les Variatiom, Along » dove la forza del gruppo è riprodotta perfettamente, dove è possibile respirare rock and roll puro, fra un palazzo dello sport e le mura di una stanza, tra rivoli di elettricità vecchia, forse, ma viva. Variations è la storia dei concerti liberati in Francia, senza cerimoniali, senza le orme di ELP stampate nel cervello, rock and roll nuovamente. Se un rapporto si vuol fare, ebbene New York Dolls appaiono tra le righe, l'aspetto fisico e ~agma • Christian Uander la forza gestuale di derivazione « Jagger » non inseguiti scolasticamente e le immagini musicali, violino e chitarra elettrica su gli altri strumenti, giocano in efficacia ed in gusto. Joe Leb, voce solista, conferma del rock l'immagine sporca del trucco e della delusione e Variations vola negli States - la Francia di oggi li chiama ancora drogati e rivoluzionari. Magma: cielo e terra E' il gruppo francese più conosciuto e probabilmente il migliore. Guidato da Christian Vander, è in attività da cinque anni, tra rivolgimenti e defezioni, ma senza soluzioni di continuità stilistica e l'idea di fondo, la saga di un pianeta chiamato Kobaia, sempre la portante della storia. Magma nasce come formazione elettroacustica di derivazione jazzistica, nell'organico pianoforte e fiati, nella struttura le percussioni di Vander (ha pubblicato due albums « solo » di sole percussioni in precedenza) e ritmimen te, in ogni caso, se non fosse per « Mekanik Dekstruktiw Kommandoh » Magma non avrebbe la notorietà attuale. L'opera, terza nel respiro di sette albums costituenti una saga galattica, è ricca di fascini ed intuizioni, pur dovendo fare i conti con i « Carmina Burana » di Orff da cui le parti vocali sono evidentemente riprese e con una cultura fantascientifica che ha qui del fanatico, dell'ossessivo, e pertanto risulta avere smagliature evidenti, nella ✓ monoliticità espressiva ed in un'ansiosa spiritualità che finisce per portare alla noia. Vander coglie comunque in Mekanik un suono slegato e godibile dove la forza è l'insieme, la vita è la denuncia dei meccanismi della società, delle macchinazio70 ni egoistiche, il periodo fi. nale, la solitudine. Influenze slave e tedesche portano il gruppo ad un linguaggio quasi completamente vocale, questo davvero affascina e nuoce, cui danno vita il riciclaggio di grandi temi classici, Wagner a bocca piena, ed il curatissimo impasto vocale. Punti in meno, per Vander e soci, vengono con « Kèintarkèis », dove la soluzione finale, tra deliri di ogni genere, è ancora una volta lo OM e non possiamo che rallegrarcene, perché il gruppo possiede la forza espressiva ed interiore dei Popol Vuh e su questa strada potrebbe incamminarsi, nonostante le radici francesi. Musica « spaziale », in fondo semplicemente mitteleuropea e questo rock-esperante goliardo e violento potrebbero lasciarsi indietro il culto dell'~ssurdo e costruire una sana musica della Terra. Maurizio Baiata
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