Muzak - anno III - n.04 - luglio 1975

Con i Matching Mole: « Matching Mole» (CBS 64850) • « Little Red Record» (CBS 65260) .Produzione da solista: « Rock Bottom » (Virgin Records V 2017) - « Ruth Is Stranger hran Richard » (Virgin Records VIL 12034). M.B. James Taylor Gorilla (Warner Bros) Un certo silenzio e poi l'uscita contemporanea di due lavori fir. mati Taylor-Symon, la coppia del soft rock americano, qualcosa da tenere, molte da dimenticare. Lo artista c'è, ma è un pallido interprete di se stesso, « Mud Slide Slim » nel ricordo e questo « Gorilla » che giunge come operina di divertimento e poco altro. Alcuni esempi della migliore vena, « Mexico » con Crosby e Nash, poi « Wandering » gioiellino traditional, ed ancora « Lightouse-~ ed « Angry Blues » ma l'album resiste alle intemperie grazie ad episodi sporadici, mancando di forza creativa e, soprattutto, inventiva, queste lasciate alla love song per eccellenza, tanto simpatica quanto inutile. Elton John Captain fantastlc M.B. and the brown dirt cowboy (DJM) E le stelline, quelle luccicanti tra paillettes e profumi, vanno spegnendosi, e scusate se è poco quando il caso è quello di Elton John. L'artista è. al vertice del successo, le classifiche mondiali sono sue, cuori spezzati e deliri ovunque, ma la eltonmania è lontana, la figura del protagonista maturata, non certo quella del suo pubblico. Ecco dunque il Captain Fantastic alle prese con le osservazioni personali del mondo circostante, la pasta è tenuta insieme dei testi di Bernie Taupin ed il risultato è debole. Notevole il passo avanti rispetto alle ultime uscite, svanita, CO· munque, la vena di « Madman Across The Water » ed aumentata quella autobiografica, quel certo gusto del compiacimento che sta proprio alla base della personalità del pianista. Non si tratta dell'edonismo troppo fine di una volta e qui Elton lo dimostra con disinvoltura elegante ed un humour tutto inglese che piacerà moltissimo agli americani, «Captain Fantastic», «Bitter Fingers» e «(Gotta Get) A Meal Ticket». Ma forse l'album, nella sua costruzione piuttosto varia, sulla base del rock glam sofisticato e tutte le sue possibili accezioni ha i suoi limiti quando scivola nello stile grassoccio alla Barry White, « Tell Me When The Whistle Blows », concedendo quel tanto alla platea per risultare pesante a più ascolti: non credo ci si potesse attendere di meglio, da un musicista ormai immerso nel ginmick di superproduzioni commerciali e tenuto in piedi dalla sua innata furbizia e dalla bravura, innegabile, di Bernie Taupin, autore dei testi ed alter ego di Elton John ormai persino nell'aspetto fisico. La composizione è completa di posters, album di fotografia, una biografia « curiosa » della storia artistica. ed altro, per la gioia di grandi e piccini. Più riuscita e godibile la seconda parte. Neil Young Tonlght's the night (Reprise) M.B. Vecchio materiale per Nei! che matura tra il country blues viscerale e circonflesso, la sua musica-poesia si stempera un poco per ritrovarsi nelle righe del blues e questo non lo aspettavamo, ma il risultato non dispiace, l'iniziale « Tonight's The Night » una ballata sconvolta che dimostra come Young non ami più il rifugio solipsista della propria personalità, ma preferisca una vita aperta e coinvolta negli altri. Per il resto un album di musiche tradizionali: riuscirà graditissimo agli amanti dei Buffalo e di Vassar Clements, a quelli di « After The Gole! Rush » o di « Four Way Street » un po' meno, ma è significativo che l'artista riesca comunicativo, al di là di una certa figura ormai stereotipa: è un bene sentire cantare di gioia e di gola uno Young 43 quasi sconosciuto, nel vecchio e nel nuovo. Bellissima « Borrowed in Tune », una ricostruzione americana, alla Dylan, ma è meglio dire alla Young, della rollingstoniana « Lady Jane ». Molti dei pezzi sono ripescati nel repertorio country più tradizionale, ma senza troppe nostalgie. M.B. Flash Fearless (Versus the Zorg Women / Parts 5 & 6) (Chrisalis) li sottotitolo dice « un musical nostalgico del XXIV secolo » cd in effetti Flash Fearless sembra essere la scrittura di un superspettacolo rock ancora in cantiere, protagonisti il fumetto galattico di un 'altra età e la sua nuova trasposizione eroicomica, mediata da musiche fatte apposta per intrattenere e divertire. L' opera è frazionata nelle performances degli artisti presenti: apertura affidata ad Elkie Brooks, qui con Carmine Appice, Nicky Hopkins e John Entwistlc; nuove storie in compagnia di Alice Cooper, con Bruford alle percussioni, e molto reggae con formazioni occasionali guidate da Jim Dandy e James Dewar. Segnalo ancora la presenza di Keith Moon, sempre più allegro session man, Eddie Jobson cui è data la conclusione. elettronica, di « Trapped », il riff più riuscito di questa strana e slegata occasione. M.B. Iron Bu tterfly Scorchlng beauty • MCA Avevamo tanto atteso, dopo Metamorphisis, un nuovo album dall'Iron Butterflay e già non ci pensavamo più quando si è annunciata questa loro nuova uscita. Questo disco è un po' un colpo ennesimo agli entusiasmi irrazionali della nostra adolescenza. I ron Butterflay resta pressocché immutato nel corso degli anni: lo stesso vigore posto nel canto, le stesse soluzioni pesanti applicate su chitarra e batteria (il chitarrista e il batterista sono anche gli unici due superstiti della fortnazione originale). Lontani dai giorni di In A Gadda Da Vida e relativo disco di platino ( ! ) i Butterflay si perdono in tutto un mare di pesantezze ormai fuori luogo da cui emerge, unica isola, Searching Circles. D.M. Carly Simon Playng possum (Elektra) Segnalazione per dovere di cronaca. La Simon, moglie di quel J ames Taylor al quale deve soprattutto la melensa vena poetica, è alle prese con un nuovo album pieno di riferimenti alla musica nera d'ambiente, cui deve soprattutto le costruzioni ritmiche e tante cantilene tipiche del Rythm & Blues. Collage di « motivi » da balera, Playng Possum non evita la mediocrità, nonostante ospiti d'onore quali lo stesso Taylor, Ringo Starr, Carole King e Rita Coolidge. Chic Corea Return to forever No mistery (Polydor) M. B. Sono lontani i tempi di « YS » e del jazz composto con la mente e l'anima, lontano il Corea acustico ed intelligente, pure se qui si sperticheranno elogi per la nuova vita della « black music » presa in prestito dall'Africa e trapiantata nel business bianco. Dalla formazione non era possibile attendersi di meglio che una musica estremamente ritmica ed epidermica, così come potrà accadere per un Hancock o per i Weather Report: gli inganni sono proprio sotto la pelle nera di questa musica che ormai fa ginnastica delle proprie origini, emiche e politiche, e l'importanza dei fatti va a finire giusto nella voglia di liberarsi fisicamente, di godere di una nuova macchina ritmica. Al Corea di oggi non mancano spirito e tecnica e ci sono temi complessi come « Flight Of The Newborn » non privi di fascino e la stessa « No Mistery » che res111u1sce gran parte della sua magia al piano acustico, poi la lunga « Celebration Suite » con le fughe percussionistiche di Lenny White e

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