Muzak - anno III - n.03 - giugno 1975

Ci avviamo sempre di più, è evidente, verso una società permissiva di tipo svedese. Lo dimostrano da una parte gli alti lamenti dei moralisti di ogni colore (gli opposti moralisti?) dall'altro la produzione selvaggia di pornografia mascherata e non. Il concetto di pornografia, in sintesi, sarebbe per il codice ciò che offende il « comun senso del pudore ». Eppure, in una società srratificàta, parcellizzata e con uno scontro di classe cosl vivo come in Icalia, quel « comun » suona abbastanza ridicolo. Ma c'è di più. Che il concetto di pornografia dovrebbe uscire, finalmente, dal codice penale per entrare, molto più correttamente, nell'indagine sociologica. Altrimenti si prendono famose lucciole per altrettanto famose lanterne, si sequestra 01timo Tango (che è un brutCO film, ma nient'altro) e si lasciano in giro pellicolacce da quattro soldi (anzi da miliardi) in cui non tanto la quantità di parti anatomiche o di tecniche sessuali costituisce pornografia, ma il filo conduttore, la morale (la non-morale) di fondo, la visione della vita, la sottocultura da liceali del ventennio. Quello, molto semplicemente, che si dovrebbe raggiungere è non che giornali e film oseé vengano sequestrati, ma che vengano riconosciuti, isolati e snobbaci da un pubblico colto {in senso nuovo e generale) e maturo. Anche perché nessuno nega a nessuno il diritto di eccitersi a « vedere » anziché a « fare », ma solo se il vedere è un bel-vedere e non è sostitutivo ma, casomai, integrativo del « fare ». Osiamo invece negare, e non per il comun senso del pudore, ma in nome della ragione e della vita concreta, che linguaggio (sia seri tto che delle immagini), incredibile morbosità e anomalia delle situazioni, grado di coinvolgimento del lettore-spettatore, siano da salvare in questi sottoprodotti della sottoculRiviste Sessochilegge Poco male se fossero giornali pornografici, ma il fatto è che sono veicolo di ideologie reazionarie, razziste e di una sottomorale d'importazione americana. turaf. Basterebbe, quasi summa dell'idiozia sessuomane, il settimanale 0S, detto il settimanale dei tre sessi il che, già di per sé, è raffinatezza da speculatore smaliziato. Si gioco in questi pro46 dotti su due punti: la frustrazione dei diversi, i cosiddetti devianti sessuali, e sull'eccitazione del linguaggio da bordello o, rivisto e corretto in chave porno, da romanzo d'appendce. Potete star scuri che, meglio che sul Tommaseo, porrete trovare per gli organi sessuali ogni qual sorta di sinonimo, voce popolare, arcaica, familiare, colta, allusiva, anagogica e metaforica {non troppo). Giocando così non su un'eccitazione reale, ma sull 'ecci razione dcli' adolescente mai cresciuto che prova sottili vibrazioni a dire « cacca ». Le perversioni ci sono, poi, tutte. Elencarle sarebbe prova di immenso cattivo gusto. E non perché si sia, di preconcetto, contro le cosiddette perversioni (ognuno, ripeto, è libero di giocarsi il sesso come gli pare: affari suoi) ma perché il modo con cui sono trattare su questo fogliaccio è teso esclusivamente a scatenare inclinazioni sado-masochisriche e s'avvicina molto di più a una sessualità di tipo medio-evale da celestini e pagliuca che non alla libera espressione della propria carica virale. Il mondo che ne esce porrebbe attagliarsi molco bene, più che a De Sade, al Kraft-Ebing noto manuale di psicopatologia sessuale. E le situazioni sono canto incredibili che, a dire il vero, i'eccitabilità della lettura (ammesso che ci sia) è un po' quella del libro di fantascienza. Piene sono le pagine di ammucchiate e rapporti a tre, servette e camerieri d'albergo lussuriosi, impiegatini dalla doppia vira, e, mentre s'intrecciano all'infinito rapporti saffici multipli, gli omosessuali, immancabilmente son di due specie: quelli biondi e femminei e quelli muscolosi, pelosi e, manco a dirlo, in stivaloni e giacconi di pelle. A 0S, manuale come s'è detto della psicopatologia sessuale da barzelletta, fa riscontro per omosessuali i I mensile Homo. Qui il discorso, se si può, si { a anche pit1 disgustoso e la realtà su cui questo mensile agisce è estremamente celicata. E' chiaro che Homo non si rivolge ali 'omosessuale consapevole e cosciente o,

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