Che la l•Jce sia cambiata è innegabile, che la forza spezzata? Guardiamo alla toccatina di Ratledge, giusto « Toccatina » come titolo per minuti pianistici di armonia riflessi va e tradizionale, poi sarà Holdsworth a rasparsi i polpastrelli sulle nuove idee, non tanto per il tiepido calore del suo strumento quanto per l'ingenuo giovanilismo che lo pervade, poi il sintetizzatore a pennellare sopra e sotto. Il disegno di Bundles si chiarisce in breve: non è accaduto niente in realtà, se non fosse per « Rock Bottom » di Bobby Wyatt e qualche secondo di pazza avanguardia rock, suicidi di anni ed anni. Tra le stelle e la palude Frazioni di luce che si intrecciano, Miles ad occhiegg:are e, non solo, la Mahavishnu libera antica e potente, nelle righe di « Bundles », alcune frasi tentano il riallaccio al « Third » di gloria e ne escono compiute, ma è nuovamente Holdsworch ad uscirne con un suono circonflesso e gigione, fango funky sporca l'armonia di una volta: propri.o Mc LaughUn sembra porre l'ultimo accento su questi prospetti machiniani, ascoltati anni fa in « Birds Of Fire » ed altri scheletri di rock fu turo. Il ritmo è regolare, continuo eccitante, pure se mai disordinato, scuoce sino in fondo ed il massaggio è elettrico. « Il rock è qui, oggi, tutto da portare avanti ed il lavoro è duro, anche se meno difficile di un tempo, ma duro da morire». Sono parole di Marshall e Ratledge, emozionati di gelo come al solito, e nelle frasi emerge ancora il desiderio di vivere con tranquillità, pace dopo la tempesta della lotta fatta impari. « Bisogna infiammare le coscienze e puoi farlo attraverso il ritmo, che nasce da noi, è quello che vogliamo dare». Uscire allo scoperto sino in 33 fondo e non perdere battute importanti, quanti di noi possono accusare e poi coprirsi il volto? Soft Machine di oggi cerca concretezza, sforzo- compatto ed unitario, eppure ... « Four Gong Two Drums » riporta al tentativismo nicchioso e sterile, gong e forzata avanguardia ripescati in quelle posizioni intermedie che non possono portare al futuro, fanno più male che bene. Musica solo godibile e sensuale, che i vecchi amanti sappiano cogliere senza parlare di monumenti scomparsi. Difficile. Ed ancora, tanta strada fatta, tra cambiamenti, omissioni e ripensamentti, ma su tutto, sull'album, sul concerto di oggi, sull 'intervista di cui non riportiamo che morsi affrettati, esce una gemma di incredibile bellezza, opera di un Jenkins stupefacente e realizzato, « Floating World )>, sapore di bande clandestine ed incisioni su Revox mai alla luce, quel solco di « Fifth » nell'ombra di una copertina insincera, la « Music For Mallett Instruments » di Steve Reich che ritornano alla mente: siamo sulla Terra, veniamo dalle stelle forse, ma è bene finirla con intergalassie e pazzie del genere. Contraddizioni Soft Machine ginnastica di men te e di corpo, sterilità oppure il tagliente sapore della luce che irradia dall'interno: Floating World bellissimo, è pallido della sua stessa luce e forse il grande sole del passato machiniano oggi vuole solo venire ad illuminare un po' di giustizia, quella del suono ricondotto all'uomo senza deliri ed esasperazioni ed i mezzi sono gli stessi del '68, non è cambiata una virgola, la vibrazione rock vuole dire coscienza politica. La chiarezza di voler rendere la vita quotidiana più accettabile per tutti, nella strana magia di una musica per tutti. Maurizio Baiata
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