Muzak - anno III - n.03 - giugno 1975

D. Perché non ti va di fare i concerti, come mai per farti fare uno spettacolo bisogna chiedertelo quindici volte? R. A me va moltissimo di suonare, suono spessissimo. Il concerto però è tutt'altra cosa: tu fai una canzone e la fai in un momento particolare, nel concerto la devi riprodurre, sei costretto a farlo, se la sera invece suoni con gli amici, la fai solo se ti va, o magari ne fai un pezzo e poi smetti. In concerto non lo puoi fare. E poi il concerto fa parte di un certo giro di cose, c'è una organizzazione, un palco; è una dimensione diversa. E a un certo punto uno è quasi costretto a fare i concerti. D. Costretto da cosa, da una morale, d::tuna coscienza, dato che a quanto so, non è per motivi promozionali? R. Diciamo che è per una morale, anche se poi sono molti i motivi: c'è il fatto che ti telefonano 20 persone al giorno e tu dici di no a uno, a due, ma non puoi e riesci a farlo sempre, c'è ancora che tutto sommato qualche volta mi va e c'è infine la consapevolezza di poter fare qualcosa di utile per situazioni che mi va di aiutare. D. Perché qualche volta ti va, cosa vuol dire per te fare un concerto, andare a vedere la gente che ti ascolta? R. Vado in paesi, la gente mi ospita, mi fa mangiare e bere prima e dopo lo spettacolo. Il professionista va a letto dopo lo spettacolo perché sa che la sera dopo è nuovamente impegnato, io non sono capace e non ho la minima voglia di esserlo. D. E cosa vuol dire invece fare i concerti per « la consapevolezza di poter fare qualcosa di utile per situazioni che mi stanno bene? » R. Vuol dire che privilegio i circoli culturali di sinistra. Ho una certa importanza politica mio malgrado, me ne rendo conto, e la adopero, Sonsocialista e9uindi pili' umanista Chicco Ricci Ph Piero Tcgni perché se un mio concerto rende, e un mio concerto io faccio guadagnare un certo tipo di gente; non sono come gli altri che dicono di non voler essere strumentalizzati o di non voler far guadagnare. Un po' di tempo fa, un gruppo di Lotta Continua di Modena, che aveva bisogno di soldi, mi ha chiesto di fare un concerto, sono andato e di soldi abbiam parlato solo alla fine dello spettacolo. « Quanto ti dobbiamo dare? » « Ah, non lo so, per l'Arei di Modena chiedevo 100.000 più le spese». Guccinl 18 Loro mi han detto che avevano guadagnato più di un milione e mi han dato 250 mila lire. E questo è bello, e loro han guadagnato molto più di me. D. Credo che tra te e gli altri ci sia una differenza dovuta a un crescita avvenuta in tempi e modi opposti, tu non solo sei di un'altra generazione, ma individui più correttamente la tua condizione di « artista ». R. Giusto, io ho 35 anni e a 20 anni non mi soi:i.omai trovato con mezzo milione in tasca per una serata, ero in un altra dimensione, loro hanno trovato la strada spianata e se lo possono permettere. D. Ti rendi conto, quindi, che 6gni volta che fai un concerto per la sinistra dai il tuo contributo. Se tu facessi trenta concerti al mese, potresti risolvere trenta situazioni economicamente disperare; quanti spettacoli fai in media ogni mese? R. Ti faccio vedere l'agendina, la storia degli ultimi mesi è questa. Febbraio: il primo a Pesaro, in tre, centomila per uno, io, Lolli e un altro, per la stampa anarchica. A Bologna il 3, concerto per l'aborto, un cazzo, e Bennato, perché aveva portato l'amplificazione, 250 mila lire. Il 4 ad Abbiategrasso per le fabbriche occupate con Della Mea e ovviamente solo le spese. Poi i radicali di Firenze, una vecchia storia, al primo concerto non solo non abbiam preso niente (pioveva e non era venuto nessuno), ma quando siamo andati a mangiare abbiamo pagato noi. La seconda sera però mi han dato 150.000 lire. Marina di Ravenna: 200.000 lire perché erano ragazzi che non volevano né guadagnarci né rimetterci. Poi a Sestola, dovevano metter su un circolo, m'hanno chiamato eravamo d'accordo per le spese, mi han dato 100.000 lire perché avevano incassato più di quanto pensassero. A Leda, vicino a Milano, mi han pagato le spese e mi hanno dato 100 mila lire. E tutti questi hanno guadagnato senz'altro più di me, dato che rimane sempre un casino di gente fuori. D. Fai in media 8 concerti al mese. R. Ho fatto per un anno l' esperimento discoteche, ma ora non lo faccia quasi più, mi hanno stufato, anche se mi allettano con offerte da 800.000 a sera. D. Sei vissuto sempre a Bologna? R. E' dal '60, prima stavo a Modena e prima ancora in montagna. Siamo venuti a Bologna perché mio padre

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==