Muzak - anno III - n.06 - ottobre 1975

Segue da pag. 43 ta dal conservatore Browne, portano il nuovo vascello spaziale verso utopie e sogni a cui manca la forza di esistere in realtà. Si è parlato male di « Git Fiddler » forse ancora la frase lucida e l'unica verità, la musica bluegrass e della terra in quelle frasi dominate dal violino di Papa John: molti si aspettano dai Jefferson parole astrali e dubbi interplanetari mentre cosl è facilmente spiegato il loro desiderio di comunicazione diretta, di partecipazione con il suono che attualmente « funziona ». E non è che una condanna parziale: personalmente trovo l'atmosfera della prima facciata caramellosa e posticcia, anche negli episodi felici di « Al Garimasù », questa sembra tratta da Manhole in tutto, e « Sweeter Than Honey », Può darsi si tratti della mia accresciuta imbecillità, ma il riconoscere dei J efferson solo qualcosa della seconda parte fa male, un po' dappertutto. Come detto in apertura, il segno resta alto per mano di Balin, sua la splendida « Tumblin », e suo lo spirito in « There Will Be Love », le due storie più convincenti dell'album assieme alla robusta e « vecchia » costruzione di « I Want to See Another World ». M.B. Serie College-RiH Records La Rifi in questi giorni con una collana nata dall'iniziativa di offrire incisioni degli inizi della carriera di molti artisti ormai famosi. L'iniziativa ci pare interessante, anche se tra tutto il materiale scelto sarà inevitabile trovare qua e là tracce di scarsa validità. Per quello che abbiamo potuto sentire fino ad ora, comunque, la scelta ci è sembrata sufficientemente accurata e c'è da dire di più che il prezzo di ciascun album sarà di sole tremila lire. Oltre al recupero di varie matrici di divi del soul (di cui la Rifi è la massima distributrice) come Stevie Wonder Ike & Tina Turner e i Four Tops, tanto per fare un paio di nomi, gli appassionati del bleus avranno la possibilità di ascoltare incisioni inedite dei Canned Heat con John Lee Hooker. Un James Taylor agli albori con la sua originale Flying Machine è pure previsto C'JDltìt - nella serie. Inoltre ci sarà un disco dedicato ai Beach Boys, uno ai leggendari Animals e immancabile un album sulle prime cose di Jimi Hendrix. Circa quest'ultima realizzazione, che non abbiamo avuto ancora modo di ascoltare, dobbiamo dire che si desta in noi qualche dubbio, memori della serie interminabile di abominevoli revival succeduti alla morte dell'autore. I nomi citati non sono del resto tutti dal momento che la serie prevede quindici dischi. Stavolta non ci potranno essere interpretazioni libere da parte del negoziante sul prezzo: è stampato bene in vista sulla copertina. DM Franco Falsini: Cold Nose (Naso Freddo) (Polydor) Dalla comune di Fiesole arrivano delle gemme, Sensation Fix leggermente stemperati nei lunghi dialoghi elettronici ed il loro leader, Franco Falsini, alle prese con se stesso. Chitarra ed elettronica, Robert Fripp, Steve Hillage come esempi illustri ma qui è da scoprire una dolcezza superiore, nuova e non il riconoscere temi del passato, già incisi. Falsini costruisce attorno alle immagini di Naso Freddo, film realizzato dall'amico Filippo Milani, una colonna sonora dove il suono è irradiato dalla chitarra in un continuum che ricorda non poco la costruzione orientale, un insieme a mio avviso rigorosamente logico, a reso tale da una esperienza che dalla luce bianca porti alla costruzione armonicamente completa, senza le fratture ed i salti di un Hillage, senza le spinte fortissime di un Fripp. Falsini affida a Manolo Requena Coramina, Paco Francisco Villalonga, Jan Pugh il senso pratico della sua ricerca e gli esecutori lavorano alla musica come ad una tela da riempire di getto ma gentilmente, senza apparenti intervalli, senza mostruosità elettroniche. La prima parte snodata e ad ondate continue