Muzak - anno III - n.05 - settembre 1975

sistenza italiana, la legge truffa e Tambroni, il Viet-Nam, Allende e l'MFA portoghese Cioè un bel po di tempo. Ma a noi piace questo ritorno ecologico alla giustizia privata. Ci fa pensare a un mondo finalmente pacificato che invece di avanzare di anno in anno va indietro di secolo in millennio. Ora a noi la dialettica piace perché è, come ci insegnano, movimento. Ma qui l'unico movimento è, forse, sociale e italiano. G.P. Cinema Morirdi mortadella E arriviamo cosl al filone con la carne umana. Il titolo dice, anzi intima, Non aprite Una suguesuva scene tratta da • Non aprite quella portt • quella porta! Il che è molto ben detto. Infatti, come chiunque legga Donna Letizia sa, non si entra mai senza bussare. Se si entra maleducatamente, infatti, si rischia. E poi, per favore, non venite a lamentarvi se vi segano in pezzetti e fanno, come si dice, salsicce di voi. Ve lo siete voluto! C'è chi, parlando di questo film, ha ritenuto opportuno dissertare sulla regressione e altre cose. Ma in realtà la regressione è solo di chi questo film l'ha fatto. Una nostra cara amica ha preteso, senza successo, che gli restituissero i soldi del biglietto. I tre quarti del tempo, infatti, l'ha passati a coprirsi gli occhi per non vedere squartamenti, sangue, gambe e teste mozzate, uncini da macellaio con appesi corpi umani e cose simili. Ma questi film, certamente, servono. Visto che è tratto dalla cronaca uno pensa che già è fortunato che non viene scannato con seghe elettriche e il giorno dopo quando la SIP pretende che paghi le telefonate che non ha fatto, l'ENEL gli fa intendere che deve pagare gli arretrati di un anno fa, il padrone di casa gli intima lo sfratto dallo scantinato monocamera a 200.000 lire, il padrone lo mette in cassa integrazione e la DC si rinnova facendo uscire dal cilindro nomi nuovi come Andreotti o Piccoli, quando tutto ciò gli piomba addosso pensa che è fortunato, tutto sano e senza il fegato ridotto in salsicce e le chiappe in prosciutto di Parma (L. 800 l'etto, roba da vendersele al chilo!). Ma si sa, il sadismo fa parte della psiche di ognuno di noi e della nostra labile sanità sessuale. Ma allora perché, invece di sprecare l'elettricità e i soldi del cinema, uno non rinuncia alle seghe elettriche? G.P. 86 HumphreByogart Vedol'Americealotto Co/ /redo Fo/i Un mito americano che la Tv ci ha acriticamente riproposto: ma rivedere oggi Bogart può essere un'occasione per riflettere sull'America di quegli anni e sulle battaglie di oggi. Prima di conoscerlo attraverso i suoi film, Bogart è diventato noto agli italiani di meno di 30 anni attraverso tracce generiche, di riporto, del suo mito negli USA degli anni Sessanta, tracce prive di una precisa connotazione e sostanza: la faccia sui poster, col suo rictus amaro e lo sguardo brusco e ironico; il nome e il nomignolo (Bogie), che rimbalzavano da un articolo ali' altro dei giornalini americani più o meno pop; e l'affettuosa parodia di Woody Allen, in Provaci ancora, 5am. Ora, infine, la TV ci offre una buona manciata di suoi film, con una scelta, una volta tanto, sapiente cioè rappresentativa. C'è Casablanca, trionfo del kitsch degli anni 40, sintesi del romanticismo un po' idiota e dello stile mitteleuropeo con cui la Warner Bros, e Hollywood in genere, vedevano la guerra e la Resistenza in Europa;. c'è Il grande sonno, apoteosi del film « nero », tratto da un capolavoro del romanzo « nero»; c'è in Acque del Sud « storica » apparizione della formidabile (allora) Laureen Bacai, partner di Bogie nella vita e nell'arte; c'è nella Regina d'Africa un'altra partner grandiosa, la Hepburn Katharine ), che combatte ad armi pari assieme a Bogie, entrambi ormai stanchi e rugosi ma indomiti, contro lo assurdo, risultando assurdamente vincitori. Ma, in definitiva, cos'è questo « mito Bogart », e in che modo ci può ancora attrarre, trascinare, convincere? Piut tosto che entrare nel meritc di una carriera lineare e solidissima, è bene ricordare il contesto in cui l'attore Bogart si creò addosso, con vari apporti, la sua ineguagliabile maschera. Prima gli anni Trenta: il « dopo-la-crisi », il gansterismo, gli ideali riformisti del New Dea!: una America rude, violenta, di cui il cinema solo raramente coglie la verità, poiché è uno degli strumenti privilegiati (lo resterà perlomeno fino alla metà degli anni CinquanHumphrcy Bogart

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