Muzak - anno III - n.05 - settembre 1975

blues, del rock'n'roll e infine i miei pezzi classici. Be' suonare rock per Shawn Philips è scandaloso no? », ride, « a parte tutto mi sono divertito un mondo ad inciderlo anche se devi considerare che tutto quello che c'è di ritmato rappresenta il compromesso che ho dovuto fare per motivi commerciali». A proposito di commercialità: « Come vanno i tuoi affari in America? » « Sono numero cinquanta nella classifica di Billboard che è quella più vicina alla realtà. Per Cashbox sono numero settanta, ma quella non è certo una fonte attendibile. Essere cinquantesimo in classifica in un paese grande come l'America significa naturalmente un sacco di dischi venduti. In concreto diciamo che faccio su circa ventotto milioni l'anno; mentre in Italia ho venduto tra tutn 1 miei dischi otto mila copie. Non è molto». « Pensi che lo spostamento a sinistra del paese potrà significare una maggiore spinta alle attività culturali compresa, naturalmente, la musica? » « Credo che musica e politica non abbiano molto a che vedere anche se ammiro molto un paese come la Cina dove di sono 800.000.000 9.000.000 di persone e nessuno ha fame. Personalmente, in una società diversa, preferirei che al posto del danaro mi venissero fornite le apparecchiature con cui creare». Un'ultima domanda: « Cosa pensi del prezzo dei dischi cosi elevato? ». « Purtroppo non c'è niente che io possa fare in proposito. Anzi, a dire il vero qualcosa l'ho sempre fatta. Avrai notato che tutti i miei dischi sono più lunghi della media della produzione. Ecco: io cerco di offrire più musica per lo stesso prezzo, anche se devo sempre litigare coi discografici per questo». D.M. Dischi Lou Reed: Metal Machlne Muslc The Amine B Ring * (2 LP, RCA) « Niente è taboo, tutto verrà superato», e Lou Reed è arrivato al limite della tensione, tanto in là da concepire un album diverso all'eccesso: musica elettronica per chi si è visto scappare di mano i • graffi elertrici dei primi Velvet Underground, la distruzione dei quindici-venti minuti presi all'LSD e riassunti in capitolo per Reed definitivo. White Light/ White Heat è il primo riferimento che viene dai suoni di Metal Machine Music, un rituale maledetto che come Reed ha ripetuto più volte, « non può nemmeno trovare uscita dal suicidio», e lo vuole ancora ripetere, perché la sua ricerca non vede sbocchi, se non musicali. E' impulso fisico spinto alle estreme conseguenze, il rigetto della parola per un processo biologico che coinvolge la mente e la lega al cervello, al corpo, e questo è l'atto ultimo di una mente e di un corpo fusi dagli allucinogeni e dalle droghe pesanti, dall'elettroshock che male o meno peggio dirige l'azione ad un punto fisso, senza possibilità di aprirsi o rivolgersi. Lou non può cambiare la propria struttura che dice « biochimica » nè con l'elettronica nè con la trasposizione sonora del Mandala (figura simmetrica in apparenza, che poi si rivela cangiante all'ipnosi) che La Monte Young ha fatto conoscere in Europa ed America. Cosl lo stesso Young contribuisce al lavoro, ma ogni cosa appartiene a Lou Reed, con Mick Jagger, Jim Morrison e )imi Hendrix il vero artista-riflesso degli anni '60 e fino ad ora dei '70 colui che ha riassunto il movi72 mento furibondo prima della stasi, colui che ancora oggi, nei tempi che si fanno sempre più duri prima del nuovo ciclo, crede ancora nell'eroina, nel suicidio e nella non risoluzione, che distorce voci e strumenti per farli ancora più lontani nell'odio che si porta appresso per la materia ... l'odio-amore per i taboo di sesso, droga, violenza che ancora nomina in questo album, l'immagine deformata da Alice Cooper e da chi ha voglia di far soldi e basta. Ecco che cos'è Lou Reed: l'artista più sincero dei nostri tempi. Reed si commenta da solo, e non mi vengano a dire gli analfabeti che Lou non conosce la musica e questa era l'unica mossa per poter uscire dal circolo chiuso della canzonetta di tre accordi (chi ha presence Jack Kerouac che, stanco ed alcoolizzato a quarantacinque anni disse: « Darei la mia vita per uscire dallo stupido vicolo cieco letterario nel quale mi sono intrappolato» e lo ridisse in Vanity of Duluoz! ). Ora, fra i due, c'è di mezzo l'intera generazione che Reed ha rifiutato da sempre, quella dei sogni e delle comuni. Kerouac ha dato la vita. Reed è confuso, irrisolto, ma del tutto cosciente della propria situazione. Ha sempre cercato di comunicare, vive per il pubblico e la sua Metal Machine Music non potrebbe meglio comunicare il suo stato attuale. Verrà detto arduo, ribelle, ma il suo è da sempre un atteggiamento pericoloso alla vita, che potrebbe trasformarsi in autodistruzione. Vera. M.R. The Tubes: Tubes (A&M) * In America li dicono miglior gruppo sulla scena, ed in effetti questi Tubes prodotti da Al Kooper suonano un pregevole nuovo rock, un passo oltre il Todd Rundgren di lnitiation ed i recenti tentativi di dare al rock progressivo una forma popolare per chi non segue o non può seguire ogni sviluppo (non per vuoti cerebrali, ma ormai un disco costa mezza giornata di lavoro o più). Ed i Tubes riassumono certo più delle inutili prodezzc di Blue Oyster Cult e simili, senza essere violenti all'eccesso e con gusto, eccellente preparazione ed organizzazione, si apprestano a diventare la realtà americana del I976. Sono giusto lo specchio dell'ultima generazione, più degli Sparks di A Woofer in a Tweeter's Clothing, più delle vecchie glorie che tentano di mantenersi sull'onda. Ci arrivano brani come What do you Wanc from Life, White Punks on Dope e Mondo Bondage, profondamente radicati ad una cultura, quella degli Stari dopo il festival di Altamont, dell'era in cui si attira la violenza cercando di combatterla. Spiccano Fee alla voce e Michael David Cotten al sintetizzatore e sarà bello sentirne parlare, a lungo, come realtà di questi anni. C'è solo il dubbio che, cogliendo tanto bene il periodo attuale, ne rimangano legati in futuro e la loro enorme musicalità vada a rincorrere le mode e non l'animo deUa gente, e che tirino le stesse conclusioni di Rundgren o degli altri, minori. Per ora, sembrano troppo intelligenti per farlo ... M.R. Barry Mc. Gulre: Llghten Up (Myrrh) * C'è stato un attimo, nel '65, in cui Blowing in the Wind di Bob Dylan non fu la ballad per eccellenza dei nuovi tempi duri. Si cantava Eve of Destruction e Barry Mc. Guire, l'esecutore, fu detto la nuova mente della grcen wave. Ora, Mc Guire è un folk singer maturo che non vuole più can• tare di protesta, gira nei dintorni di Los Angeles dopo aver rifiutato la fama, si esibisce tranquillo al Troubador ed ama rifare Eve of Destruction in mille modi, quasi a ricordare un passato che, per lui e per gli altri, è sparito lasciando poche tracce. E Lighten Up ci ricorda che sia mo alla fine di un'era, ci propone How many Times e Calling me Home, dice che dopotutto non rimane altro da fare che guardarsi dentro ed evolvere. Di Dylan, Mc Guire ha respinto la irrisolutezza ed il piglio distruttivo, si è portato a poco a poco

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