sfocia nel sogno e nell'irreale, la seconda contiene forti richiami romantici, sottili intrecci sinfonici, un'atmosfera che induce ad uscire dalla sfera 4'/ della conoscenza formale, per arrivare un po' più in alto. Importante: il disco è in vendita al prezzo speciale di 2500 lire. Non c'è altro da aggiungere. M.B. Procol Harum: Procol's Ninth ( Chrysalis) Grosso periodo di evoluzione per i Procol, evoluzione dovuta alla rinnovata semplicità, al rispolveramento di motivi classici del beat-blues anglosassone, all'efficacia di alcuni temi della prima facciata. Passi diversi rispetto al linguaggio di « Grand Motel » l'album che aveva segnato il rientro della formazione nel novero delle « grandi » inglesi, ma passi pur sempre legati ad una tradizione era divenuta più dinamica e sciolta, si veda la bella apertura di « Pandora Box », i ricchi arrangiamenti di « Fools Gold » che portano non poco, e stranamente, ai Jethro Tull migliori e la limpidezza tutta di un lavoro che ha qualche limite giusto nei formalismi di stampo romantico cui il gruppo preferisce non rinunciare per tenere fede al proprio nome. Gary Brooker, voce, piano e leader ed il chitarrista Mick Grabham le colonne di un suono ormai antico. M.B. David Bedford-The Rime Of The Ancient Mariner-Virgin V2038 Suonando una quantità di strumenti tra cui l'organo da chiesa, il piano, il violino, i cimbali e il gong per non menzionare quelli intraducibili di sua invenzione, David Bedford, già compoi tore e spina dorsale di molta dell'opera di Mike Oldfiell, ha concentrato in questo pezzo di plastica una serie di passi sonori « per evocare lo spirito e l'atmosfera di alcuni episodi cruciali » de « La Ballata del Vecchio Marinaio» di Coleridge. Le musiche sono tutte sue ad eccezione di un arrangiamento di « La Mourisque » di Tielman Susato pubblicata nel 1561. Con l'aiuto della chitarra di Mike Oldfield, un narratore e un coro formato da due classi del Queen's College, Bedford ci da un album interessante e ricco di spunti lirici e drammatici. DM Grinderswitch: Macon Tracks (Capricorn) La Capricorn continua a produrre gruppi del sud degli Stati Uniti. Ma i nuovi Grinderswitch non hanno l'impatto degli Allman Brothers nè della Marshall Tucker Band, restano imitatori di poco senno e grande volontà. Alcune parti, quali Pickin' the Blues e Drifter, mantengono il ritmo ed il feeling proprio ai musicisti come loro, le frasi comunque si spezzano, non riescono a raggiungere l'insieme desiderato. Stephen Stills: Stllls (Columbia) Dai tempi di Buffalo Springfield e dei primi Crosby, Stills & Nash, il chitarrista va perdendo la sua vena creativa, con le sole eccezioni di Carry On, 4+20, Find the Cost of Freedom. Il primo ed il secondo album da titolare annoiano, Manassas appena si riscatta in Down the Road. Nei due anni in cui l'ultima prova viene annunciata, rifatta, rimissata, Stills dà ottimi concerti e lavora un po' di fantasia. Ma la sua voglia d'essere una « superstella » più vicina alla musica di New York che a quella della Costa lo domina ancora e fra le belle As I come of Age e Mith of Sisyphus appaiono un'altra volta i cori e gli arrangiamenti sguaiati che egli crede furbi, ma puntualmente rovinano i due terzi della sua produzione. M. R. Weather Report: Tale Spinnin (CBS) I trascorsi \ di formazione afroeuropea portavano il Weather Report alle soglie dell'oltre il jazz con chiarezza: le esperienze di « Weather Report », « I Sing The Body Electric » e « Mysterious Traveller » dimostravano come lo aver assimilato la lezione poetica di Davis, non quella ritmica ma quella delle nuove intenzioni del jazz moderno, arricchendola di contenuti europei ed extraeuropei portava il gruppo ad un suono autoctono, nuovo. Poi la fukyzzazione, il rovescio della medaglia, l'esplosione rit-

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