Movimento Sognodiuna festanel • mezzogiorno Finalmente una festa al sud! Una festa che si preannuncia grossa e con enormi possibilità di dire qualcosa di veramente nuovo. Si tratta di quattro giorni dal 18 al 21 settembre prossimi) di festa e di lotta, con musica, teatro cinema, mille altre iniziative, libera creatività. Il luogo scelto è vicinissimo a Napoli, a Licola, uno stupendo posto sulla riva del mare (non inquinato), molto grande e con possibilità di campeggiare, dormire, fare il bagno, man• giare negli stand allestiti: insomma quattro giorni per stare insieme, vivere e fe. steggiare. Gli organizzatori della festa sono gli organi• smi studenteschi della sinistra (C.P.S., C.U.B., C.P.U.). Con numerose adesioni di forze politiche e circoli culturali, collettivi di controcoltura e, naturalmente, la nostra, di Muzak. Il senso di questa festa è racchiuso nel motto che si è scelto: « dal movimento degli studenti a tutto il proletariato giovanile ». Cioè la considerazione, ormai matura, che esiste una forza costituita dai giovani in grado di gestire una battaglia sul fronte « culturale », e dunque su quello politico, non chiaramente riproponendo una sorta di giovanilismo ma anzi, e di qui il termine non ortodosso di « proleta• riato », una forza omogenea per antifascismo, e democra• zia, le esigenze, i bisogni, la pesante condizione della quale sono già garanzia di lotta per il riscatto e l'emancipa• zione. E proprio in questa prospet• tiva le quattro giornate sa• ranno dedicate ad argomenti specifici, che sono poi gli altri argomenti che vedranno impegnati gli studenti, in prima persona, e tutto il proletariato giovanile, a partire dal prossimo autunno: famiglia (e quindi condizione femminile e aborto), droga (campagna di massa per la depenalizzazione dell'uso delle droghe e, per l'eliminazio• ne dell'eroina), condizione giovanile (miseria, carceri minorili, repressione, lavo• roto, etc.). Gli argomenti non saranno infilati di prepotenza fra una canzone e un film, ma si cercherà di non smarrire mai il senso po• litico e di lotta della manifestazione, senza ibridi, ma anche senza opportunismo. A parte, poi, l'occasione di stare insieme e lottare per questioni che ci riguardano da vicino (tutti), ci sarà anche buona musica, buon tea• tro, buon cinema. Per quanto riguarda la musica mentre scriviamo non si è definito un programma preciso. I gruppi italiani ci saranno qua• si tutti: Premiata, Banco, Area, Perigeo, N.C.C.P., De Gregori, Venditti, Napoli Centrale, Canzoniere del Lazio, Gaslini, Battiaro, Schia• no, e molti altri cantanti po• litici del folk. Nomi stranieri anche, sembra anche qui non c'è nulla di definitivo, ma si fanno i ncmi di Don Cher• ry, Popol Vuh, Ash Ra Tem• pel, Magma e, chissà, qualche altra sorpresa. Si è rinunciaro ai grossi nomi, oltre che per motivi organizzativo-finanziari, soprat• tutro per non creare in nessun modo un ghetto: la caratteristica della festa di Napoli, infatti, sarà proprio quella di non avere un carat• tere definito, di lasciare il massimo spazio, alla creati• vità (interessante l'iniziativa del « palco libero », cioè agibile anche per i dilettanti, per chi sente di avere qualcosa da dire), di non rinchiudere e non rincoglionire (non saranno, è chiaro, 24 ore su 24 di musica). La tessera per i 4 giorni è di appena 500 lire, « ed è giusro pagarla, ci dice uno degli organizzatori, intanto perché il prezzo Dal movimento degli studenti a tutto il proletariato giovanile questo è lo slogan della festa di Napoli, dal 18 al 21 settembre. è bassissimo e le spese forti, poi perché le organizzazioni politiche non sono né Zaéd, né Mamone, né Sassi... e non prendiamo soldi dalla Esso!». Informazioni particolareggiate ce ne saranno già fra qualche giorno. Per qualsiasi cosa potete telefonarci in redazione (attenti il numero è cambiato!!) oppure aspettare il 10 settembre: in quella data quasi sicuramente pubblicheremo un giornale speciale per la festa di Napoli ad ap• pena 150 lire (come un quotidiano!) in cui ci sarà tutto: il programma dettagliato e commentato, come arrivare, quando e con che, come rimanerci, cosa fare, come stare bene, vivere e festeggiare. Insomma tutto, compreso CO· me dovete fare perché la festa riesca seriamente. Perché le feste, quelle « nostre », riescono solo se la voglia di festeggiare esce veramente fuori. E Napoli ha le carte in regola per diventare la prima festa veramente « no• stra ». •
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