Muzak - anno III - n.03 - giugno 1975

« Chiunque, dopo un rapporto amoroso fallito, continua a credersi " colpevole " di non aver saputo farlo andare meglio, può risparmiarsi il viaggio fino a Napoli». Sarà riforma o sarà rivoluzione, secondo le forze che riusciremo a produrre, ma la vera causa dell'infelicità è isolarci, cercare l'amore nel nostro privato ». Con queste dichiarazioni, progressi ve e corrette, si è presentato il congresso Oppressione sessuale e liberazione, indetto dal Fuori.', dall'Mld e dal Partito radicale. Per chi si aspettava discorsi isterici e difensivi, sbarbati volti maschili ridicolizzati dal rossetto, movenze effeminate e tendenze da ghetto, è stata una grossa sorpresa. L'individuazione delle femministe come alleato naturale nella battaglia di liberazione dall'oppressione di una sessualità stabilita dall'alto, la ricerca dell'apertura verso tutti quelli che vivono il sesso e l'amore nella repressione di questa società tollerante e disumana, hanno dato al congresso del Fuori! (non era soltanto loro, ma erano loro la maggioranza) una caratteristica nuova, tutta politica, di elaborazione, Omosessuali Son'Fuori' rossieparlando'amor organizzazione, raccolta delle forze intorno alla rivoluzione sessuale, lotta per una società di uomini e donne liberi, non più separati nei loro ruoli antitetici di maschi, muscolo, cazzo, potere e donna, fragilità, fica, maternità. Ha parlato Alfredo Cohen, uno dei fondatori del Fuori.', dolcissimo e intelligente, ha raccontato le persecuzioni cui nei secoli sono stati soggetti quelli come lui, ma senza chiedere pietà, senza appellarsi al buon cuore della corte: « Ci hanno chiamati finocchi perché nel medioevo venivamo bruciati legati a fascine di finocchio perché il rogo durasse di più » ha detto, rivendicando il proprio diritto a vivere, amare, scopare secondo libertà, e non seguendo una norma, l'eterosessualità, costruita a misura di questa società fallocratica, dove il potere si regge sulla diseguaglianza e sull'oppressione stessa. C'erano circa 400 persone, alcuni con gli orecchini, ma pochi, e un po' provocatori: volevano spogliarsi, raccontarsi, buttare dalla finestra il tavolo della presidenza, parlare di liberazione, fare vedere quanto sono bravi loro che non hanno paura della morale corrente. Era un po' un giocare ali'« io sono più alternativo di te » ed è caduto abbastanza nel vuoto, nel clima generale di maturità politica. « Vogliamo dimostrare che la lotta degli omosessuali è lotta politica, che l'omosessualità è in tutti noi, uomini e donne, componente più o meno sviluppata, ma inerente alla nostra capacità di amare, non devianza o anormalità», hanno detto Angelo Pezzana, dirigente del Fuori.' e tutti gli altri, isolando quelli che persistevano in atteggiamenti provocatori, da piccolo gruppo di drop-out del sesso. (« Spogliarsi è giusto, ma è più importante in questo momento non finire in questura » ). Non tutta la fase provocazione è stata chiusa: il congresso, per esempio, si è tenuto a Napoli, capitale del maschilismo italico, cuore pulsante della civiltà dei Lando Buzzanca, dell'aggressività erotica da marciapiede a scopo agonistico, del disprezzo per i « ricchioni », uomini che si sottraggono per loro stessa scelta alla scala di valori che vuole le dimensioni del membro virile e il numero di femmine impalmate unità di misura del potere, simbolo di vittoria. p d Ed è stato a Napoli che, a conclusione dei lavori del congresso, venti persone sono sfilate, domenica mattina, per le strade del centro, nonostante il divieto della questura (« La nostrn città non può soprortare un simile oltraggio » ), portando cartelli che rivendicavano il libero uso della propria sessualità e altri che etichettavano a grandi lettere i gusti sessuali di chi li portava appesi incollo: « Sono omossuale ! ». In piazza Plebiscito dieci poliziotti in borghese, spalleggiati da un manipolo di poliziotti armati, hanno aggredito, caricato e insultato i manifestanti. Tutti i cartelli sono stati fatti a pezzi. Teresa, una femminista radicale dell'Mld che, pur non essendo omosessuale portava scritto al collo « Io sono lesbica », li ha definiti particolarmente furiosi: difendevano non soltanto l'ordine pubblico, ma anche con particolare, selvaggio entusia- • smo la moralità corrente della società borghes".' che vuole gli uomini con le donne e le donne. con gli uomini, perché il film rlcll'amore secondo la religione è la procreazione. Lidia Ravera

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