Muzak - anno III - n.05 - settembre 1975

anni '30 rispettivamente nell'or• chestra di Count Basie e in quella di Benny Goodrnan. Appare subito evidente come, anche ne• gli scherni tradizionali tipici dell'orchestra swing, questi due grandi precursori del jazz rnoder• no abbiano sviluppato uno stile che contrastava nenarnente, per efficacia ed essenzialità, col chias• so ridondante della musica di quel momento. Ma più che in questi episodi spo• radici la nuova musica si con• cretizza in alcune jarn sessions spontanee, or·rnai celeberrime, che si svolgevano in un locale di Harlern, il Minton's, dove si riunivano, dopo i loro impegni lavorativi, il 1rornbe11isra Dizzy Gillespie, il pianista Thelonious Monk, il chitarrista Charlie Christian , il banerista Kenny Clarke insieme a tanti altri musicisti tra cui quella che sarà la figura egemone del bebop: il sassofonista Charlie Parker. Queste sessions hanno avuto una funzione cata• lizzatrice di tutte le iniziative e le ispirazioni individuali che in maniera informale stavano con• vergendo nel nuovo stile, che verrà chiamato poi « Bebop », termine che onomatopeicamente riproduce l'intervallo di note, ti• pico di questo stile, di quinta diminuita. La nuova musica, il bebop ap• punto, passa poi da questa fase di elaborazione ad un oggettivo consolidamento tanto che alla fi. Charlie Parker ne della guerra mondiale irnpe• gna un grandissimo numero di musicisti che man mano si ag• giungono ai primi «iniziatori»: Fats Navarro, Bud Powell, Max Roach, Charlie Mingus, Miles Davis, Sonny Rollins e tantissimi altri musicisti, molti dei quali nel bebop si sono formati per poi prolungare in modi diversis• simi le possibilità che si erano create, intessendo, fino ai nostri giorni, la storia del jazz moderno. Come punto di partenza del jazz moderno il bebop ha avuto un ruolo di fondamentale irnportan• za e soprattutto per due aspetti diversi ma, ovviamente, intima~ mente connessi: il primo di or• dine specificamente musicale e il secondo di ordine culturale e di costume. - Musicalmente l'importanza del bebop sta soprattutto nell'aver recuperato e sviluppato, a livelli mai raggiunti prima, quella che forse è la principale dimensione del jazz: l'improvvisazione, che nella maggior parte dei casi, nel periodo dello swing, era stata ridotta a semplice accessorio del sound globale della grande or• chestra. I boppers, al contrario, si riuniscono in gruppi di poche persone, in modo da avere maggiore agilità negli assolo e cornolicano notevolmente le armonie dei pezzi da eseguire, in modo da ar• ricchire le possibilità dell'improvvisazione; iniziando un processo di svincolamento dall'ar• rnonia che sarà completato venti anni più tardi con il « Free jazz». Grazie a questa maggiore libertà tutti gli strumenti, non esclusi la batteria e il contrabbasso, han• no una funzione improvvisativa. - Le implicazioni culturali del cambiamento provocato dai bop· pers, sono enormi. Questi giovani musicisti, infani, hanno rifiutato il ruolo di « entertainer » che lo show business imponeva ai jaz• zisti. i boppers, in questo modo, han• no riportato il jazz a livello di espressione del mondo afro-arnericano, e nello stesso tempo han• no inaugurato la figura del musicista inteso come artista e non come professionista del diverti• mento. Non a caso, rispeno allo swing, la dialettica bianco-nero si ribalta completamente, e a dif. ferenza di prima i leader della nuova scuola sono quasi tutti di colore. Di primaria importanza è la dimensione collettiva che i boppers instaurano nelle loro esecuzioni; tutti partecipano di una stessa ricerca di nuove formule espressive. Tanto che risulta piuttosto difficile oltre che inutile, riconoscere le singole responsabilità nell'eia• borazione del nuovo stile. Ma, tenendo sempre presente questa pluralità di interventi, si può indicare in Charlie Parker la personalità musicale che più di tulle 20 ha incarnaro e rappresenrn10 le problematiche e le caratteristiche del Bebop. - In primo luogo Lha, li<:Parker ha pienamente rappresentato l'am bivalenza del bebop, (che da al• !ora sarà una caratteristica di gran parte del jazz moderno) diviso tra popolarismo e inrellct• rualisrno. E' Parker, infani, che più dei suoi partner inaugura la nuova immagine del musicista-artista, aderendo parzialmente a cer• te mitologie artistiche tipicamente occidentali; ma allo stesso tempo P., le cui origini sociali e culturali sono legate al ghc110 di Kansas City, con la sua frenetica ricerca di libertà espressiva ha rappresentato le aspirazioni e la tendenza alla ribellione del popolo afro-arnericano. Con Charlie Parker il bebop ha raggiunro i massimi livelli espres• sivi. P., nelle sue improvvisazioni ha scavalcato l'ostacolo dell'armonia ponendosi con essa in rapporro di tensione dialettica ta· le da far apparire la linea melodica sempre fuori riga, alla ricerca di nuove dimensioni im• provvisarive. In questo senso Parker, che tra l'altro ha recuperaro in maniera creativa e progressiva i valori del blues, ha riavvicinato il jazz agli aspetti più fertili della musica afro-arnericana. A distanza di anni, confrontando certe esecuzioni bop ad altre della swing era, la frattura sembra ancora più decisa e pronunciata di come non dovette sembrare allora tanto più che molte improvvisazioni bebop, soprattutto quelle di Parker, ci sembrano tuttora modernissime, precorritri. ci di terni che saranno pienamente sviluppati solo più tardi. Il bebop, in un certo senso, è diventato leggenda, amplificata dagli atteggiamenti cli setta che i boppers usavano avere elaboran• do un gergo, un modo di vestire e di stare sul palcoscenico che erano esclusivi e irripetibili, e sui quali conducevano un gioco sottile e smaliziato che si fondeva inestricabilmente col linguaggio musicale. Ed è stato proprio quesro nuovo linguaggio musicale, che nell'improvvisazione inseguiva una mirica libertà, ad av~re affascinato intellettuali di ogni specie, dagli esistenzialisti francesi a Kerouac, che nel bop ritrovava la sua immagine di vita in movimento, fino ad Allen Ginsberg che ha definito il suo modo di fare poesia « prosodia bop ». L'importanza del bebop, bisogna ribadirlo, è stata decisiva per lo sviluppo del jazz moderno, e, in un certo senso, tuno quello che è successo dopo, fino ai nostri giorni, trova nel bcbop la sua matrice più o meno diretta. Gino Castaldo

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==