Muzak - anno III - n.06 - ottobre 1975

~asino AhimissItalia dicretiniostello Noi, da porci sciovinisti quali siamo, seguiamo con attenzione tutta particolare le elezioni di Miss di varia natura. Figuratevi dunque quale lussurioso piacere ci ha invaso alla notizia che a Martinafranca ( in Puglia) a fine agosto sono state elette ben tre miss: Italia, Cinema e Eleganza. Sentite, per esempio, come ha commentato lo organizzatore di questa manifestazione in odore di femminismo « Quella di "Miss Italia" non è una manifestazione finita perché è una tradizione, fa parte del costume italiano)). Ah, santoddio, questa si che è ben detta. Uno potrebbe infatti ereSophla loren al concorso di M1s~ ,talla nel 1950. dere che si sia perso il gusto delle buone vecchie tradizioni, della cultura, quasi, invece pasolinianamente apprendiamo che il consumismo ( e il femminismo suo figlio ermafrodito) non hanno sommerso questa genuina tradizione, che va così a tener compagnia ai tortellini, al Colosseo e all'onorevole Moro che è anch'egli una tradizione, anzi diremo un'istituzione, un monumento, cioè, se ci spieghiamo, una cariatide. Poi ci piace molto quel « non è una manifestazione finita » che sembra quasi linguaggio filosofico, o un attributo di dio che appunto, a sentire chi se ne intende, è manifestazione infinita, potenza e atto e via aristotelizzando. Dunque Miss Italia sarebbe un po' ( se non rischiamo la scomunica) come dio, una manifestazione infinita, appunto. Oppure il riferimento è a Michelangelo, al non-finito michelangiolesco ( quello della Pietà Rondanini), ma qui sorge il problema: perché al sommo scultore le donne non è che piacessero poi tanto. Però a noi ci stuzzica lo stesso questo senso di vaghezza, di indefinito, di aleatorio, vorremmo dire, che pone questa manifestazione non-finita all'altezza di tutta l'arte contemporanea d'avanguardi~, da John Cage a Marce) Duchamp, fino a Joyce, poiché si potrebbe affermare che Miss Italia è un'opera aperta, work in progress come Finnegan's wake. Eccosl, fra filosofia, arte antica e moderna, tradizioni e costumi ( allusioni al tanga?) abbiamo di nuovo Miss Italia, bella e formosa, pronta ad aggiungersi alle tante nostre istituzioni tradizionali accanto al codice Rocco e alle tante tradizioni fasciste che sarebbe ora che costumi permettendo finalmente finissero. Paragone 59 Garzoncelloscherzoso ~bagliando s1spara A Gela, il 25 agosto scorso, Giuseppe Recca ( apprendista di 17 anni) sta percorrendo il lungomare in motorino con un amico. Per paura di una multa ( in 2 su un piccolo ciclomotore) tenta di evitare un blocco stradale: viene inseguito, abbandona il mezzo e fugge a piedi. L'agente di P. S. Esposito, forte della legge sull'ordine pubblico che consente ai poliziotti di sparare e di non essere sottoposti alla giustizia ordinaria, esplode 4 colpi che raggiungono Giuseppe alla schiena: muore il 10 settembre. A Milano, 28 agosto, Ciro Todisco un piccolo ladruncolo, diffidate dallo stare a Milano, viene fermato dalla polizia. Teme l'arresto, fugge: l'agente Pascucci spara dapprima un colpo in aria poi ( secondo le testimonianze) mira a altezza d'uomo e colpisce il giovane alla nuca: la sua difesa si baserà sul solito scivolone ( sono scivolato e m'è partito il colpo) smentita da tutti i presenti. Roma, 28 agosto, un giovane studente Roberto Sbaraglia, viene caricato su un auto da tre agenti in borghese, picchiato, trascinato al commissariato e pestato di santa ragione. Gli agenti lo avevano scambiato per un pregiudicato sudamericano e. senza chiedergli documenti o fare accertamenti, per si e per no lo hanno gonfiato di botte. Accortosi dell'errore hanno minacciato il giovane di non far parola dell'accaduto, minacciandolo. Purtroppo per loro Robert0 è svenuto due volte tornando a casa ed è stato costretto a ricoverarsi ( frattura della mandibola e contusioni varie) e la credibile vicenda è venuta alla luce. •

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