Sesso Il piacere,tuttomio Toccarsi è proibito. L'unico erotismo concesso è quello procreativo della coppia. Tutto il resto non è normale, e il piacere? Ovvero De masturbatione. In latino, ma tanto potete cercare finché volete: sui vocabolari latini non c'è; non c'è su quello latino-italiano, né su quello latino-francese e cosi via. Sono libri che van• no in mano ai ragazzi e quin• di si omette la parola con il s;o significato. I ragazzi non devono sapere, i ragaz. zi non devono masturbarsi. E' peccato. Ma invece, cer• cando consultando e spulciando, ho trovato la defi• nizione che a mio avviso è la più esatta e accettabile; Masturbazione: piacese ses• suale provocato su se stessi o su altri con atti diversi dal coito. Punto e basta, sicché si ammette solo il piacere con l'esclusione di qualsiasi perversione, deviazione o malformazionne psichica, CO· me ritengono inutile sugge• rire altri sorpassati dizionari purtroppo ancora in uso. Infatti voler ridurre il piacere di masturbarsi a una conseguenza di turbe nella età infantile sembra per lo meno ingiusto ed è assolutamente non vero. Il bam• bino, l'adolescente scopre il proprio corpo, si tocca si guarda allo specchio si bacia nello specchio si ama. L'autoerotismo è il primo passo verso il piacere, il pri• mo brivido sessuale i dodicenni lo provano da soli e (non sempre) aiutati da fan. tasie erotiche. 58 Per il maschio è più facile, i suoi genitali sono esterni, sono tutti visibili, per lui i tabù sono stati sempre roba di poco conto e comunque meno determinanti; per una fanciulla gli impedimenti so· no più grandi: non ha la pos• sibilità di perlustrare e e• splorare bene il suo corpo, davanti alla sua vagina c'è un passaggio a livello chiuso, e poi, tutto quello che riguarda lei è più imperdona• bile, i tabù ( ancora oggi) re• sistono. Ci si accarezza i seni fra ami• che, ci si accarezza la clitori• de, la sera a letto, nel dor• miveglia, facendo dei dolcissimi sogni si stringono forte forte le gambe, si prova un gran piacere. Cinque o sei ragazzi di dodici-tredici anni che « si tirano una sega » tutti insieme facendo a gara a chi finisce prima o a chi fa « uscire più roba » è un momento di gra• zia dell'adolescenza. Impedirglielo, creargli l'idea del pec• cato, fargli credere che sta commettendo una cosa dan• nosa significa veramente pro• curargli dei guai. Impedire, cercare di « guari• re » di mutare la sessualità di un individuo credo sia più dannoso che lasciarlo nella cosiddetta « anormalità ». Pensiamo cosa ne sarà del figlio di quella mia amica (colta e intellettuale!) che non si toccava e non si guar• dava il pisello neanche quan• do faceva pipi. E pensiamo che esistono ancora episodi abbastanza comuni come quello di una madre che pretende che i figli giovinet• ti dormano con le braccia fuori dalle coperte, e essa stessa controlla finché il tri• sto sonno non arrivi! Mamma mia! Ognuno è libero di scegliere il proprio erotismo e non si dovrebbe « scomunicare » nessuno solo perché raggiun• gere la felicità sessuale, an• che se questa viene da tante via traverse e non obbliga• toriamente dalla « normale » eterosessualità. Chi può sta• bilire, se non se stessi, che cosa è normale nel campo dell'erotismo? « Normale » è l'eterosessualità SOLO per quanto riguarda la procrea• zione, atto che non sempre è collegato con il massimo del piacere (e per certe donne neanche con il minimo!). Ogni parte del corpo può essere erogena, mille idee possono provocare il piace• re, tutto è normale. Certo, il prolungarsi dell'ahi• tudine masturbatoria anche nell'età adulta (ma più che il prolungarsi, il dedicarsi unicamente a questo) porta semmai a delle considerazio• ni (mai comunque delle con• danne) che sono di ordine sociale, l'amore solitario vi• sto come inaridimento di un individuo; mentre l'incontro con « l'altro o « l'altra » con lo scontro dei sentimenti con la verifica delle idee degli umori, aiuta all'inserimento nella società e nella comunità con grande vantaggio per il proprio essere e arricchimento per la propria umanità Agnese de Donato
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