Massmedia ,mmazza lavecchia colquiz Culto della volgarità la televisione con i suoi quiz e le avventure di buoni sentlmenti non serve più neppure a distrarre. E' estate, la temperaturaè alta, si dice che è tempo di spensieratezza e follie con questa scusa ecco i « Giochi senza frontiere », sicuramente ultimo brandello di quella che fu l'idea europea. In realsperavamo che dopo il « Giocone », i quozienti d'intelligenza sottozzero di via Teulada fossero stati mandati finalmente a finire la scuola dell'obbligo che all'esame di seconda elementare li aveva respinti per dirottarli con sollievo, al reparto programmatori della TV. Il « Giocone », chi non lo ricordasse, era una trasmissione che sfruttava sadicamente il carisma della radio e la semplicità della gente. La vittima, di solito una vecchietta, novantenne, vedova di guerra, trentaduemila di pensione, possibilmente con fibrillazione ventricolare e artrosi deformante, vedeva interrotta la sua serena ultima stagione di nonna dalla telefonata di uno dei gioconi, che, a bruciapelo, le comunicava di aver vinto cento milioni al lotto, che il nipote era arso vivo in un forno Iralsider, dove era finito disperato per la fuga della moglie con lo strangolatore di Boston, e che la casa era circondata da cinquanta cannibali ugandesi, assoldati da un figlio irascibile. Balbettio della nonna, e poi il tonfo al telefono della vecchia che sviene e che, per far ancor più spettacolo, dà anche una craniata sull'attizzatoio. E così, al suono dell'autoambulanza che sfreccia per un ricovero d'urgenza, i discoli in pantaloncini corti e leccalecca fanno un bel girotondo, ambarabanciccicocc6, la vecchietta è ko. Noi non sappiamo se i PS si siano interessati della cosa, ma è chiaro che la redazione del « Giocone » era un ritrovo di vecchi arnesi dell'Ucciardone, con vari trascorsi al Cesare Beccaria, già espulsi dagli scout e con sulla spalle qualche vecchietta fatta attraversare mentre passava il 67 barrato. Probabilmente, finita la serie delle trasmissioni radiofoniche è finito il tentativo di rieducazione civile, sono stati rimandati ai loro rispettivi manicomi dove potranno fare gli sgambetti alle infermiere e le boccacce ai medici. Ma il fiore all'occhiello della TV nel campo dei quiz è ora, e speriamo mai più, lo «Spaccaquindici ». Questo programma è il frutto di una visione narcolettica della realtà, di un suo barbiturico del video, in realtà si sarebbe dovuto chiamare « Sveglia aie 7 » o « Portami la colazione a letto ». E' un programma dove non succede nulla e non c'è nulla che deve succedere, è una valeriana che ti sprofonda nella poltrona, ne è prevista una confezione fleboclisi per agita ti psicomotori, e, mentre l'orchestra è stata soppiantata da un dormitorio di adenoidei cronici che russano e il nottaio ronfa, l'unico che cerca di spezzare questo circolo ipnotico è Pippo Baudo che fa su e giù con cazzoni di caffè bollente che distribuisce al pubblico in sala e ai concorrenti, e che deve sentirsi, per il suo fascino alla Clark Gable e la sua bellezza alla Humphrey Bogare, come il principe azzurro in mezzo a mille belle addormentate nel bosco. Ma Speccaquindici ha un altro record, oltre a quello del giro della manopola in 60 secondi da parte di chi ha già dormito al pomeriggio, ed è quello delle vallette, tre per la precisione. Evidentemente il numero di queste ragazze, statuarie quanto inutili, scatta come si usa con le rose, o dispari o multipli di dozzine, forse è legato ai punti della scala mobile, ma noi, prima di vedere un nuovo quiz, che so « Buzzico rampichino » « Morra cinese » con 48 vallette preferiamo vederle tutte in cassa integrazione, tanto non se ne accorgerebbe nessuno. Chi invece spopola è Ironside, il detective in carrozzella che derapa, sbanda in curva, ruzzola nei burroni, risale in un audace motocross, passa con il rosso tanto non ha targa, parte all'inseguimento sgommando, fa la doppia debraiata entrando in ufficio, si è già iscritto al prossimo Gran Prix di Montecarlo. Tra una chicane e l'altra aiuta ragazze cieche (mute, sorde, a piacere), smemoratine di Collegno, amiche d'infanzia, cacciatori del Far West, fino alla scena madre, quando lui, di fronte al killer, che solitamente centrava un passerotto a un chilometro con una cerbottana, brrmm, una sgassata con lo scappamento sporco e l'altro cade in ginocchio e confessa. I ronside è quello stesso attore che interpretava Perry Mason, l'avvocato dallo sguardo ultravioletto che scopriva la verit~, che faceva il solletico ai testimoni per farli contraddire, che ha mandato in casa di riposo tutti i pubblici ministeri d'America. Dato che invertendo i fattori il prodotto non cambia, è prevista una nuova serie con il giurato focomelico, poi quella del giudice con il torcicollo spastico, del giornali-
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