume. E che complimenti: saremmo una specie di Corriere? Paragonato a Piero Ottone, il direttore, commosso, ringrazia. E tuttavia l'anonimo milanese non ci legge per nulla, altrimenti saprebbe le ragioni dell'evoluzione del giornale e su quelle si confronterebbe. Lo ripetiamo ancora ad usum A. D.: crediamo, fermamente, che la musica non sia altro che là punta emergente di un iceberg che è costituito da molte altre cose che noi chiamiamo nuova cultura. E come si sa un iceberg emerge solo per una piccola parte. Cara redazione di muzak, in realtà di anni ne ho 17 e mi ritengo abbastanza emancipata, ma la vostra guida all'aborto mi è servita. Per fortuna non h0 dovuto andare fino in fondo... ma almeno ho sapuco che fare per mettere fine, in un modo o nell'altro, alla mia angoscia (non che non conoscessi del cutto l'esistenza del Predictor, ma avevo informazioni molto vaghe, credevo, ad esempio, che si dovesse andare in ospedale o roba del genere). Ho una critica da farvi, però: non si può fare un discorso sull'aborto senza fare insieme un discorso molco più serio e più urgente sugli anticoncezionali. Una mia compagna di scuola credeva che a prendere la pillola non si possono avere figli mai più: ho dovuco spiegarglielo io. Una diciassellenne mezza emancipata di Bergamo In linea teorica hai ragione, ma noi il discors~ sugli anticoncezionali l'abbaimo /allo, sul numero tre. Non ci è sembrato il caso di ripeterlo. Felici di esserli stati utili. Soltanto un'informazione. Per chi ama Pratt ed in particolare Corto Maltese. Tralasciando i libri a 10.000 lire sono usciti per la Mondadori nella collana « Intrepidi »: nel 1972: « La ballata del Mare Salato » (serie Coreo Maltese) a lire 1.500 ora ristampato a lire 2.000 nella serie « I Grandi Fumetti». Sempre nel 1972: « Corto Maltese » a lire 1.500. Nel 1973 « Baci e Spari» lire 1.500 (sempre Corro). Nel 1974 « Sogno di un mattino di mezzo inverno» (sempre Corto) lire 1.500 Nel 1794. « Il Sergente Kirk » lire 1.800. Nella collana « I Grandi Fumetti» sono usciti a lire 2.000 quest'anno: « Kirk il Rinnegato» e « Wheeling ». Inoltre negli « Oscar Mondadori » è uscico « Anna nella giungla ». Quindi Pratt si può godere abbastanza economicamente e non solo a singhiozzo su Linus o su Paese Sera. Ciao. Claudia Merlo - Moncaiieri
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==