Muzak - anno III - n.05 - settembre 1975

sta di cronache giudiziarie strabico che batte a macchina gli articoli del vicino, dell'usciere del Palazzo di giustizia con la gamba sifolina. Tutti interpretati da Raymond Burr ovviamente. E' estate, dicevamo, e ritorna il « Disco per l'estate », trasmissione lugubre di fantasmi che si tiene in qualche sperduto castello della Transilvania. Tra i cadaveri senza ombra e vampiri sdentati, abbiamo visto sul catafalco, pardon, sul palco, Romina, con carriola per portarsi dietro i capelli, il Guardiano del Faro che fa finta d'essere Bach al moog, Casadei che fa finta di suonare musica popolare, il chitarrista dei Nuovi Angeli che fa finta d'essere James Coburn, la F11rinonche crede di fare la pubblicità a un dentifricio, Corrado che fa finta di esistere. In questo tragico gioco pirandelliano del così è se vi pare, sogno o son desto, è apparsa anche l'Orchestra Attrazione Borghesi. L'attrazione per costoro è nulla, l'orchestra c'era ma mica tanto, l'unica cosa sicura era la presenza di Borghesi il qual ha partorito un testo impenetrabile quanto le ballate di Dylan Thomas, ermetico come i versi di Montale: Ma sì, ma no l'amore è un tiro alta fune ma sì ma no però ci vogliamo un gran bene ma sì ma no l'amore è bello così Io spero che a questo punto tutti coloro che denigrarono Orietta Berti stiano piangendo lacrime amare e si cospargano il capo di cenere. Oggi come non mai « Fin che la barba va » e « la roccia bacia il sasso e se ne va » sono pervase da un venticello da circolo letterario del primo novecento, da una brezza da antologia della Scapigliatura. Ma forse il peggio deve ancora venire. Corrado Sa1111ucc1 • Cinema Questo privato sad'ordine pubblico Il cinema, si sa, sotto l'alibi di far operazione documentaria e di rispecchiamento, opera spesso, invece, da sciacallo, giocando senza ritegno e famelicamente sulle paure, i desideri nascosti, le angosce di un pubblico di massa che esso ritiene cretino e fascista. Il concetto stesso di mass-media, che ha per il sociologo svariati e stimolanti significati, per il produttore (e iI regista complice) significa solo « titillamento delle peggiori repressioni delle masse ». Come stravolgimento non c'è male. E' questo, del resto, il senso dei cosiddetti filoni, non solo operazioni culturalmente dubbie, ma vere e proprie malefatte. Dubbio culturalmente, è chiaro, è mettersi in coda aspettando, come gli avvoltoi, i frutti marciscenti di idee (magari buone, casualmente) venute ad altri. Anzi culturalmente delittuoso, almeno fino a quando, l'onorevole Moro permettendo, la cultura rimarrà vivacità, movimento e dialettica. Ma politicamente sporco e da malaffare quando le paure e le angosce titillate andrebbero ben diversamente portate alla luce del tecnicolor per essere sconfitte dalla luce della ragione e del progresso. Ora filone, in uno dei suoi tanti significati significa anche« dritto»,« furbo», uno che la sa lunga insomma. Ma designa anche un tipo particolare di pane tipo pagnottta, ma più oblungo, che può essere romano e dunque senza sale come la commedia alla italiana, o francese tipo falsa mafia marsigliese, pacioccona e mollicosa. Il filone ha dunque forma, direbbero i freudiani, fallica, di qui probabilmente, per amor della scienza della psiche, i tanti e pregevoli Decameroni e Aretini. Il filone imburrato, se ci capi te nella allusione sottile, è stato dissequestrato (fra il disgusto delle persone di buon senso estetico) in questi ultimi tempi. Passa, senza subire sequestri, ed è sempre più consumato il pane nero, lo Schwarz Rrot dei tedeschi. Forse sarà per amore per le diete integrali (o integraliste). O forse perché la nostra essendo una società permissiva (con chi contravviene alla legge Scelba) taglia e sferruzza dove vede sesso, ma non dove vede fasci. Cioè se continua te a seguirci sequestra Canterbury e Tanghi, ma non Predappio e Giovinezza. Appena sfornato, esempio disgustoso del filone nero, è La giustizia privata di un cittadino onesto. Esempio che ci fa immensamente apprezzare tutti i disonesti di Italia e del mondo. Ché se quell'Ernest Borgnine è onesto, vuol dire che Sindona è l'uomo adatto per il ministero delle Finanze e alla Pagliuca va affidata la direzione di tutti gli Asili Nido (inesistenti) d'Italia. E' un film la cui morale ricalca, in parti uguali, l'invito alla difesa privata dei manifesti neofascisti (Reagisci) e la legge barbarica del taglione che, come si sa, fu abolita da Attila prima dell'anno mille. Ora dalle cosiddette invasioni barbariche in poi ci sono stati Cartesio e Rousseau, i fisiocrati e Kant, la rivoluzione francese e Hegel, la Comune di Parigi; Marx, le guerre coloniali, la rivoluzione russa e quella cinese, due guerre mondiali e Fide! Castro, la guerra civile spagnola e la re- • La giustizia privata di un cittadino onesto •

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