Muzak - anno III - n.06 - ottobre 1975

Who Ricorda conrabbia Mauro Radice Siccome la rivoluzione in Inghilterra non si usa, gli Who hanno interpretato la ribelllone. La loro forza è stata la rabbia, dal sottoproletariato hanno raccolto i loro eroi, emarginati e romantici fino alla protesta individuale del teppismo. Li abbiamo amati come i Marlon Brando della musica pop. Mods, Rockers & Who « I Rolling Stones hanno riportato il rock allo spirito delle origini e noi li abbiamo seguiti », ed ancora « abbiamo provato ad eguagliare i mods e la loro tensione prima degli scontri », ebbe a dire il chitarrista Townshend in vecchie parole per l'International Times, un foglio della Londra '67 più coraggiosa. E' proprio dai Rolling Sto• nes e dai mods che la musica Who ha avuto inizio e l'azione si rivolge a gente come loro, irrisolta forse, ma profondamente connessa all'uomo comune e non al Mito, quindi reale, attiva ed anche rivoluzionaria. S'incontrano per caso Townshend e Moon in un bar della periferia, davanti al juke box sul quale scelgono le stesse canzoni. I mods le ripetono la sera, fra gli ultimi pestaggi nella East End londinese, dopo troppe Guinnes e la voglia di « darla in culo a quelle maledette teste dei rockers ». Anch'essi sono teppisti. ma più decadenti e Who 20 meno proletari, sulla linea di un'immagine sbiadita dell'idolo Marlon Brando. Townshend e Moon si limitano ad assistere e passano al fronte. Quattro anni avanti, nel '68, ci sarà un'esibizione con Chuck Berry stella decaduta del rock'n'roll ed al grido di My Generation gli Who verranno fischiati e presi a botte dai rockers che guardano al passato. Ecco gli Who, che molti vogliono a tramite degli anni '50 e '60: un altro lato dei Rolling Stones di It's all over Now, fin da quando si chiamavano High Numbers ed avevano appe• na inciso il loro primo 45 giri, Zoot Suit. L'Inghilterra non cambia A metà degli anni '50 il go· verno Eden asseconda il libero sfruttamento degli ope• rai, e di poco le cose cambieranno con il mezzo laburista Mc Millian. I mods sono operai abbastanza coscienti o sottoproletari falliti. Non sopportano, in ogni caso. La loro reazione è emotiva, violentissima, ma non dà il benché minimo fastidio all'ordine inglese. Le manifestazioni dei minatori, in Galles, sono gentil• mente fermate dai « bobbies ». L' « effettivo riconoscimento dei diritti » viene confermato dal primo ministro Mc· Millian un giorno dopo. A parole. Intanto, l'a• vanguardia della working class ( la classe degli sfrutta• ti), è negli uffici di Scotland Yard. Nessuno più vorrà organizzare mosse cosl inutili. E' la fine del movimento di massa, in Gran Bretagna. I giovani non possono reagire che con mezzi dichiaratamente individualisti e teppisti. Solo il 2 per cento della popolazione è disadattata o sottoproletaria ribelle, il restante 98 per cento proletario o borghese pare felicemente integrato. E quel 2 per cento è privo di qualsiasi aiuto esterno. La rivolta si fa singola e generalizzante, la miseria spinta ai luoghi comuni dell'alcool e dei pestaggi. Ci saranno i Move che ad ogni con-

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