Muzak - anno III - n.06 - ottobre 1975

Massacrate, violentate, chiuse nel bagagliaio di una macchina, una ancora viva abbracciata al cadavere della sua amica, ammazzata per gioco, per noia, per violenza, per degenerazione. Agghiacciante. Ma è cronaca nera... che fai, adesso, te la prendi con gli assassini? Ti commuovi e strilli che vuoi la pena di morte? Attorno a me, altra gente legge il giornale, partecipo alla loro indignazione, una volta tanto sono d'accordo anch'io con la gente della strada, col maresciallo e col piccolo borghese del terzo piano, con l'edicolante, con il dentista democristiano ... Mi avvolge una specie di benessere: il piacere dei buoni sentimenti collettivi, che a me, femminista, comunista, sostenitrice della dissoluzione della famiglia ecc; guardata con sospetto dal cittadino medio perennemente in minoranza, era del tutto sconosciuta. Ma perché un delitto mi sconvolge tanto? In genere la reazione è fredda, razionale: viviamo in una società che si regge sulla violenza quotidiana di una classe contro l'altra. Nessun delitto è una sorpresa, non è il gesto terrificante di un anormale, ma una specie di incidente sul lavoro, una verifica dell'ingiustizia e della miseria del nostro tempo. La forza del sesso debole RosariaLopez ...Pauranonabbiamo I figli della ricca borghesia fascista hanno ucciso una ragazza di borgata. Giochi di massacro e amori ancillari: non è da sempre che i signori violentano le loro serve? Ma siamo stufe di compiangerci e subire. E' ora di organizzare la nostra difesa. Ma questa storia di Rosaria Lopez è diversa: cerco di diradare rabbia ed emozione a colpi di ragionamento. Dunque: l'hanno ammazzata i figli della borghesia ricca. Gli annoiati playboy romani. Viziati coi proventi della speculazione edilizia. Ecco, lo dicono tutti i giornali: erano tutti fascisti, squadristi coperti dall'impunità del fascismo e dall'impunità del denaro. Tutto regolare: picchiavano gli studenti di sinistra. Rubavano per sfizio. Se, in più, aggiungi l'arancia meccanica, cioè gli scoppi di violenza organici al sistema, l'irrazionalismo, dedenerazione di una classe 6 che sopravvive alla sua funzione storica finita, in nome della logica disumana del profitto... tutto è spiegato, lasciamo l'orrore alle vecchiette e a chi vuol trasformare Rosaria Lopez in una moderna Santa Maria Goretti, militante della verginità. Eppure, no, questa volta non funziona, leggo e rileggo i resoconti dei festino sadico nella villa del Circeo e il panico, il disgusto viscerale. rimangono. Anzi, si aggiunge anche un crescente disagio: Rosaria era una ragazza di borgata... lo dice anche Paese sera, anche il Messaggero, per gli assassini, apparteneva alla categoria disprezzata dei pezzenti da usare in nome della superiorità morale del denaro. Che schifo: con le levigate ragazzine dei Parioli, 'future mogli, non usavano gli stessi metodi. Ma non è solo questo: Rosaria era una donna. Una giovane donna con la testa piena di sogni tutti uguali, di tutti quei sogni organizzati dai mass media e dai fotoromanzi che sono il corredo di quasi tutte le ragazze proletarie: un ragazzo ricco ed elegante, ~er essere dominate. Un padrone da sposare. Una scalata sociale, l'unica consentita alle· donne. Questa è stata la prima violenza e va al di là della cronaca nera, capita tutti giorni e non finisce sul giornale. Incomincio a capire le radici emotive del mio sgomento: Rosaria sono io, ogni donna è una potenziale Rosaria. Lo è quando aspetta il principe azzurro che la sollevi dal suo « nessuno » all'agognato « moglie di », « fidanza di », « ragazza di »... e vince chi ha il marito più grosso. Non basta versare un po' di pietà sulle ragazzine di borgata, ansiose di evadere: il male è più grande, è nella cultura di questa società odiosa che ci nega di esistere se non attraverso i simboli del suo po-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==